domenica 28 ottobre 2012

Sinodo: vicinanza alle donne abbandonate, rammarico per gli abusi dei preti (Izzo)

SINODO: VICINANZA A DONNE ABBANDONATE, RAMMARICO PER ABUSI PRETI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 ott.

Una particolare vicinanza della Chiesa per "le spose abbandonate" e la preoccupazione per "il destino" loro e dei figli e' stata esplicitata - sul tema dei divorziati risposati gia' affrontato dal Messaggio al Popolo di Dio pubblicato ieri - dai vescovi riuniti in Vaticano nel testo delle "propositiones" approvate oggi dal Sinodo e consegnate al Papa che le utilizzera' per l'Esortazione Apostolica ma ne ha subito autorizzato la diffusione.
"La Chiesa - sottolineano i padri - con cura materna e spirito evangelico deve cercare le risposte adeguate per queste situazioni, come un aspetto importante della Nuova Evangelizzazione". 
Sul tema degli abusi sessuali compiuti da sacerdoti e religiosi, e' utilizzata invece la parola "rammarico", che nel piu' sintetico messaggio era assente.
"Di fronte agli scandali che hanno riguardato la vita sacerdotale e il ministero, per i quali ci rammarichiamo profondamente - si legge in trasparente riferimento alla pedofilia - proponiamo tuttavia di ringrazziare e incoraggiare al fedele servizio di cosi' tanti preti". 
Le 'propositiones' - inizialmente 326 poi riassunte in 58 - toccano tutti i temi gia' affrontati nel messaggio conclusivo ('nuntius') presentato ieri dal cardinale Giuseppe Betori in Vaticano: secolarizzazione e Concilio vaticano II, diritti umani e liberta' religiosa, immigrati e dottrina sociale, catechesi e teologia, poveri pieta' popolare, movimenti e parrocchie, ecumenismo e dialogo con la scienza, vita consacrata e ruolo dei giovani. "Come cristiani - si afferma nella proposizione 8 - non possiamo rimanere indifferenti al processo di secolarizzazione. Noi ci troviamo in effetti a quella in cui si trovarono i primi cristiani" e abbiamo di fronte, si spiega, sfide e possibilita'. Al numero 10 si sottolinea "il diritto a proclamare e ad ascoltare il Vangelo" quale principio da riaffermare ne nostro tempo. Viene quindi sottolineata successivamente l'importanza per la nuova evangelizzazione "della preghiera e della lettura delle Sacre Scritture", quindi c'e' il richiamo ai "Documenti del Vaticano II". Ancora i "Diritti umani", "la liberta' religiosa" e il tema della "riconciliazione" vengono messe in luce nel documento come altrettanti momenti qualificanti del confronto che la Chiesa deve portare avanti con il suo tempo. Quindi si spiega l'importanza della domenica per il "suo carattere sacro e speciale" anche perche' la messa domenicale "e' al centro della vita cristiana". La proposizione 46 e' poi dedicata in modo particolare alla "collaborazione fra uomini e donne nella Chiesa". Nello specifico si afferma "l'eguale dignita' fra uomini e donne fatti a immagine di Dio e la loro comune vocazione come battezzati in Cristo". Fra i terreni sui quali si deve sviluppare la nuova evangelizzazione ci sono anche "il dialogo ecumenico" e "il dialogo interreligioso", allo stesso tempo si parla della necessita' del "dialogo fra scienza e fede". Due 'propositiones' sono dedicate, infine, al pontificio consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione di monsignor Rino Fisichella e al "Cortile dei gentili" promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura del cardinale Gianfranco Ravasi. Il documento e' stato approvato a maggioranza dai 'padri sinodali' ma su alcune "propositiones" una ventina di presuli si sono astenuti. 

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