Un pomeriggio tra amici
Poco più di dieci minuti di passeggiata nei giardini delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, parlando senza formalità, proprio come tra due cari, vecchi amici. Se li sono concessi Benedetto XVI e il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano prima di assistere al concerto offerto dalla West-Eastern Divan Orchestra, diretta nel pomeriggio di ieri, mercoledì 11, dal maestro Daniel Barenboim.
Il presidente è giunto in auto alle 17.50, accompagnato dalla signora Clio. Lo hanno ricevuto il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, gli arcivescovi Angelo Becciu, sostituto, e Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, il vescovo Paolo De Nicolò, reggente della Prefettura della Casa Pontificia, con l'addetto per il Protocollo, il rogazionista Leonardo Sapienza.
Il Papa ha accolto affabilmente il capo dello Stato italiano nel Giardino del Moro. Hanno passeggiato l'uno accanto all'altro lungo il muraglione con vista sul lago. Poi si sono accomodati sotto il torrione del castello dei Gandulphi, residenza degli originari proprietari dell'intero territorio, che ha poi preso proprio da loro il nome Castel Gandolfo. Una foto ricordo e poi hanno fatto ingresso insieme nel cortile del Palazzo Apostolico, dove era già pronta l'orchestra e tutti i numerosi ospiti avevano preso posto. C'erano tra gli altri, i cardinali Gianfranco Ravasi, Agostino Vallini, Jorge María Mejía e Giuseppe Bertello; l'arcivescovo Giovanni Marra e il vescovo Giuseppe Sciacca. Tra le autorità civili, gli ambasciatori presso la Santa Sede Francesco Maria Greco, per l'Italia; Mordechay Lewy, per Israele; Alfons M. Kloss, per l'Austria e Reinhard Schweppe per la Repubblica Federale di Germania.
Il presidente Napolitano era accompagnato tra gli altri dal segretario generale della presidenza della Repubblica Donato Marra. Con il Papa erano i monsignori Georg Gänswein, suo segretario particolare, Alfred Xuereb, della segreteria particolare, il direttore delle Ville Pontificie Saverio Petrillo e il medico personale Patrizio Polisca. Era anche presente il direttore del nostro giornale.
Poco prima dell'inizio del concerto il cardinale Ravasi ha rivolto al Papa l'indirizzo d'omaggio che pubblichiamo in questa stessa pagina. Quindi il maestro Daniel Barenboim ha magistralmente diretto la West-Eastern Divan Orchestra su musiche di Ludwig van Beethoven, le sinfonie Sesta in fa maggiore e Quinta in do minore.
Un'esibizione molto apprezzata dal Pontefice, il quale dopo il discorso di ringraziamento ha voluto personalmente complimentarsi con il maestro. Barenboim ha chiamato accanto a sé alcuni giovani per presentarli al Pontefice: un israeliano che vive in Egitto, un siriano con origini libanesi, un egiziano musulmano, un palestinese, un ebreo argentino, uno spagnolo e uno statunitense. Poi ha presentato a Benedetto XVI alcuni volontari sostenitori dell'orchestra.
E mentre il Papa e il presidente Napolitano raggiungevano l'appartamento per consumare insieme la cena, in forma del tutto privata, il maestro Barenboim continuava a stringere mani e a confidare «la grande soddisfazione -- come ha detto al nostro giornale -- per il nuovo incontro con il Papa, dopo quello di Milano» in occasione del raduno internazionale delle famiglie. Anche se si è trattato «di due momenti diversi -- ha precisato il direttore d'orchestra -- perché a Milano il Papa, venendoci a trovare alla Scala, non solo ci ha fatto un grande onore, ma ha anche dato un segno preciso dell'importanza che lui dà alla cultura in generale e alla musica in particolare. Oggi invece siamo stati noi a venire da lui e lui ci ha accolto con tanta simpatia e con tanto affetto. Per la nostra orchestra, formata, come si sa, da tanti giovani appartenenti a credi diversi ma uniti dalla ferma volontà di testimoniare come si possa costruire la pace sostenuti dalla forza della fede, quest'incontro con Benedetto XVI è stato estremamente importante. Ci sentiamo gratificati e spronati a proseguire nel nostro cammino per testimoniare che la pace è possibile. E poi sappiamo che c'è anche la musica a unirci con il Papa. Siamo a conoscenza della sua passione per il pianoforte e ci hanno detto che lo suona anche molto bene. Soprattutto quando è qui a Castel Gandolfo». E chissà che un giorno i due non si ritrovino insieme davanti a un pianoforte e a uno spartito, visto anche il rapporto di amicizia che si è instaurato tra loro, «complice» il presidente Napolitano. (mario ponzi)
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