sabato 24 marzo 2012

Oggi l'incontro del Papa con i bambini messicani. Attesa per l'incontro con Fidel. Mons. Becciu: A Cuba la Chiesa è considerata (Izzo)

PAPA: OGGI L'INCONTRO CON I BAMBINI

Salvatore Izzo

(AGI) - Leon, 24 mar.

La seconda giornata di Benedetto XVI in Messico vivra' nelle prossime ore due importanti appuntamenti.
Alle ore 18 locali, l'una ora italiana, il Papa si rechera' alla "Casa del Conde Rul" di Guanajuato per la visita di cortesia al presidente federale Felipe Calderon. Subito dopo, in un momento particolarmente atteso, il Papa incontrera' i bambini messicani nella "Plaza de la Paz", sempre di Guanajuato. E' la prima volta che un appuntamento di questo tipo e' inserito nel programma di un viaggio all'estero di Papa Ratzinger.

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PAPA A CUBA: ATTESA PER INCONTRO CON FIDEL , BECCIU: CHIESA E' CONSIDERATA

Salvatore Izzo

(AGI) - Leon, 24 mar.

"A Cuba la Chiesa è considerata, la Chiesa ha un gradimento da parte del Governo, e' riconosciuta nel lavoro che essa compie nel ministero che essa sta svolgendo. Vi e' - anzi - un senso di ammirazione per quello che la Chiesa sta compiendo, e sta compiendo proprio nel silenzio, sta compiendo a contatto con la gente. Non puo' fare grandi cose, non ha grandi mezzi, pero' ha la forza del Vangelo".
Ex nunzio all'Avana, il sostituto della segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu ha commentato cosi' l'attesa dell'arrivo del Papa a Cuba. Prima della partenza per il 23esimo viaggio internazionale di Benedetto XVI, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, aveva detto che l'incontro del Pontefice con Fidel Castro e' possibile. E l'arcivescovo Becciu rileva, da parte sua, come dopo l'incontro del lider maximo con Giovanni Paolo II nella storica visita del 1998 siano cadute molte pregiudiziali del regime verso la Chiesa. "Rimangono ancora riserve - dice ai microfoni del Centro Televisivo Vaticano - da parte di di alcuni che vivono di una certa idea dello Stato, di una certa idea della vita che non collima, che non coincide con quella della Chiesa. Per cui, rimangono refrattari, rimangono diffidenti alla proposta della Chiesa. Pero' per molti altri vi e' stato un mutamento di atteggiamento". Becciu sottolinea in particolare come significativo il fatto stesso che i vescovi siano "chiamati a fare da intermediari".
"Inoltre - ricorda - quando ci fu nel 2008 il terribile uragano che tanti danni ha provocato in molte parti del Paese, la Chiesa fu in prima linea nel cercare aiuti all'estero, quindi tramite tutta l'organizzazione caritativa internazionale della Chiesa, per aiutare le popolazioni danneggiate che avevano subito danni incalcolabili nelle abitazioni, oppure nella mancanza di cibo. Fu una collaborazione con il governo, questa, ed il governo apprezzo' tanto quest'opera fatta dalla Chiesa".
"Ma - conclude il numero due della Segreteria di Stato - questa e' la grandezza della Chiesa: che essa si fa forte del Vangelo e si fa forte della sua opera caritativa. Anche se viene privata di mezzi esterni, di scuole, di ospedali, istituzioni, essa continua e cammina proprio illuminata e rafforzata dallo Spirito, dallo Spirito di Dio, dalla forza del Vangelo e dall'attivita' caritativa. Ed e' questo che ha cambiato il cuore di tanta gente e che ha fatto ammirare la Chiesa".

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