mercoledì 24 ottobre 2012

Giudici vaticani: Attraverso un «riprovevole abuso di fiducia», Paolo Gabriele «ha danneggiato il Papa e la Chiesa» (Galeazzi)


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

LE MOTIVAZIONI DELLA CONDANNA AL MAGGIORDOMO

Vatileaks, spuntano i nomi di due cardinali

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

All’ex maggiordomo addebitano solo il furto, ma Vatileaks alza il tiro. 
Attraverso un «riprovevole abuso di fiducia», Paolo Gabriele «ha danneggiato il Papa e la Chiesa», ha tratto un «profitto non economico ma intellettuale» dal furto delle carte di Joseph Ratzinger e ha leso il diritto alla segretezza dello Stato. 
Ora oscilla tra la grazia papale e la detenzione in Vaticano, mentre le indagini puntano su complici e mandanti. In 15 pagine il tribunale d’Oltretevere ha motivato perché lo ha ritenuto colpevole di furto aggravato condannandolo a un anno e mezzo di reclusione. 
Però nella sentenza depositata dai giudici spuntano due altri cardinali di Curia: l’indiano Ivan Dias e lo svizzero Georges Cottier. 
I loro nomi si aggiungono a quelli di Angelo Comastri e Paolo Sardi, citati nel dibattimento: Gabriele ha dichiarato di aver parlato con loro e di esserne stato «suggestionato». La grazia è possibile ma non è dietro l’angolo, «modi e tempi» li deciderà il Papa, se e quando vorrà. E anche il futuro immediato di Gabriele non è ancora deciso. Se il pm non presenterà appello, la condanna diventerà esecutiva. In questo caso Gabriele, adesso agli arresti domiciliari, tornerà in una cella della caserma della gendarmeria dove ha già trascorso i 50 giorni per i quali ha denunciato trattamenti inumani. Il 5 novembre, poi, comincia il processo per favoreggiamento al tecnico informatico Claudio Sciarpelletti: verranno ascoltati come testimoni lo stesso Gabriele e monsignor Carlo Maria Polvani, responsabile dell’ufficio informazione della Segreteria di Stato.
In casa dell’ex maggiordomo i gendarmi hanno rinvenuto «un migliaio» di documenti riservati. Dossier top secret, lettere personali del Papa, missive di cardinali e politici, informazioni mediche su Ratzinger. La raccolta è iniziata «per interesse personale, per avere un quadro generale della situazione» e l’intenzione era «trovare una persona con cui poter sfogare situazioni sconcertanti». 
Mosso dal desiderio di «aiutare» Benedetto XVI ad aprire gli occhi sugli scandali, Gabriele conobbe segreti delicati e potrebbe rivelarli in futuro. Difficile che venga graziato senza che abbia prima fornito garanzie. Adesso «ulteriori indagini sono in corso su eventuali responsabilità nelle fuga di documenti riservati». Nessuno stato mentale alterato, se mai un livello di «semplicità», emergono dalle perizie su Gabriele, dunque piena capacità di intendere il comportamento illecito. 
Per lui anche mille euro di spese processuali e al suo padre spirituale, don Giovanni Luzi, una «censura» per avergli consigliato il silenzio.

© Copyright La Stampa, 24 ottobre 2012 

4 commenti:

Eugenia ha detto...

altro che riprovevole abuso di fiducia..................Questo ha proprio tradito diciamo le cosa come stanno. Deve fornire garanzie???? e su che cosa? Chi dice che una volta se rintegrato Paoletto non trovi un nuovo modo di danneggiare Benedetto XVI? Smettiamola per favore di farlo passare come qualcuno che ha tradito in buona fede. Smettiamola di farlo passare per vittima e soprattutto smettiamola di farlo passare come qualcuno che voleva aiutare il Papa.

Fabio ha detto...

Bene, finalmente Gabriele in galera.
Speriamo che il Papa non conceda la grazia!
Quest'uomo non è chiaramente pentito di quello che ha fatto e un po' di galera non può che fargli bene.

Anche i giornalisti e le testate giornalistiche che hanno diffuso i documenti riservati del Papa e di uno Stato Sovrano dovrebbero essere arrestati e processati perchè la libertà di parola e di informazione non c'entra nulla in questo caso. C'entra solo l'arroganza, la voglia di gettare nel discredito la Chiesa Cattolica e la voglia di far quattrini....

Eugenia ha detto...

Concordo pienamente Fabio

Anonimo ha detto...

Money makes the world go around...Non credo che il papa gli concederà facilmente la grazia,perchè può nuocere ancora ed anche tanto al Vaticano,in galera avrà tutto il tempo per pensare a quello che ha fatto,cioè un tradimento alla Giuda iscariota per vil denaro e nient'altro,i 30 denari li ha già riscossi,che li tenga buoni per poi,perchè non deve prenderne altri.I giornalisti sono solo dei sicari vigliacchi che nascondono il pugnale nella manica dopo aver pulito il sangue sui vestiti altrui,altro che libertà di stampa,libertà di diffamazione(solo nei riguardi del papa,ovvio)bella e buona,io li denuncerei per pubblicazione indebita di atti e documenti privati di stato sovrano,per aver leso la privacy ed il buon nome di un capo di stato,o forse che le zizze di Kate valgono di più del Sommo Pontefice sbeffeggiato?