Mons. Charles J. Scicluna nominato vescovo ausiliare de La Valletta

Vaticano/ Via Scicluna, campione della lotta alla pedofilia

Il prelato maltese nominato vescovo ausiliare de La Valletta

Città del Vaticano, 6 ott. (TMNews) 

Mons. Charles J. Scicluna lascia il Vaticano. La notizia, se non fosse uscita nel giorno-clou del processo al maggiordomo, sarebbe apparsa eclatante. Perché il prelato maltese è molto più di un funzionario vaticano qualunque. Scicluna è da anni l'uomo-cardine di Papa Ratzinger nel contrasto alla pedofilia del clero, uno scandalo esploso nel 2010 in svariati paesi del mondo, e affrontato con coraggio dalla Santa Sede, ma ben presente al duo Ratzinger-Scicluna già diversi anni fa.
Fu mons. Scicluna a gestire il delicatissimo dossier del sacerdote messicano Marcial Maciel, il defunto fondatore dei Legionari di Cristo sul quale Joseph Ratzinger, allora prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, tentò di indagare già svariati anni fa. Pedofilo, tossicomane, padre di tre figli avuti illegittimamente da due donne diverse, Maciel godeva di molte protezioni in Vaticano all'epoca di Giovanni Paolo II. Ratzinger riuscì ad aprire un'inchiesta solo quando fu eletto Papa, e affidò il dossier proprio a Scicluna. Alla fine Maciel fu costretto a vivere gli ultimi anni della sua vita ritirato in privato e pochi anni dopo, nel 2010, la Santa Sede commissariò la congregazione religiosa.
Quello stesso anno lo scandalo della pedofilia, già scoppiato negli Stati Uniti nel 2002, si propagò nel resto del mondo: Irlanda, Germania, Belgio, Austria, e poi Australia, America latina. Il Vaticano di Benedetto XVI fu investito dal problema e reagì con fermezza. Il Papa ha fatto dimettere diversi vescovi, ha scritto una famosa lettera ai cattolici irlandesi nella quale condannava il "crimine" e il "peccato" della pedofilia, nell'isola ha inviato anche una visitazione apostolica, ha incontrato vittime di preti pedofili in molti dei viaggi che ha compiuto all'estero.
Papa Ratzinger, nel 2010, ha poi dato un giro di vite alle norme canoniche anti-abusi. Rafforzando, tra l'altro, i poteri della congregazione della Dottrina della fede nella quale Scicluna ha esercitato fino ad oggi il ruolo di 'promotore di giustizia' (una sorta di procuratore generale). A presentare alla stampa le nuove norme, è stato mons. Scicluna. Di nuovo Scicluna è stato protagonista dello storico convegno sulla pedofilia ospitato, con il beneplacito del Papa, alla Pontificia università Gregoriana. In quell'occasione, in un incontro a porte chiuse con vescovi di tutto il mondo, Scicluna battè e ribattè sulla necessità di implementare le nuove norme e cambiare mentalità sul problema.
Con toni cortesi ma fermi, Scicluna non ha evitato attriti con le conferenze episcopali più restie a cambiare rotta. E' nota un'intervista concessa nel 2010 al quotidiano della Cei 'Avvenire' nella quale, senza mezzi termini, affermò: "Ciò che mi preoccupa è una certa cultura del silenzio che vedo ancora troppo diffusa nella Penisola".
Di nuovo, entro maggio scorso il dicastero vaticano responsabile dell'ortodossia cattolica ha ricevuto le linee-guida chieste dalla Santa Sede agli episcopati di tutto il mondo (Cei compresa) per aggiornare la propria policy anti-pedofilia. E in un'intervista al mensile 'Jesus' Scicluna fece capire che diversi episcopati erano in ritardo e alcune delle linee-guida giunte in Vaticano erano insufficienti. Oggi, infine, la svolta. Entrato nella Santa Sede nel 1995, Scicluna, 63 anni a maggio, è stato nominato vescovo "ausiliare" di Malta.

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