martedì 2 ottobre 2012

Loreto ovvero la pietà popolare. I fendenti del cardinale Vegliò (Magister)

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3 commenti:

Andrea ha detto...

È davvero curioso che tutto ciò che riguarda l'amore e il culto a Maria Ss. sia immediatamente classificato nella categoria della "pietà popolare", anche da chi vuole difenderlo.

Cosa c'è di "popolare" nella Madonna, "umile et alta più che creatura" (Dante) ?
Forse solo il fatto che tutti gli elitari d'accatto (protestantizzanti) ne rifuggono d'istinto.
Per il resto, nessuno è regale come Lei. L'Inghilterra cattolica e monarchica aveva un fortissimo orientamento mariano - per questo i "riformati" (Anglicani antiromani) propagandarono l'identificazione della Regina (Elisabetta I) con la Vergine Maria!

Anonimo ha detto...

Insomma, è molto diffusa tra le gerarchie la convinzione che la riforma liturgica ratificata da Paolo VI dopo il Concilio Vat. II non sia "riuscita" affatto, e che in qualche modo abbia deragliato, già nella sua stessa strutturazione, da alcuni principi cattolici della Liturgia e dagli intenti dello stesso Concilio.
Leggevo l'altra sera alcune dichiarazioni in proposito dello stesso Card. Ratzinger nel 1975, che già manifestavano una forte posizione critica su ciò che si era fatto.

Speriamo che riescano presto a rimetterla stabilmente nei giusti binari. In questo senso è chiara la volontà ancora riformatrice di Benedetto XVI, anche attraverso la restaurazione, in piena legittimità, dell'universale rito romano nella forma "straordinaria", nota anche come Messa gregoriana.

Un limite grave in questo percorso è stato fino ad oggi procurato dalla vicenda scismatica dei lefebrviani, con tutti gli equivoci che costoro hanno, da un certo momento in avanti, ingenerato riguardo all'integrità della dottrina cattolica in rapporto alla liturgia. Di qui una specie di palla al piede che ha impedito, e ancora in qualche misura impedisce, una piena e più efficace ripresa della riforma liturgica. Per lo stato al quale la loro vicenda è pervenuta, c'é da augurarsi che questi saccenti signori, o quanti tra essi vogliono continuare a fare interdizione, siano ormai adeguatamente e definitivamente (pardon per l'espressione) calciati.

Anonimo ha detto...

A Loreto non c'è una "panzana": e la gente va dove c'è "arrosto". Forse una certa pastorale è diventata così fumosa, da non apprezzare nemmeno il tenue bagliore delle candele (che incrementerebbero l'effetto serra), preferendo il nebbiosissimo sfascio di foreste amazzoniche per inseguire i documenti che tanta amano i nuovi teologi... Non apprezzano le ginocchia a terra, preferendo le sedie dell'ennesimo dibattito, cattedra e convegno...

http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-la-casa-di-loretouna-sfida-affascinante-3831.htm