sabato 21 luglio 2012

Vatileaks, oggi la la chiusura dell’istruttoria su Paolo Gabriele? (Gasparroni)


Su segnalazione di Elisabetta leggiamo:


Maggiordomo Papa: presto sentenza di eventuale rinvio a giudizio


Fausto Gasparroni


 (ANSA). 


Dopo quasi 60 giorni di detenzione per il possesso illecito delle carte private del Papa, Paolo Gabriele, l’ex aiutante di camera di Benedetto XVI, potrebbe lasciare già il 21 luglio la cella di sicurezza del Palazzo della Gendarmeria, dove si trova rinchiuso dal 23 maggio scorso.
E riabbracciare quindi la moglie e i tre figli, con cui trascorrere già dal 22 luglio il primo giorno di libertà. Potrebbe essere comunicata il 21 luglio, infatti, la chiusura dell’istruttoria condotta dal giudice Piero Antonio Bonnet, che contestualmente dovrebbe decidere sulla possibile scarcerazione di Gabriele.


ATTESA LA SENTENZA PER IL SUO DESTINO PROCESSUALE. 


A seguire poi la sentenza con cui il giudice istruttore si deve pronunciare sul destino processuale dell’ex maggiordomo papale, 46 anni, accusato di furto aggravato e finora unico indagato nell’inchiesta sulla fuga di documenti vaticani: o il rinvio a giudizio, con la precisazione dell’imputazione definitiva per un eventuale pubblico dibattimento, o il proscioglimento.
Il primo termine di custodia cautelare, trascorsi i 50 giorni di detenzione, era scaduto il 12 luglio scorso, ma il giudice aveva optato per una proroga «di alcuni giorni» – aveva detto il portavoce vaticano padre Federico Lombardi -, per il tempo necessario alla chiusura dell’istruttoria formale.
In questo frattempo Bonnet, insieme al procuratore di giustizia vaticano Nicola Picardi, doveva raccogliere altre testimonianze, fare le ultime verifiche sui documenti, e infine sottoporre Gabriele a un ultimo interrogatorio, alla presenza degli avvocati difensori Carlo Fusco e Cristiana Arrù.
Solo una volta espletati questi adempimenti, ci sarebbe stata la decisione sull’eventuale scarcerazione.
Il tutto «nell’arco di una decina di giorni», aveva detto Lombardi proprio il 12 luglio.


«È SERENO, TROVA CONFORTO NELLA PREGHIERA»


A istruttoria conclusa, forse già il 21 luglio, potrebbe esserci anche una dichiarazione dei legali di Gabriele, che finora, evitando ogni contatto con la stampa se non un comunicato iniziale, si sono limitati a negare – sempre tramite il portavoce della Santa Sede – che il detenuto si trovasse in uno stato di forte disagio psicologico.
«È sereno, trova conforto nella preghiera, in una condizione di salute tranquilla, non preoccupante», aveva fatto sapere l’avvocato Fusco.


L’IPOTESI DI UN PROCESSO STORICO


Gabriele, comunque, durante l’istruttoria, avrebbe ampiamente collaborato con gli inquirenti, che però – stando almeno a quanto trapelato finora – si sarebbero limitati alle sue personali responsabilità, senza la ricerca di possibili complici.
«Non ho mai avuto l’idea che l’indagine fosse su particolari complicità» aveva detto Lombardi «Sì, sono state sentite diverse persone, ma questo non vuol dire che fossero complici dell’indagato».
E fino ai giorni scorsi, sempre secondo il portavoce vaticano, non erano stati ascoltati giornalisti, cioé i naturali referenti per la pubblicazione dei documenti finiti sulle pagine di libri e giornali.
In ogni caso, nessuna rogatoria era stata chiesta con l’Italia.
Parallelamente, con le ultime audizioni, è giunto a conclusione anche il lavoro della Commissione cardinalizia presieduta dal card. Julian Herranz, incaricata dal Papa di far luce sulla fuga di documenti: il rapporto dei tre cardinali (con Herranz ci sono Tomko e De Giorgi) va direttamente nelle mani di Benedetto XVI, che poi ne deve trarre le sue conclusioni.
Il Pontefice, naturalmente, ha l’ultima parola anche per quanto riguarda la vicenda penale: in qualsiasi momento, sia prima che dopo processo e sentenza, per Gabriele potrebbe sempre arrivare un provvedimento di grazia.
Se mai si dovesse giungere a un dibattimento, comunque, sarebbe dopo l’estate, non prima di ottobre. E sarebbe un processo storico, di risonanza mondiale, in cui l’imputato è un maggiordomo «infedele» e la parte lesa è niente meno che il Papa.


