martedì 2 ottobre 2012
Vaticano, seconda udienza per Gabriele. Oggi le dichiarazioni dell'ex maggiordomo
Vaticano, seconda udienza per Gabriele Oggi le dichiarazioni dell'ex maggiordomo
Città del Vaticano - (Adnkronos)
Fra i testimoni anche don Georg Gaenswein. All'aiutante di Benedetto XVI viene contestato dai giudici il reato di furto aggravato mentre la posizione di Sciarpelletti, il tecnico informatico della Segreteria di Stato accusato di favoreggiamento, è stata stralciata e il processo a suo carico non ha ancora una data
E' cominciata questa mattina intorno alle 9:15 la seconda udienza del processo a Paolo Gabriele relativo alla fuga di carte riservate dall'appartamento del Pontefice. Secondo quanto annunciato nei giorni scorsi, oggi dovrebbe essere ascoltato dal tribunale proprio l'ex maggiordomo del Papa che è anche l'unico imputato del procedimento in corso.
A Gabriele viene contestato dai giudici il reato di furto aggravato, mentre la posizione di Claudio Sciarpelletti, il tecnico informatico della Segreteria di Stato accusato di favoreggiamento, è stata stralciata e il processo a suo carico non ha ancora una data in calendario.
Gabriele, nella prima fase delle indagini, ha già ammesso le sue responsabilità fornendo ''ampia collaborazione'', tuttavia il processo dovrà dare il supporto delle prove alle dichiarazioni dello stesso Gabriele.
Per ora l'ex maggiordomo rischia fino a un massimo di 6 anni visto che gli viene contestato non il furto semplice ma il furto aggravato. Dovessero aggiungersi altre aggravanti la pena potrebbe crescere ancora fino a otto anni, ma questa sembra allo stato delle cose un'ipotesi improbabile.
E' invece plausibile, anche secondo quanto hanno fatto sapere autorevoli fonti vaticane, che una piena collaborazione da parte di Gabriele sia tenuta nel debito conto dai giudici e quindi che possa contribuire a una riduzione della pena in caso di condanna. Senza dimenticare un altro aspetto importante: non è stata esclusa la possibilità che lo stesso Benedetto XVI conceda la grazia.
Va ricordato che fra i testimoni chiamati a deporre sul caso dell'ex maggiordomo c'è anche il segretario personale del Papa, don Georg Gaenswein; insieme a lui diversi gendarmi sono stati inclusi nell'elenco dei testimoni; fra i testi convocati dal tribunale c'è anche Cristina Cernetti, una delle quattro ''memores domini'' (laiche consacrate) che prestano servizio nell'appartamento pontificio.
Il collegio giudicante è composto dal presidente del tribunale Giuseppe Dalla Torre, dal giudice Paolo Papanti Pelletier e da un terzo giudice, Venerando Marano. Il promotore di Giustizia, cioe' l'equivalente del pubblico ministero, e' Nicola Picardi, mentre l'avocato di Gabriele e' Cristiana Arru a fine agosto ha lasciato l'incarico l'altro difensore Carlo Fusco.
Fra le particolarità emerse nella prima udienza c'è l'ingente quantità di documentazione rinvenuta nei diversi appartamenti di Gabriele fra Vaticano e Castel Gandolfo nel corso delle perquisizioni. Si tratta di 82 scatole di materiale, secondo quanto ha affermato il capo della Gendarmeria vaticana Domenico Giani. Da segnalare infine il fatto che il tribunale abbia escluso dal processo le testimonianze raccolte dalla commissione cardinalizia istituita dal Papa per indagare sul caso della fuga di carte riservate dai sacri palazzi e composta dai cardinali Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi.
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