Su segnalazione di Eufemia leggiamo:
MARTINI: SEGRETARIO; MORTO NATURALMENTE,IL RESTO E' FALSITA'
D.MODENA, SUA MAGGIORE SOFFERENZA ERA IMPOSSIBILITA' COMUNICARE
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 1 OTT
Il cardinale Carlo Maria Martini ''e' morto naturalmente'', ma ''ha sofferto molto l'incapacita' di comunicare''. Lo afferma il segretario dell'arcivescovo emerito di Milano, don Damiano Modena, in un'intervista alla Radio Vaticana. A proposito di quanto scritto sugli ultimi momenti di vita di Martini, don Damiano osserva che ''la gran parte sono falsita'''.
''E' morto naturalmente, assistito e accompagnato in tutto - spiega -. E' chiaro che fino a un certo punto si puo' intervenire, da un certo punto in poi bisogna solo accompagnare il malato.
Quando si capisce che non c'e' piu' nulla da fare... non c'e' piu' nulla da fare! Lo abbiamo accompagnato con l'affetto, con la preghiera, leggendo passi della Bibbia, cantando anche, attorno al suo letto, tenendogli la mano''.
Don Modena spiega anche che ''il cardinale ha permesso a me e ai suoi collaboratori infermieri di entrare in questa parte intimissima della sua vita che e' la sua sofferenza, la sua malattia''.
''Ci ha permesso - aggiunge - di entrare nella parte piu' preziosa della sua vita e di aiutarlo a viverla meglio, di accompagnarlo in queste stanze della solitudine, del dolore fisico, della delusione, della mancanza di possibilita' di comunicare.
Ecco, credo che fosse questa, soprattutto, la sua piu' profonda sofferenza''. ''Fondamentalmente il dolore fisico - come lui stesso ha detto piu' volte - non era molto grande.
Spesso ripeteva: 'e' una malattia che mi impedisce, piu' che crearmi dolore'. L'impossibilita' di comunicare lo aggrediva al cuore del suo essere relazione, lui che e' sempre stato un uomo di grande comunicazione'', conclude il segretario di Martini.
© Copyright (ANSA).
MARTINI:SEGRETARIO,IN INCONTRO MILANO FU LUI CONFORTARE PAPA
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 1 OTT
''E' stato un incontro in cui gli sguardi e le poche parole erano tese a consolarsi reciprocamente, soprattutto il cardinale al Papa''. Cosi' il segretario del cardinale Carlo Maria Martini, don Damiano Modena, ricorda in un'intervista alla Radio Vaticana l'incontro privato di quattro mesi fa a Milano tra Benedetto XVI e il cardinal Martini. In quella circostanza il cardinale volle andare a trovare il Papa per dimostrare la sua solidarieta' in un frangente difficile per lo stesso Pontefice e per la Chiesa.
''Io credo - dice Modena - sia stato un incontro tra due uomini che soffrivano molto. Uno di loro non sapeva che sarebbe morto a distanza di due mesi e l'altro probabilmente non immaginava che una volta diventato Papa avrebbe dovuto sopportare tante croci''. ''Trovammo il Papa molto stanco e sofferente - aggiunge - e il cardinale ce la mise tutta, secondo le sue possibilita', nel dirgli che gli era vicino, che era un momento di prova, che non doveva preoccuparsi''.
© Copyright (ANSA).
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4 commenti:
E mo' parla questo, dopo un mese?
Ha aspettato che partisse la proposta di legge sul “fine vita” intitolata denominata proprio "Martini"!
Il cardinale non poteva comunicare, ma chi gli stava vicino.....
I media, intanto, gli hanno fatto dire di tutto e di più!
Sicuramente si stimavano più di quanto si potesse credere e speculare
Già, sarebbe stato senz'altro meglio parlare subito, o meglio, evitare di straparlare. Sono convinta che il conforto, tra il cardinale e il Papa, sia stato reciproco. Resta, comunque, la lettera postmortem e, visto il contenuto, non posso che esserne addolorata.
Alessia
Chi può godere dell'introduzione dell'eutanasia in Italia con il timbro e l'impulso della Chiesa?
Qui siamo al di là della solita organizzazione settecentesca che io cito spesso; qui la risposta è "un personaggio non umano il cui nome iniziava per L, ora inizia per S"
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