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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Lombardi «Sì, sono state sentite diverse persone, ma questo non vuol dire che fossero complici dell’indagato».

Come no...
Sento puzza di insabbiamento e inciucio!

La credibilità che sale alle stelle!

Raffaella ha detto...

Alcuni documenti non sono stati rubati dall'Appartamento del Papa quindi Gabriele non puo' essere l'unico colpevole.
Se a distanza di due mesi ancora si brancola nel buio, non resta che una sola, drastica, soluzione.
R.

Simon de Cyrène ha detto...

@Raffaella. O.T.
I dettagli del Capitolo della FSSPX nel link qui sotto: Fellay non ha mai smesso di prendere in giro il Santo Padre.

Dalla lettera circolare alla FSSPX di Thouvenot da parte di Fellay resa pubblica da parte di un'indiscrezione che Rorate indica venire dall'Inghilterra (Albion) si evincono ormai delle nuove certezze:

(1) Mai c'è stato vicinanza di un accordo colla Santa Sede: infatt, (a) ancora il 9 Maggio Fellay non voleva riconoscere la liceità della Santa Messa nella Sua forma ordinaria e (b) all'appuntamento del 13 giugno oltre alla questione liturgica Fellay, de facto, continuava a non riconoscere il Magistero di Pietro!
Vediamo quindi che tutte le affermazioni di Fellay in quel periodo circa un'eventuale approbazione tacita del Santo Padre erano solo crusca del suo sacco SENZA nessuna relazione colla realtà, stessa crusca, immagino, di quando raccontava in giro, senza prove, che la S.Penitenzieria lavorarava di concerto coi suoi sacerdoti girovaghi e sospesi a divinis.

(2) Il Capitolo generale ha nei fatti praticamente comissariato Fellay nella gestione delle sue relazioni con Roma dandogli linee guida così estravagantemente non cattoliche che gli impediranno di convertirsi all'Unica Chiesa di Cristo: la Chiesa cattolica.

(3) Il Capitolo obbliga Fellay a raggiungere un accordo alla condizione (a) di NON riconoscere il Magistero della Chiesa Docente, cioè del Papa (in opposizione al comandamento stesso di Cristo), (b) la libertà di insultar e creare scandalo anche pubblico e di credersi aldisopra dei propri superiori, (c) di poter dire esclusivamente la forma straordinaria, (d) di poter aver almeno un vescovo.

(4) Desiderano poi avere dei tribunali ad hoc (figuriamoci, si sono già creati la loro piccola rota personale da anni) e dettare al Papa la composizione della PCED oltre che essere indipendenti dai vescovi locali in opposizione a 2000 anni di Tradizione.

(5) Fellay conclude con faccia tosta nella detta lettera circolare ringaziando Roma di aver levato le ambiguità mentre fin da settembre scorso Levada fu sempre perciso e il solo che non abbia mai smesso di creare confusione è stato solo lui.

Per riassumere, non ci siamo mai trovati vicini a nessun accordo a nessun momento, la FSSPX ha ormai una chiara teologia eretica in materia di Magistero che non corrisponde in NULLA con l'insegnamento Tradizionale della Chiesa in queste materia, il Capitolo si inferra definitivamente nello scisma consumato dallo scomunicato Lefebvre, la FSSPX è ormai un'organizzazione che ormai funziona su basi democratiche come succede sempre a tutte le movenze protestantoidi che si sono separate da Roma visto che l'autorità non proviene loro da Pietro.

Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.

http://tradinews.blogspot.fr/2012/07/abbe-thouvenot-fsspx-lettre-circulaire.html

Eugenia ha detto...

Speriamo venga fatts piena luce su quests faccenda! Comportsrsi diversamente dare be come avallare il comportsmento omertoso andato a anti per anni decisamente contrastante con la voglia di pulizia di Benedetto XVI

Eugenia ha detto...

Scusate gli errori ma la tastiera e' quells del cell.