venerdì 5 ottobre 2012

Il pellegrinaggio di Benedetto XVI a Loreto. Tra memoria e profezia (Biccini)

Il pellegrinaggio di Benedetto XVI a Loreto

Tra memoria e profezia

dal nostro inviato Gianluca Biccini

Pellegrino alla Santa Casa per implorare grazie sui lavori del Sinodo dei vescovi e sulle celebrazioni dell'Anno della fede, Benedetto XVI è tornato nel grande santuario marchigiano, per la seconda volta da Papa, per invocare l'intercessione della Vergine Maria sui due importanti appuntamenti che attendono la Chiesa nei prossimi giorni, entrambi dedicati alla nuova evangelizzazione.
Così come fece Giovanni XXIII, venuto qui mezzo secolo fa per affidare alla Madonna il concilio Vaticano II che ebbe inizio poco dopo, allo stesso modo il Pontefice ha scelto una mattinata di ottobre, nel giorno della festa liturgica di san Francesco d'Assisi per compiere una visita tra memoria e profezia: si è svolta infatti nel ricordo del cinquantesimo anniversario dello storico pellegrinaggio compiuto in treno da Papa Roncalli; ma nel contempo si collega con l'attualità di un momento segnato da una forte crisi economica -- come ha sottolineato nell'omelia -- e da una ancor più vasta crisi di valori, che rende sempre più urgenti nuove modalità di annuncio del Vangelo, tema sia per il Sinodo sia per lo speciale Anno della fede ormai imminenti. Per questo nel seguito del Papa oltre al cardinale segretario di Stato Bertone, e agli arcivescovi Becciu, sostituto, e Harvey, prefetto della Casa Pontificia, c'erano proprio i due presuli più direttamente coinvolti negli avvenimenti in questione: cioè gli arcivescovi Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, ed Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi.
Cinque anni dopo esservi stato per l'Agorà dei Giovani italiani del 2007, Benedetto XVI per il suo trentesimo viaggio italiano è voluto ritornare in queste terre dove la devozione alla Vergine è saldamente radicata da secoli; tanto da attirare da tutto il mondo almeno quattro milioni tra pellegrini e fedeli ogni anno: i primi per il fascino mistico della casa dell'Annunciazione, i secondi per l'imponente complesso di opere d'arte. E se il culmine della giornata del Papa è stata la messa in onore della Beata Vergine Maria di Loreto, celebrata per la prima volta da un Pontefice sul sagrato del santuario, tutte le sette ore trascorse con le genti marchigiane hanno costituito una festa ininterrotta per i diecimila fedeli accorsi, e per lo stesso Benedetto XVI, apparso felice e sereno.
Già al momento dell'atterraggio al centro giovanile -- dedicato a Papa Wojtyła -- in località Montorso --, Benedetto XVI è stato accolto dal calore della popolazione locale e delle personalità che erano ad attenderlo. Tra loro gli arcivescovi Giovanni Tonucci, prelato di Loreto e delegato pontificio per il santuario lauretano, e Adriano Bernardini, nunzio apostolico in Italia; e, in rappresentanza del governo italiano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, con l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco; il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, il prefetto di Ancona, Paolo Orfei, e il sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti. Accompagnavano il Papa, tra gli altri, i monsignori Gänswein, segretario particolare, e Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice, il rogazionista Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura e organizzatore dei viaggi in Italia, il medico personale, Patrizio Polisca, il passionista Ciro Benedettini, vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede, e il direttore del nostro giornale.
Benedetto XVI ha raggiunto in papamobile il piazzale antistante l'imponente complesso monumentale lauretano, dove il sindaco e l'arcivescovo gli hanno rivolto parole di benvenuto. Lungo il breve tragitto striscioni di «bentornato», a sottolineare l'affetto degli abitanti. Un affetto ribadito anche nei doni offerti: il primo cittadino gli ha donato un prezioso rosario; l'arcivescovo a nome della prelatura un quadro del pittore polacco Dawid Kownacki (consegnatogli personalmente dallo stesso autore); la delegazione pontificia una replica di un Atlas marianus del Settecento, che testimonia la presenza dei santuari dedicati alla Vergine nel mondo allora conosciuto. Da parte sua il Papa ha lasciato un calice per la celebrazione dell'Eucaristia, quindi ha pregato davanti alla statua della Madonna nera lauretana, collocata per l'occasione sull'altare all'esterno della basilica. Si tratta dell'esemplare in legno di cedro del Libano che sostituisce quella originaria del XVI secolo, andata distrutta in un incendio nel 1921.
All'interno del santuario lo hanno accolto il ministro generale dell'ordine dei cappuccini, Mauro Jöhri, e la comunità francescana di 27 frati cui è affidata la cura pastorale del tempio mariano. Con loro i sacerdoti delle cinque parrocchie che compongono la prelatura territoriale di Loreto e alcune Sorelle francescane missionarie del Cuore di Gesù e di Maria Immacolata, guidate dalla fondatrice, madre Maria Elisabetta Patrizi.
All'interno del sacello marmoreo bramantesco che conserva la Santa Casa di Nazareth, il Papa si è inginocchiato per l'adorazione del Santissimo Sacramento e ha acceso la Lampada per l'Italia, quella stessa che Giovanni Paolo II volle accendere quando, il 10 dicembre 1994, si recò nel santuario per guidare la «grande preghiera» per il Paese che stava attraversando un momento di grandi difficoltà.
Sul piazzale il Pontefice ha concelebrato la messa con il cardinale Bertone e gli arcivescovi Tonucci, Fisichella ed Eterović. Sul sagrato erano anche i cardinali Comastri, Sgreccia, Vegliò e Caffarra, con una quindicina di presuli della regione.
Dopo la celebrazione il Pontefice ha incontrato in sagrestia il sottosegretario Catricalà e il presidente di Poste Italiane, Ialongo, che gli hanno presentato un francobollo commemorativo per il cinquantesimo del Vaticano II. In papamobile quindi è rientrato al centro giovanile di Montorso, dove sul piazzale era esposta l'autovettura che condusse Giovanni XXIII a Loreto, concessa dal Museo della Mercedes di Stoccarda. Montorso è il luogo in cui nella visita del settembre 2007 Benedetto XVI presiedette la veglia di preghiera con i giovani, rispondendo alle loro domande, e l'indomani celebrò la messa, in quella che fu una versione italiana della Gmg.
Nel pomeriggio, prima del congedo, il Papa ha incontrato i familiari dell'arcivescovo Tonucci e gli organizzatori della visita. Tra i doni consegnatigli nella circostanza, quello del presidente della Regione Marche -- cento fogli di carta intestata a Benedetto XVI realizzata a Fabriano con una tecnica antichissima -- e la prima delle 50 copie di uno speciale Vangelo realizzato in occasione dell'Anno della fede, presentata dall'amministratore delegato di Tecnostampa e presidente della Confindustria della provincia di Ancona, Giuseppe Casali, e dal vicepresidente delle edizioni artistiche FMR, Fabio Lazzari.
Anche i voli in elicottero di andata e ritorno sono stati un momento di festa mariana, soprattutto per l'equipaggio, essendo la vergine lauretana patrona dell'Aeronautica militare italiana. Lo stabilì Benedetto XV con decreto del 24 marzo 1920, alla vigilia della festa dell'Annunciazione del Signore.

(©L'Osservatore Romano 5 ottobre 2012)

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