Il Papa e il presidente Calderon: serve un trattato sulle armi leggere. L'incontro con i parenti delle vittime della criminalità
La proliferazione delle armi leggere e di piccolo taglio ha “ha favorito l'azione criminale della delinquenza organizzata”. Lo hanno sottolineato Benedetto XVI e il presidente messicano Felipe Calderon, nel loro colloquio privato di circa mezz’ora alla “Casa del Conde Rul” di Guanajuato. Il servizio di Giada Aquilino:
Compiere passi avanti sulla via del disarmo nucleare e arrivare rapidamente alla stipula del trattato internazionale sul commercio delle armi piccole e leggere. Lo hanno auspicato Benedetto XVI ed il presidente Felipe Calderon, secondo quanto riferisce un comunicato della presidenza della Repubblica messicana. Durante l’incontro, il Papa e il capo di Stato - spiega la nota - “hanno commentato le sfide globali che oggi il mondo affronta e sulle quali sia il Messico sia la Santa Sede mantengono una posizione attiva a livello mondiale”. Tra queste, si citano “il mutamento climatico e le sue conseguenze, la sicurezza alimentare e la lotta contro la fame nel mondo, il desiderio di avanzare verso il disarmo nucleare e - appunto - la necessità di raggiungere un trattato internazionale sul commercio delle armi piccole e leggere visto che la loro proliferazione ha favorito l'azione criminale della delinquenza organizzata”. Sottolineato inoltre “il lavoro di aiuto che la Chiesa cattolica porta avanti a livello internazionale in tema dei disastri naturali e dell’assistenza umanitaria”. Attenzione è stata prestata anche “alla situazione degli attuali conflitti nel mondo”. Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha inoltre spiegato che nel colloquio tra il Pontefice e il presidente è stato toccato pure il tema dell'educazione, con riferimento alle giovani generazioni; si è invece soltanto brevemente accennato al tema della libertà religiosa, su cui in Messico si sta lavorando a una riforma costituzionale. Nell’occasione del colloquio tra il Papa e il presidente Calderon, si è svolto anche un incontro tra la delegazione vaticana, guidata dal segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, e dal segretario per i rapporti con gli Stati, l’arcivescovo Dominique Mamberti, e quella del governo messicano, con i ministri dell'Interno, Alejandro Poire', e degli Esteri, Patricia Espinosa. Tra i temi toccati, le ventennali relazioni bilaterali, la presidenza messicana del G20, “la lotta contro la criminalità organizzata transnazionale”, le migrazioni, il riscaldamento globale. Ribadita la necessità di un cammino verso il disarmo nucleare e di “concludere a breve il Trattato sul commercio delle armi (ATT)”. Riconosciuto infine il ruolo della Santa Sede nelle questioni mondiali, “come la lotta alla fame, la prevenzione dei disastri naturali, gli aiuti umanitari, il diritto umanitario internazionale, i diritti umani e l'abolizione della pena di morte”. Al termine dei colloqui, lo scambio dei doni. Subito dopo, Benedetto XVI ha incontrato un gruppo di familiari di vittime della criminalità organizzata, tra cui la madre di un poliziotto federale, la sorella di una sequestrata ed un ex ostaggio.
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