lunedì 23 luglio 2012

Scoccante intervista di Panettiere a Padre Alberto Maggi: compassione per i preti pedofili, nessuna parola per le vittime

Clicca qui per leggere l'incredibile intervista che dimostra quanto ancora ci sia da fare nella Chiesa per correggere la mentalita' perdonistica e deleteria che il Santo Padre ha cercato di estirpare in tutti i modi in questi anni. A prescindere dal caso specifico, sul quale sono ancora in corso le indagini, tutti i sacerdoti cattolici dovrebbero capire che la pedofilia e' un reato oltre che un peccato. 
In caso di colpevolezza, quindi, prima si applicano le leggi statali ed il colpevole paga il suo debito con la giustizia. Contemporaneamente si applicano doverosamente le norme canoniche. Solo dopo la presa di coscienza del colpevole ed un lungo percorso di conversione si puo' parlare di perdono.
E il perdono deve essere concesso innanzitutto dalla vittima. 
La compassione non puo' e non deve mai venire meno, ma nulla c'entra con l'applicazione, obbligatoria e doverosa, delle leggi dello Stato e di quelle canoniche.
L'obbligo del celibato non ha alcuna attinenza con la piaga della pedofilia anche perche' la maggiorparte dei pedofili sono "rispettabili padri di famiglia". Che cosa facciamo allora? Aboliamo il Sacramento del matrimonio?
Colpisce nell'intervista il fatto che le vittime non siamo mai citate. 
Non dimentichiamoci che Benedetto XVI ha impresso una svolta nella lotta ai crimini commessi dai preti pedofili proprio mettendo al centro le vittime e non i colpevoli.
C'e' ancora molto da fare, soprattutto in Italia...
Le parole di questo sacerdote lasciano interdetti.
R.

LE DECISIONI E L'ESEMPIO DI BENEDETTO XVI NEL COMBATTERE LA PIAGA DELLA PEDOFILIA NELLA CHIESA. CRONOLOGIA

16 commenti:

Andrea ha detto...

I punti terribili dell'intervista sono due, cara Raffaella:

1- per essere diversi dalla "società", occorre perdonare sempre.
In altre parole: bisogna creare una controsocietà (Chiesa) che ragioni diversamente dai più.
Questa è la perversione del messaggio evangelico, secondo il quale la Chiesa deve far fermentare la società come il lievito fa fermentare la pasta.
Nella presunta (ereticale) "Chiesa dei Perfetti", sarebbe la comunità a perdonare, non il singolo (se e quando richiesto di farlo dall'offensore)

2- la "società" (quale delle due?) è "matura" (adulta) per riammettera al ministero i preti sposati.
Cioè: hanno gettato la tonaca e si sono sposati; adesso devono tornare al ministero, per mostrare a tutti che sono più "ricchi" dei preti celibi.
Oltre a tutto il resto, questo è semplice pansessualismo: sposarsi equivarrebbe a praticare il sesso.
La dottrina della Chiesa è che sposarsi equivale a DONARE se stessi, anche con gravi sacrifici, a una persona diversa da sé attraverso lo STRUMENTO del corpo; non certo a dedicare il corpo all'autosoddisfazione (irraggiungibile). Questa è la via del peccato, che si percorre senza alcun bisogno di sposarsi

Anonimo ha detto...

Il discorso di p. Maggi è disgustosamente ideologica. E' da disonesti affermare che i comportamenti pedofili nel clero sono dovuti all'obbligo del celibato. Ma chi vogliamo prendere in giro? A parte il fatto che il fenomeno colpisce l'intera società ben più massicciamente, vogliamo forse credere alla balla che i preti si attengono al voto di celibato? Maddai, quanti hanno relazioni omo o etero. Cerchiamo di essere onesti, p. Maggi, e diciamo che tanto vale esentarli da tale obbligo per superare l'attuale ipocrisia. I più onesti chiediono la dimissione dallo stato clericale, i meno onesti folleggiano trovando connivenza e comprensione generale. Mi domando cosa succederebbe scoprendo un prete sposato in ambigui atteggiamenti verso un bambino, o che cornifica la sua legittima con una donna o un uomo.
Alessia
Alessia

Anonimo ha detto...

