venerdì 16 marzo 2012

Il Papa: Posizione Fraternità San Pio X “non è sufficiente a superare i problemi dottrinali” esistenti (Bandini)

LEFEBVRIANI, VATICANO: ANCORA NON RISOLTA LA FRATTURA

Roma - Il Papa: Posizione Fraternità San Pio X “non è sufficiente a superare i problemi dottrinali” esistenti. Si continua a lavorare a una ricomposizione

Marinella Bandini

Roma - La posizione della Fraternità sacerdotale San Pio X “non è sufficiente a superare i problemi dottrinali che sono alla base della frattura tra la Santa Sede e detta Fraternità”.
È questo al momento lo “stato dell’arte” tra la Santa Sede e il gruppo dei seguaci di monsignor Marcel Lefebvre. Lo rende noto un comunicato della Congregazione per la dottrina della fede. Tale conclusione è stata comunicata oggi dal cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e presidente della Pontificia commissione Ecclesia Dei, a monsignor Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità San Pio X, “successivamente al giudizio del Santo Padre”. Si continua comunque a lavorare per “giungere alla ricomposizione della frattura esistente, come auspicato da Papa Benedetto XVI”.
Il 14 settembre 2011 è stato consegnato a monsignor Fellay un Preambolo dottrinale, accompagnato da una Nota preliminare, in cui si enunciavano alcuni principi dottrinali e criteri di interpretazione della dottrina cattolica” e la cui accettazione è “conditio sine qua non” per la piena riconciliazione con Roma e “sono stati proposti alcuni elementi di una soluzione canonica” per la Fraternità. La risposta dei lefebvriani è pervenuta al Vaticano a gennaio ed “è stata sottoposta all’esame della Congregazione per la dottrina della fede e successivamente al giudizio del Santo Padre. In ottemperanza alla decisione di Papa Benedetto XVI, con una lettera consegnata in data odierna, si è comunicato a monsignor Fellay la valutazione della sua risposta. In essa si fa presente che la posizione da lui espressa non è sufficiente a superare i problemi dottrinali che sono alla base della frattura tra la Santa Sede e detta Fraternità”. L’incontro di oggi è stato “guidato dalla preoccupazione di evitare una rottura ecclesiale dalle conseguenze dolorose e incalcolabili” e “si è rivolto l’invito al superiore generale della Fraternità a voler chiarificare la sua posizione al fine di poter giungere alla ricomposizione della frattura esistente”.

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3 commenti:

Elio ha detto...

Preghiamo Dio!
Ma forse il Santo Padre dovrebbe consegnare la stessa lettera ai vescovi "in comunione" e ai professori delle pontificie università cattoliche che insegnano dottrine poco ortodosse ma si sa...in Vaticano usano due pesi e due misure.
Del resto capisco anche le resistenze della Fraternità...
se non si dovesse pervenire ad un accordoconcludersi sarà la debacle della Chiesa cattolica...
siamo destinati a fare la fine della chiesa di Francia ormai insignificante .
La prova: la sentenza della cassazione sulle unioni gay... negato il diritto naturale domani si passerà all'eutanasia...
Son questi i risultati del Vaticano II!
Già negli anni ottanta,ai tempi de cattolicesimo teatrale, previdi inascoltato,l'odierna deriva...Abyssus abyssum invocat!

Anonimo ha detto...

Vorrei capire cosa c'entra il Concilio Vaticano II con quanto commenta Elio.
Assurdo!

giovanni ha detto...

il concilio vaticano II che è un documento di politica ecclesiale, privo di valore giuridico in quanto non ha istituito dogmi o verità di fede, può essere oggetto di una (qualificata) presa d'atto ma non può condizionare la tradizione.