Vaticano: p.Lombardi, S.Sede su lista riciclaggio Usa e' buona notizia
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 9 mar
Il Rapporto annuale del Dipartimento di Stato statunitense sulla ''International Narcotics Control Strategy'' ha citato quest'anno la Santa Sede nella lista dei Paesi oggetto di ''concern'', ovvero di preoccupazione, dal punto di vista del riciclaggio di denaro o altri crimini finanziari.
Il direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi, intervistato dalla Radio Vaticana, sottolinea che la lista viene stilata tenendo presente di ''serie complessa di criteri, tra cui si trovano sia i volumi di flussi di denaro oggetto di riciclaggio, sia le normative attuate nel campo della lotta al riciclaggio, sia altri fattori''. ''Tanto vero - aggiunge - che nella lista dei Paesi oggetto di 'primary concern', quindi di maggiore attenzione, non c'e' la Santa Sede, ma ci sono l'Italia, la Francia, la Germania, il Regno Unito e gli stessi Stati Uniti, ovviamente date le dimensioni dell'economia e quindi dei problemi di riciclaggio in questi Paesi''.
Da quest'anno, spiega p. Lombardi, la Santa Sede viene ''inserita per la prima volta fra i Paesi di cui parla il Rapporto. Cio' ha suscitato domande, ma in realta' non deve affatto stupire. Il Rapporto stesso nota infatti che proprio nel corso del 2011 la Santa Sede e' diventata osservatore attivo di Moneyval, ha avviato cioe' il suo inserimento partecipativo nel sistema internazionale di controlli dell'attivita' finanziaria per la lotta contro il terrorismo e la droga. E' quindi naturale che ora sia inserita nel Rapporto a differenza del passato''.
Per p. Lombardi, e' ''naturale: che la Santa Sede sia inserita nel Rapporto come un Paese oggetto di preoccupazione: ''Questa e' infatti la categoria in cui si trovano i Paesi che sono oggetto di ulteriore valutazione quanto all'efficacia delle normative contro i crimini finanziari. Cio' corrisponde alla situazione attuale della Santa Sede, che ha fatto domanda di avviare il processo di valutazione da parte di Moneyval, processo che - com'e' noto - e' in corso e richiedera' ancora diverse tappe e diverso tempo. La Santa Sede ha gia' messo e sta attivamente mettendo a punto leggi, regolamenti e provvedimenti in tal senso. Si puo' osservare, ad esempio - come appare da una delle Tabelle -, che il Rapporto in questione riguarda lo scorso anno e quindi non e' ancora informato della recente ratifica da parte della Santa Sede di alcune convenzioni internazionali, avvenuta appunto in gennaio''.
Quindi, conclude Lombardi, ''la notizia dell'inserimento della Santa Sede nel Rapporto americano, per chi lo sa leggere, e' una 'non notizia', o se si vuole una 'buona notizia', in quanto riflette esattamente la realta' dell'impegno attivo attuale della Santa Sede per una piena trasparenza delle attivita' economiche e finanziarie''.
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