Papa/ Hasta siempre Cuba: Garantire libertà, basta embargo Usa
Dopo Fidel il commiato da Raul. Arrivo a Roma oggi alle 10.15
L'Avana, 29 mar. (TMNews)
"Hasta siempre, Cuba, terra impreziosita dalla presenza materna di Maria. Che Dio benedica il tuo futuro".
Il Papa ha lasciato Cuba sotto la pioggia, ieri pomeriggio (notte in Italia), con questo saluto e un doppio messaggio al Governo di Raul Castro (non limitare le "libertà fondamentali") e agli Stati Uniti (l'embargo pesa "negativamente sulla popolazione").
"La luce del Signore, che ha brillato con fulgore in questi giorni, non si spenga in chi l'ha accolta ed aiuti tutti a rafforzare la concordia e a far fruttificare il meglio dell'anima cubana, i suoi valori più nobili, sui quali è possibile fondare un società di ampi orizzonti, rinnovata e riconciliata", ha detto ieri il Papa alle 16.30 (23.30 in Italia) nella cerimonia di congedo all'aeroporto José Martì dell'Avana.
Un evento che, per la pioggia iniziata a cadere sull'Havana, si è svolto in una saletta dell'aerodromo anziché all'aperto come previsto. "Che nessuno si senta impedito a prendere parte a questo appassionante compito, per limitazione delle proprie libertà fondamentali, né si senta esonerato da esso, per negligenza o carenza di mezzi materiali. Situazione che - ha detto il Papa citando per la prima volta l'embargo Usa nel suo viaggio cubano - risulta aggravata quando misure economiche restrittive imposte dal di fuori del Paese pesano negativamente sulla popolazione".
Ancora: "L'ora presente reclama in modo urgente che, nella convivenza umana, nazionale ed internazionale, si eliminino posizioni inamovibili ed i punti di vista unilaterali che tendono a rendere più ardua l'intesa ed inefficace lo sforzo di collaborazione. Le eventuali discrepanze devono essere risolte ricercando, senza stancarsi, ciò che unisce tutti, con un dialogo paziente e sincero e una volontà sincera di ascolto che accolga obiettivi portatori di nuove speranze". Il Papa si è poi rivolto direttamente a "Cuba": "Ravviva in te la fede dei tuoi padri! Prendi da questa fede la forza per edificare un avvenire migliore, abbi fiducia nelle promesse del Signore, apri il tuo cuore al suo Vangelo per rinnovare in modo autentico la vita personale e sociale". Raul Castro ha ribadito nel suo discorso "l'affetto e il rispetto" con cui Cuba ha accolto il Papa ed ha sottolineato che la visita ha permesso a Benedetto XVI di apprezzare meglio la giustezza delle idee castriste sulla dignità umana che non si basa solo sui beni materiali ma anche sui principi della giustizia e della verità L'aereo del Papa, partito attorno alle 17.30 dall'Avana (mezzanotte e mezza a Roma), dovrebbe atterrare all'aeroporto di Ciampino alle 10.15.
Giunto lunedì nell'isola caraibica dopo tre giorni in Messico, il Papa ha celebrato messa a Santiago e nella Plaza de la Revolucion dell'Avana, ha incontrato Raul e, ieri, Fidel Castro, ha fatto un pellegrinaggio alla Virgen de la Caridad a El Cobre, patrona dell'isola e simbolo della "primavera" cattolica nell'isola.
Un "pellegrinaggio", ma anche un viaggio dalla valenza fortemente politica, che, in continuità con la storica visita compiuta a Cuba da Giovanni Paolo II nel 1998, ha voluto dare una mano ad una Chiesa cattolica che, sotto la guida del cardinale Jaime Ortega, e in assenza di una reale opposizione politica, si è ricavata negli ultimi anni un crescente ruolo da protagonista nella vita pubblica cubana.
Il Papa non ha incontrato nessun dissidente politico, suscitando un certo malumore tra gli oppositori al Governo castrista nonostante il portavoce vaticano Federico Lombardi abbia sottolineato che Benedetto XVI ha tenuto conto delle loro aspirazioni nei suoi discorsi. La visita papale, e la presenza dei giornalisti internazionali sull'isola, ha rappresentato per la dissidenza un'occasione di denuncia della mancanza di libertà a Cuba.
Blogger note Yoani Sanchez e Gina Montaner, attivisti dei diritti dell'uomo come Oswaldo Paya, la Comision Cubana de Derechos Humanos y Reconciliacion Nacional (Ccdhrn) presieduta da Elizardo Sanchez Santa Cruz, o ancora le "Damas de blanco" che sfilano ogni domenica fuori dalla chiesa di Santa Rita all'Avana, hanno denunciato, su Twitter e a voce, controlli e detenzioni poco verificabili prima e durante la visita (oltre a paventare una recrudescenza nei prossimi giorni).
Accanto a queste presenze più vocali e note, la dissidenza cubana ha però anche un altro volto, meno evidente. E' quello di quelle persone che, accanto a molti cittadini orgogliosi della rivoluzione, patiscono una povertà crescente e l'attribuiscono non solo all'embargo Usa e alla crisi economica internazionale, ma al sistema politico cubano.
Persone incontrate per strada, nei bar, sui taxi, che preferiscono non rilasciare dichiarazioni. Cristiani e non, che hanno però visto nel Papa un'autorità che ha parlato a nome loro.
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