lunedì 22 ottobre 2012

Ecco i sette nuovi Santi: dalla pellerossa Kateri a padre Giovanni Piamarta (De Montis)


Ecco i sette nuovi Santi: dalla pellerossa Kateri a padre Giovanni Piamarta

Più di ottantamila persone in piazza San Pietro. Il Papa proclama sette nuovi santi

Luisa De Montis 

Più di ottantamila persone in piazza San Pietro attorno al Papa che ha proclamato sette nuovi santi.
Sette tra uomini e donne da cinque continenti, religiosi e laici, per la Chiesa di Benedetto XVI che con l’Anno della fede a 50 anni dal Concilio vuol rinnovare l’annuncio del Vangelo agli uomini del suo tempo e cerca nelle loro vite ispirazione e sostegno.
Processione, litania dei santi, e poi suono delle trombe, venerazione e incensazione dell’altare, formula della canonizzazione recitata in latino, invocando la Trinità per "l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana", Te Deum. E poi la Santa Messa, con il Vangelo intonato in greco, le preghiere in tutte le lingue, Jake Finkbonner, il bimbo 12enne miracolato per intercessione della nuova santa pellerossa, Kateri Tekakwitha, che riceve la comunione dal Papa, canti, gli abiti scuri delle delegazioni ufficiali che si mescolano a quelli multicolori dei nativi del Nordamerica. Un rito lunghissimo, cominciato alle 8.30 e al quale Benedetto XVI si è unito poco dopo le 9, per festeggiare - con la pellerossa Kateri Tekakwitha e con il santo "sociale" dell’Ottocento italiano Giovanni Battista Piamarta - gli altri cinque nuovi santi: il francese Jacques Barthieu, professo della Compagnia di Gesù, missionario in Madagascar dove lavorò per la promozione umana della popolazione, e dove fu ucciso nel 1896; il filippino Pedro Calugsod, un catechista ucciso a 17 anni, nel 1672, in un villaggio delle isole Marianne; la tedesca Madre Marianne, al secolo Barbara Cope, suora professa della Congregazione delle Suore del Terz’Ordine di San Francesco di Syracuse, meglio conosciuta come "Madre Marianna di Molokai", dal nome del lebbrosario dove si dedicò coraggiosamente ai malati e per nel 1918; la tedesca Anna Schaffer, laica, vissuta tra la fine dell’Ottocento e i primi tre decenni del XX secolo, rimasta invalida per un incidente domestico che trasformò la sua immobilità in accoglienza e annuncio del Vangelo; la religiosa spagnola Maria del Carmen, fondatrice delle Suore dell’Immacolata Concezione Missionarie dell’Insegnamento, scomparsa nel 1911, dopo una vita dedicata alla educazione delle ragazze.
I sette nuovi santi, prega il Papa, che "con eroico coraggio hanno speso la loro esistenza nella totale consacrazione a Dio e nel generoso servizio ai fratelli" con la loro testimonianza rafforzino la Chiesa "nella sua missione di annunciare il Vangelo al mondo intero". La prima santa pellerossa Kateri Tekakwitha (1656-1680), di padre irochese e di madre cristiana algonchina, che nacque nel 1656 nella località oggi statunitense chiamata Auriesville, e morì in Canada a soli 24 anni, dà inoltre occasione a Benedetto XVI di pregare perchè il suo esempio aiuti ogni cristiano, a vivere la fede a partire dalla propria "identità", e favorisca il rinnovamento della fede delle "prime nazioni" in tutta l’America del Nord. La canonizzazione del sacerdote bresciano Piamarta spinge papa Ratzinger a apprezzare la "presenza culturale e sociale del cattolicesimo nel mondo" e l’apostolato della "carità e della gioventù", per la "elevazione morale e professionale delle nuove generazioni". Dopo la messa per l’Angelus recitato dal sagrato di San Pietro, dal Papa un pensiero anche alla Grotta di Lourdes, con pellegrini e missionari colpiti dalla esondazione, e saluti ancora in varie lingue ai pellegrini da ogni parte del mondo. Acclamato dalla folla Benedetto XVI ha quindi lasciato la piazza e, nella cappella della Pietà, ha salutato i capi delle delegazioni - per l’Italia il ministro Renato Balduzzi - e i postulatori delle cause di canonizzazione.

© Copyright Il Giornale, 22 ottobre 2012 consultabile online anche qui.

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