venerdì 26 ottobre 2012

Sinodo, card. Scola: con Ratzinger è iniziata la primavera cristiana. L'immigrazione è una opportunità per la fede (Izzo)

SINODO: SCOLA, CON RATZINGER E' INIZIATA LA PRIMAVERA CRISTIANA

Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 26 ott. 


Il Sinodo che conclude domenica i suoi lavori "ha ulteriormente rinsaldato la comunione tra noi vescovi e l'affetto e la stima nei confronti del Santo Padre e del suo straordinario magistero". 

Lo afferma alla Radio Vaticana il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ricordando che Papa Ratzinger "auspicava, che dal Sinodo scaturisse 'un fuoco', come fu per lui l'esperienza del Concilio" ed aveva parlato di una "primavera cristiana". 
"A me sembra - rileva Scola - che tale primavera sia gia' in fioritura. 
Forse l'Anno della Fede ed il Sinodo devono aiutarci - spiega - a sottolineare di piu' il 'noi' della fede. Dobbiamo avere piu' coraggio nella comunione, arrivando, come dice San Paolo, 'a sopportarci a vicenda con amore', se e' necessario: perche', l'unita' e' la grande condizione per far fiorire la nuova evangelizzazione".   
Il cardinale Scola, che ha partecipato a tutte le sessioni sinodali degli ultimi 20 anni, ritiene che questa volta "il lavoro sia stato veramente intenso: si sono messe a punto - elenca - questioni molto interessanti,  pensiamo per esempio al rapporto doni gerarchici-doni carismatici, e siamo ritornati, equilibratamente, sul tema della famiglia, sul rapporto con l'Islam".
    "Io credo che questo Sinodo - conclude il porporato - se avremo la pazienza di riportarlo nelle chiese e di 'digerirlo' insieme, possa segnare un passo serio nella direzione della nuova evangelizzazione". 

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SINODO: SCOLA, L'IMMIGRAZIONE E' UNA OPPORTUNITA' PER LA FEDE



Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 26 ott. 

"I problemi dei Paesi islamici, cioe' la liberta' religiosa, di coscienza, di conversione e il rispetto della dignita', dei diritti umani, sono gli stessi che abbiamo anche noi qui in Occidente". Lo sottolinea il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, intervistato dalla Radio Vaticana a margine del Sinodo. 

"Su questi stessi temi, almeno a livello europeo - osserva il porporato - siamo molto confusi e si stanno talora compiendo delle scelte, che sono regressive e non progressive". Come vescovi, al Sinodo, assicura, "abbiamo finalmente capito, che il problema non e' soltanto quello di contenere l'immigrazione islamica in Europa, o il mescolamento di culture che ne deriva. Non esiste soltanto il problema tragico e drammatico, di sostenere i nostri cristiani nei Paesi del Medio Oriente, che sono in grande sommovimento".
 L'auspicio di Scola, a conclusione del Sinodo, e' dunque che "i cristiani vivano cosi' profondamente la bellezza e la pienezza, la bonta' e la verita' del rapporto con il Signore, da lasciarlo trasparire in tutti i contesti in cui vivono. La nuova stagione, a cui l’Anno della Fede ci ha richiamato, sia realmente, per la potenza dello spirito, piu' visibile soprattutto nella nostra stanca Europa". 

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1 commento:

Andrea ha detto...

Dunque: se gli Islamici arrivano a milioni, non c'è problema (hanno la nostra stessa situazione spirituale); se le ragazze sposano i Musulmani, nessun problema (hanno il nostro stesso modo di essere in famiglia); se i "nostri" (cioè non veri Arabi) Cristiani sono messi alla disperazione nel mondo arabo, sono "sommovimenti della Storia".
Queste sono menzogne