Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 8 ott.
"Il cristiano non deve essere tiepido, e' questo il piu' grave pericolo del cristianesimo di oggi: la tiepidezza discredita il cristianesimo". Benedetto XVI ha aperto con queste parole la prima sessione del Sinodo che riunisce a Roma 262 vescovi di tutto il mondo per affrontare il tema della Nuova Evangelizzazione.
"Il fuoco - ha ricordato - e' luce, calore, forza di trasformazione: la cultura umana comincia quando l'uomo ha scoperto il potere di creare il fuoco, che distrugge ma soprattutto trasforma, rinnova e crea una novita', quella dell'uomo, che diventa luce in Dio".
Per il Papa teologo, e' importante che nel latino cristiano la parola 'professio' sia stata sostituita dalla parola 'confessio' che e' quella usata in tribunale, nel processo, e che dunque porta in se l'elemento martiriologico: una testimonianza cioe' in istanze nemiche della fede, in pericolo di morte, e infatti ad essa appartiene la disponibilita' di soffrire".
"Questo - ha scandito rivolto ai padri sinodali - e' molto importante, questo garantisce credibilita'. La fede non e' una qualunque cosa che posso anche lasciare cadere, si vede che per noi la confessione non e' una parola vuota, e' piu' della morte. Chi la fa dimostra che la verita' vale piu' della vita, e' una perla preziosa". In proposito il Pontefice ha ricordato che "il luogo della confessione e' nel cuore e nella bocca: la fede - cioe' - non e' mai solo una realta' del cuore, tende a essere comunicata, confessata. Serve il coraggio della parola. La 'confessio' - dunque - e' la prima colonna dell'Evangelizzazione, e non e' una cosa astratta. La 'confessio' fondata profondamente, che accende gli altri, e' - ha concluso - una novita' che diventa realmente visibile ed e' forza del presente e del futuro".
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SINODO: PAPA, DIO HA ROTTO IL GRANDE SILENZIO DELL'UNIVERSO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 8 ott.
"La grande sofferenza dell'uomo e' legata al dubbio se, dietro il silenzio dell'Universo e le nuvole della storia, c'e' Dio e se ha a che fare con noi? E' una ipotesi o no? Perche' non si fa sentire?". Benedetto XVI e' partito da questa constatazione per introdurre il tema della Nuova Evangelizzazione in apertura della prima sessione del Sinodo dedicato a questo tema. "Il Vangelo - ha detto il Papa - e' Dio che si fa sentire, ha rotto il suo silenzio, si fa conoscere come il Dio con noi, che ci ama e si fa conoscere: non e' piu' il grande sconosciuto, ha mostrato se stesso, ci dice come possiamo fare".
In proposito, Papa Ratzinger ha ricordato le origini piu' antiche della parola "Evangelion" che e' piu' antica del cristianesimo perche', ha detto, "appare in Omero, come annuncio di vittoria, di bene, di gioia e di felicita', e che nel 'secondo Isaia' ci fa capire come Dio non abbia dimenticato il suo popolo: si era ritirato apparentemente dalla storia, ma ancora ha potere, da' gioia, apre le porte dell'esilio e da' la possibilita' del ritorno al suo popolo, rinnova la storia del bene portando giustizia, pace e salvezza agli esclusi: carcerati e poveri". Ma e' interessante, per il Pontefice, anche l'uso della parola fatto nell'Impero Romano: "Evangelium - ha sottolineato - e' messaggio che arriva dall'Imperatore e come tale porta bene, un messaggio di potenza, di potere, di rinnovamento, di salute".
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1 commento:
Alla "Scala", il 1° giugno, il Papa diceva:
"..Anche l’ipotesi che sopra il cielo stellato deve abitare un buon padre, ci pare discutibile. Il buon padre è solo sopra il cielo stellato? La sua bontà non arriva giù fino a noi? Noi cerchiamo un Dio che non troneggia a distanza, ma entra nella nostra vita e nella nostra sofferenza...
Non abbiamo bisogno di un discorso irreale di un Dio lontano e di una fratellanza non impegnativa" (Fraternité, commento mio)
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