domenica 1 luglio 2012

Betlemme, il custode di Terra Santa: apprezzamento a ANP per la decisione dell'Unesco (Izzo)

BETLEMME: CUSTODE, APPREZZAMENTO A ANP PER DECISIONE UNESCO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 30 giu. 


"Esprimiamo apprezzamento all'Autorita' Palestinese e ci auguriamo che i luoghi santi restino comunque un'isola esclusa da qualsiasi attivita' che non sia legata al luogo di culto e al luogo santo". 
Il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, ha commentato cosi' la decisone dell'Unesco di includere, con una procedura d'urgenza, la chiesa della Nativita' di Betlemme tra i siti patrimonio dell'umanita', che a San Pietroburgo, dove e' stata approvata con 13 si', 6 no e 2 astenuti, e' stata accolta da un lungo applauso della delegazione palestinese, ma anche dalle critiche israeliane che la definiscono "totalmente politica". E "profonda delusione" e' stata espressa dagli Usa.
"Devo chiarire - ha detto padre Pizzaballa all'emittente della Santa Sede - che non e' solo la Basilica ma e' tutta la citta' vecchia di Betlemme, che comprende anche la Basilica della Nativita' a essere stata dichiarata patrimonio dell'Unesco. Il presidente palestinese Abu Mazen, a suo tempo, aveva espresso le garanzie che non sarebbero stati toccati i diritti delle Chiese, i diritti di proprieta' come anche di gestione". 
Noi, ha ammesso il religioso italiano, "come Chiese ortodosse, cattoliche e armene, avevamo espresso qualche preoccupazione". Resistenze rientrate grazie all'assicurazione che i luoghi santi continueranno a essere gestiti esclusivamente dalle comunita' religiose: "non deve cambiare assolutamente nulla. Abbiamo avuto delle garanzie, in questo senso, e ci auguriamo che cosi' resti", ha affermato in proposito il francescano riconfermato due anni fa nel suo incarico da Benedetto XVI.
Secondo il custode di Terra Santa, "i luoghi santi e di culto devono avere dinamiche diverse ed estranee alle questioni politiche locali", ma l'inclusione nell'elenco dell'Unesco "e' sicuramente una nomina di prestigio ed e' un primo conseguimento dell'Autorita' Palestinese, come e' anche un riconoscimento internazionale di un luogo che comunque era gia' internazionalmente riconosciuto. 
Dal punto di vista pratico non cambiera' tantissimo se non, forse, una procedura un po' piu' burocratica per eventuali interventi". Mentre, ha concluso padre Pizzaballa, "per quanto riguarda la conservazione, la Basilica al momento ha bisogno di una grande opera di ristrutturazione e di conservazione che in ogni caso, con o senza l'Unesco, sarebbe stata eseguita ugualmente con i migliori criteri possibili". 


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