giovedì 18 ottobre 2012

Sinodo: i vescovi chiedono più attenzione all'islam. Il Patriarca di Venezia: abbiamo complesso di inferiorità. Card. Monsengwo: il popolo siriano apprezzerà la missione (Izzo)

SINODO: VESCOVI CHIEDONO PIU' ATTENZIONE ALL'ISLAM

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 18 ott.

La necessita' di "piu' espliciti riferimenti all'islam, al dialogo e al cammino fraterno di convivenza con i musulmani" e' emersa nel dibattito seguito alla "relatio ante disceptationem" presentata ieri al Sinodo dal cardinale di Washington, Donald Wuerl. "E' stata anche chiesta - riferisce l'Osservatore Romano - un'ulteriore riflessione sul rinnovamento liturgico del Concilio Vaticano II. Dai padri sinodali anche alcune proposte: tra le altre, l'istituzione del 'ministero del catechista' e la riscoperta dell'apologetica. Un tratto comune a molti interventi liberi e' stata la riaffermazione dell'esigenza di ripartire dai sacramenti dell'iniziazione cristiana, riscoprendo in particolare la confessione e la centralita' dell'Eucaristia. Dai lavori del Sinodo sta uscendo, scrive il quotidiano vaticano, "un quadro completo e utile della realta' dell'evangelizzazione nel mondo".
"Al centro c'e' Cristo, nostra priorita' assoluta", ha detto nella conferenza stampa di oggi il vescovo di Hong Kong e copresidente del Sinodo, cardinale Tong Hon, che ai giornalisti non ha nascosto le difficolta', "come la mancanza di vocazioni dovuta anche all'influenza dell'edonismo'. Secondo il cardinale Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, per rilanciare l'evangelizzazione bisogna "rinnovare metodo ed espressioni. E in un mondo che sembra non porsi piu', o porsi male, la questione di Dio - ha rimarcato - soprattutto il ruolo della famiglia". Riguardo alle polemiche sul proselitismo, specialmente in Ucraina, l'arcivescovo maggiore greco-cattolico di Kiev, sua beatitudine Sevcuk, ha sottolineato come "sulla nuova evangelizzazione tutte le comunita' cristiane sono oggi concordi nell'urgenza di annunciare insieme Gesu' Cristo alla societa' moderna". Questo desiderio comune, ha auspicato, "ci aiutera' anche a superare le divisione del passato". Nei quindici interventi liberi seguiti alla relazione dopo la discussione, durante la sedicesima congregazione di mercoledi'' sera, i padri, segnala infine l'Osservatore, "hanno espresso unanime apprezzamento al cardinale Wuerl per la sua 'esauriente e corposa relazione', rilevando allo stesso tempo alcune osservazioni e indicazioni. E' stata espressa, tra l'altro, l'esigenza di riservare maggior spazio all'analisi della vita religiosa nel cammino della nuova evangelizzazione". 

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SINODO: PATRIARCA VENEZIA, ABBIAMO COMPLESSO INFERIORITA'


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 18 ott. - Il "complesso di inferiorita'" vissuto da molti cristiani nei confronti della modernita' a causa del non risolto conflitto tra fede e ragione, e' stato al centro dell'intervento al Sinodo del patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. "Il silenzio del cattolico-medio, nel dare ragioni della sua speranza - ha detto il presule - e' fragorosissimo". "Credo - ha poi spiegato monsignor Moraglia alla Radio Vaticana - che il complesso di inferiorita' sia determinato dal fatto che il cattolico non ha sempre chiaro, nel modo dovuto, che cosa e' la fede, che non e' un impiastro tra la ragione e il soprannaturale, ma neanche un fideismo: essa e una visione totale sulla realta'".
Secondo monsignor Moraglia, "l'uomo condivide, al di la' delle culture, la sua umanita' che puo' essere intercettata attraverso un elaborazione comune, per quanto possibile condivisa, delle problematiche umane". "La persona non credente - ha spiegato il patriarca di Venezia - deve essere incontrata laddove possiamo trovare dei punti fondamentali in comune, che io ritengo essere quelli della ragione". L'auspicio di Moraglia e' "che la crisi valoriale, la crisi economica, che si spera non diventi crisi sociale, possa riportare tutti all'essenziale, perche' - ha concluso il patriarca - quando si guarda all'essenziale, si trovano anche degli elementi comuni che, quando invece c'e' un'eccessiva abbondanza, vengono persi di vista". 

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SINODO: CARDINALE MONSENGWO, IL POPOLO DELLA SIRIA APPREZZERA' 


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 18 ott. 

"Il popolo della Siria apprezzera' il gesto del Sinodo". Lo ha auspicato il cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa che guidera', con altri due porporati, la delegazione del Sinodo in missioen a Damasco. "Il viaggio della prossima settimana - ha affermato nella conferenza stampa tenuta oggi - mostrera' la vicinanza spirituale del Papa e dei padri sinodali a coloro che soffrono" anche attraverso "un'offerta in denaro del Santo Padre e dei padri sinodali". Alle domande dei giornalisti si e' sottoposto anche il cardinale John Tong Hon, vescovo di Hong Kong e copresidente del Sinodo. "E' un gran peccato - ha detto - che ai vescovi cinesi non sia permesso di uscire dal paese per venire al Sinodo: dobbiamo pregare che un giorno possano venire e dobbiamo pregare che il Governo si apra, perche' la Cina e' aperta al business ma ha ancora restrizioni alla liberta' religiosa". Per questo, ha concluso, "e'  necessario il dialogo tra Pechino e la Santa Sede". 

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