martedì 9 ottobre 2012

Sinodo, vescovi europei: con la crisi c'è fame e sete di speranza. I movimenti sono una vera benedizione. Disinnescare le tensioni nazionali ed etniche (Izzo)

SINODO: VESCOVI EUROPEI, CON CRISI C'E' FAME E SETE DI SPERANZA 

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 ott.

"La gente in Europa oggi ha fame e sete di speranza". 
Lo afferma al Sinodo il cardinale Peter Erdo, presidente delConsiglio delle Conferenze Episcopali Europee, presentando in aula il rapporto sulla situazione del Continente, che descrive come fiaccato da tre fattori negativi: "il calo demografico e l'invecchiamento della popolazione, la crisi economica e l'indebolimento dell'identita' culturale e religiosa". 
La Chiesa, assicura, fa la sua parte e tra le iniziative "per rispondere alla crisi familiare, si e' potuta persino intraprendere la visita di tutte le famiglie cattoliche nel nome della parrocchia, con l'incarico del vescovo". "Molti laici - rileva - ricevono ora la formazione per questa missione". "Soprattutto la crisi finanziaria - evidenzia il presidente dei vescovi europei - ha costretto i politici a prendere drastiche misure contrarie alla volonta' dei propri elettori. La gente ha spesso l'impressione che la democrazia tradizionale stia perdendo il suo significato". "Si manifestano cosi' - spiega - i segni di un'illusione secondo cui sia possibile governare la societa' con i mass-media e l'economia, rinunciando completamente al diritto e alla moralita'". 
Nel suo rapporto, il CCEE affronta anche il tema della secolarizzazione, definito ieri uno "tsunami" dal relatore generale del Sinodo, cardinale Donald Wuerl. "La scristianizzazione - denuncia oggi il cardinale Erdo - e' accompagnata da ripetuti attacchi giuridici, e talora fisici, contro la presenza visibile delle manifestazioni della fede". In proposito, il cardinale ungherese cita l'Osservatorio europeo di cristianofobia che "tra i segni preoccupanti di ostilita' sistematica" segnala "molti casi di discriminazione e di violenza contro i cristiani in quasi tutti i paesi europei. Non di rado accade pure - osserva il cardinale - che i tribunali rifiutino l'aiuto alle vittime cristiane di tali attacchi". 
Secondo il rapporto presentato oggi al Sinodo, "la stragrande maggioranza dei casi di violenza e di discriminazione per l'appartenenza religiosa si compie in Europa contro cristiani, soprattutto cattolici". Per Erdo, e' da rilevare anche che "la scristianizzazione non e' solo un processo spontaneo: oggi - dice - dobbiamo costatare con preoccupazione il sorgere dei cosiddetti 'diritti umani di terza e quarta generazione' che non hanno piu' chiari legami con la visione umana e cristiana del mondo ne' con la moralita' oggettiva espressa anche nelle categorie del diritto naturale". 
Sulla scorta delle parole di Giovanni Paolo II riguardo allo "smarrimento della memoria del cristianesimo", il presidente dei vescovi europei fa notare che "tale processo comporta purtroppo un grande rischio anche per la societa' civile. Bisogna costatare - conclude - che lo stato di diritto si e' indebolito negli ultimi anni in diversi paesi". 

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SINODO: VESCOVI EUROPEI, I MOVIMENTI SONO UNA VERA BENEDIZIONE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 9 ott. 

I nuovi movimenti ecclesiali "sono una vera benedizione per la Chiesa, se riescono ad evitare la tentazione postmoderna di accontentarsi di sentimenti e percezioni particolari". Lo afferma il presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, presentando al Sinodo un rapporto sulla situazione del Vecchio Continente. Secondo il porporato ungherese, va sottolineato "il ruolo prezioso di alcuni movimenti di spiritualita', menzionati gia' nell'esortazione apostolica 'Ecclesia in Europa' e con riferimento implicito al Cammino Neocatecumenale, che trova ostacoli in alcuni vescovi,rileva che "la presenza attiva nella missione di persone provenienti da altri paesi e da altri continenti, incoraggia molto i fedeli europei". 
Secondo il presidente dei vescovi europei, "un altro segno dei tempi, particolarmente promettente in Europa, e' la crescita del volontariato nelle parrocchie, specialmente nell'opera caritativa. Soprattutto i pensionati, in eta' compresa tra i 65 e i 75 anni, dimostrano una generosita' commovente e contribuiscono a rafforzare la solidarieta' tra le generazioni". "A partire dall'anno scorso, quando, con l'aiuto del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, abbiamo nuovamente organizzato una grande missione in 12 citta' europee, si e' constatato con gioia - assicura - lo spirito di iniziativa presso molte parrocchie". Un intero capitolo del suo rapporto al Sinodo, il cardinale Erdo lo dedica infine "alle Giornate Mondiali della Gioventu' di Colonia e di Madrid, e alle visite pastorali del Santo Padre in diversi paesi, che - sottolinea - hanno costituito un grande segno di speranza e hanno avuto un'efficacia missionaria straordinaria. Il movimento delle masse, la partecipazione dei mass-media, le grandi celebrazioni hanno toccato il cuore della gente, particolarmente sensibile a questo linguaggio di comunicazione". Secondo Erdo "gli effetti di tali eventi di massa non sono fugaci. In quelle occasioni diversi partecipanti hanno ricevuto persino la loro vocazione sacerdotale o religiosa". "Anche alcuni vescovi - conclude - sono tornati profondamente commossi da questi incontri". 

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SINODO:VESCOVI EUROPEI,DISINNESCARE TENSIONI NAZIONALI ED ETNICHE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 9 ott. 

"Le questioni irrisolte sui Balcani, la situazione precaria dei cattolici nella Bosnia, i diversi conflitti connessi con il fenomeno dell'immigrazione nell'Occidente europeo richiedono una testimonianza equilibrata e a volte un paziente servizio da parte della Chiesa". Lo afferma al Sinodo il presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, cardinale Peter Erdo, che presentando il rapporto sulla situazione del Vecchio Continente denuncia infatti che "continuano purtroppo ad essere presenti in Europa tensioni nazionali ed etniche". "Ringraziamo la Divina Provvidenza - dice in proposito il cardinale Erdo - perche' negli ultimi anni e' proseguita, nonostante i suddetti problemi, la riconciliazione tra le nazioni europee". "Incoraggiate da Benedetto XVI - ricorda - le Conferenze Episcopali della Slovacchia e dell'Ungheria hanno potuto sottoscrivere nel 2006 un atto di riconciliazione". Secondo il presidente dei vescovi europei, "il loro gesto puo' servire da esempio per la societa' di entrambe le nazioni". "In questo contesto si inseriscono i risultati ecumenici piu' recenti. Malgrado il fatto che alcune nuove comunita' siano fortemente anticattoliche, e che altri ambienti cristiani cerchino di riaffermare la loro identita' mediante attacchi contro la Chiesa Cattolica, la collaborazione pratica generale tra le chiese e le comunita' cristiane in Europa sta crescendo". Invece, "le Chiese ortodosse hanno espresso un larghissimo consenso circa la famiglia e la vita, circa i criteri dei rapporti tra Stato e Chiesa e la crisi economica. Anche con le comunita' protestanti sta crescendo in Europa lo spirito di fratellanza e solidarieta'". "Oltre a cio' - conclude - cresce tra i vescovi cattolici di rito latino e orientale la coscienza dell'unita', della fratellanza e della vera comunione. Chiediamo dunque la luce dello Spirito Santo per i lavori di questa Sinodo e per tutta la nuova evangelizzazione". 

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