giovedì 23 febbraio 2012

Sanremo, Ravasi: per il re degli ignoranti il Paradiso è una nuvola dorata (Izzo)

SANREMO: RAVASI, PER RE DEGLI INGNORANTI PARADISO E'NUVOLA DORATA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 feb.

Le realta’ di fede, come il Paradiso, se evocate "da persone ignoranti, e Celentano e’ il re degli ignoranti", diventano "una sorta di nuvola dorata, cioe’ sono realta’ vaghe, inoffensive nei confronti delle scelte esistenziali".
Lo ha detto il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, che alle polemiche affermazioni di Celentano sul palco di Sanremo ha fatto riferimento questa mattina incontrando i giornalisti in occasione del lancio di una nuova collana di libri promossa da Famiglia Cristiana a 50 anni dal Concilio (la "Biblioteca Universale Cristiana" che si apre con un libro dello stesso Ravasi intitolato con un interrogativo: "Che cosa e’ l’uomo?").
Per Ravasi, le parole di Celentano ricordano il movimento della New age che, ha scherzato, "rappresentava proprio il tentativo di unire il messaggio al massaggio, lo yoga con lo yogurth". E "certe Spiritualita’ orientali, importanti in un determinato ambito ma che esportate diventano liquide, inconsistenti". "La vera spiritualita’ - ha spiegato - e’ il ritrovare le radici spirituali dell’esperienza religiosa".
In sintonia con la linea di Ravasi si e’ espresso all’incontro di oggi con la stampa il direttore di famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino.
"La polemica se i preti parlano ancora di Dio e del Paradiso ha suscitato - ha detto - un dibattito interessante. Tutti si sono impersonati teologi, ma mancava l’aggancio con la vita reale.
Il messaggio bisogna che riguardi tutti, non solo preti e frati ai quali oggi viene chiesto di parlare piu’ di Dio, mentre in altri tempi si chiedeva loro di essere piu’ vicini ai problemi delle persone". In merito, Sciortino ha citato Martin Luter King per il quale, ha ricordato, "la religione ha a che fare con la terra e il cielo, il tempo e l’eternita’, e se non si preoccupa
della condizione sociale e’ secca come la polvere".
Dunque, ha aggiunto Sciortino, "dobbiamo inginocchiarci davanti al Crocifisso ma anche davanti ai Cristi in carne e ossa". Del resto, ha continuato alludendo al processo di beatificazione di Giorgio La Pira, abbiamo visto che "la politica alta puo’ far diventare santi".
Quanto alle accuse rivolte da Celentano alla stampa cattolica, don Sciortino - il cui settimanale era stato indicato con Avvenire, come "da chiudere" - ha riposto: "non siamo libri di catechismo anche se abbiamo pagine e pagine dedicate alla religione e alle questini etiche". Siamo fedeli, ha concluso, al fondatore dei Paolini e di Famiglia Cristiana, don Giacomo Alberione, che diceva: "i mass media cattolici debbono parlare di tutto cristianamente".

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Tradotto dallo sciortinese. L'importante è che abbiano la pancia piena! Poi chi se ne frega se vanno o meno in Paradiso. L'importante è che io, con la mia buona opera, li ingrassi ... a me il Paradiso ed a loro la pancia piena!
Matteo Dellanoce

sam ha detto...

"Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te."

Francesco ha detto...

Famiglia Cristiana e Avvenire hanno da tempo dimenticato il detto di Gesù: "Ricordatevi che siete nel mondo ma che non appartenete al mondo". Celentano ha perfettamente ragione, questi giornali si sono completamente mondanizzati, trattano tutti gli argomenti senza alcun riferimento alle "cose ultime", all'essenza del messaggio cattolico, al fine ultimo della nostra esistenza. Cristo, i Novissimi, il Magistero, il Dogma, la vita dei santi, l'attenzione per il soprannaturale sono tutte cose fondamentali di cui un giornale cattolico dovrebbe necessariamente parlare. Invece, troviamo trattata la politica, l'economia, la società e il costume e le rare volte in cui si tratta un tema religioso lo si fa col solito inconcludente buonismo vaticanosecondista: si parla di ecumenismo, di rapporti con le altre religioni, di quello che ha detto il rabbino, l'imam, il pastore e via dicendo. Di cattolico, ormai, non c'è più nulla. Si vergognino a citare don Alberione: egli non avrebbe certo immaginato la fine che avrebbero fatto le Paoline oggi!

Anonimo ha detto...

uno non si arrabbia per niente,se Celentano nelle sue elucubrazioni non avesse anche detto sacrosante verità,non si sarebbe alzato uno zefiro,evidentemente,punti sul vivo hanno reagito con veemenza;visto che ci tengono tanto a definirsi cattolici,dove erano finiti tutti quanti nel 2010,in vacanza colla Costa crociere come il prete partito per gli 'esercizi spirituali'?Ma tornino all' ovile,meno scemenze e ne scrivono tante e più ascolto al Magistero che è l'unico che dice cose sensate.....

Elio ha detto...

Don Sciortino...non stracciarti le vesti che Celentano ha ripetuto quel che tutti i cattolici pensano!