Padre Maggi è noto per i suoi sermoni pro gay che hanno causato parecchie polemiche.
Alessia

Anonimo ha detto...

Raffaella,
ho letto l'intervista e il punto di perplessita' sui genitori della ragazza mi ha lasciato interdetto; ho trovato il riferimento qui:

http://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/2012/07/17/745067-pedofilia-don-giangiacomo-ruggeri-padre-ragazzina-abusata-don-giacomo-pedofilo-non-ci-credo.shtml

e c'e' anche questo:

http://www.ilrestodelcarlino.it/fano/cronaca/2012/07/19/746109-pedofilia-don-giangiacomo-ruggeri-precedente.shtml

Concordo con la tua opinione su Maggi: o si fa' pulizia o non la si fa. A mettere la polvere sotto il tappeto non si risolve nulla.

Anonimo ha detto...

In Vaticano e alla Cei non si rendono conto di che cosa pensa la gente dei preti e dei sentimenti che i casi di pedofilia hanno fatto nascere nelle persone.

Che un prete, come il caso del salesiano belga dell`anno scorso, si permetta di concedere un´intervista, che definire scandalosa è poco, senza la minima sanzione, è sconcertante.

Continuiamo a impiegare anni solo per le linee guida, non c´è fretta, poi non stupiamoci se la gente non va in chiesa, non versa l`8x1000, pubblica su facebook messaggi che collegano l`8x1000 con il pagamento della difesa processuale dei preti pedofili.

Anonimo ha detto...

Nulla di scioccante: la completa mancanza di serietà (non solo come "biblista", o almeno lui si presenta come tale) dell'intervistato è nota. Sono quei personaggi su cui un giornalista va a colpo sicuro.

Anonimo ha detto...

Il Vaticano non c'entra un bel nulla anonimo delle 9,42. E' la CEI che, a differenza di altri episcopati nel mondo, ha difficoltà a recepire le linee guida, soprattutto per quanto concerne l'obbligo morale, se non di legge, di denuncia dei colpevoli.
Alessia

Raffaella ha detto...

Alessia mi ha tolto le parole di bocca.
Il Vaticano non c'entra nulla. C'entrano invece i vescovi diocesani e le conferenze episcopali.
Vogliano la tanto sbandierata collegialita'?
Inizino a prendersi le proprie responsabilita'.
I vescovi sono "papi" nelle loro diocesi? Ah si'? E allora cessino di nascondersi dietro la veste del Santo Padre non appena il gioco si fa duro e vanno prese decisioni difficili.
R.

Anonimo ha detto...

e no Raffaella e no Alessia, Vi siete giàdimenticate dell' intervista di una settimana fa nella quale si sottolineava che la metà delle confereze episcopali non hanno recepito dopo un anno le norme vaticane. Non sarebbe possibile per la S. Sede un notu proprio com il quale si impongono le norme? I vescovi sono papi finché il Papa glielo permette: vi ricordo che per il diritto canonico il Papa ha giurisdizione piena e universale su tutta la Chiesa: vescovi preti e laici. Il problema è che il Papa evita lo scontro perché sa che rischierebbe grosso.

Raffaella ha detto...

Come gia' dicevamo settimane fa, e' impossibile per la Santa Sede imporre a tutti i vescovi le stesse norme perche' le legislazioni statali sono diverse.
Una cosa sono le linee guida antipedofilia in Francia o negli Usa dove i vescovi sono pubblici ufficiali, altra cosa sono quelle italiane visto che nel nostro Paese i prelati non rientrano fra i pubblici ufficiali.
Come farebbe il Vaticano ad imporre identiche norme?
R.

Anonimo ha detto...

Comunque il vostro atteggiamento è esattamente speculare a quello di chi attacca il Papa per ogni cosa: ciò che è fatto bene è merito suo; ciò che è fatto male, è colpa degli altri.

Raffaella ha detto...

Mi rincresce ma in tema di pedofilia non c'e' dubbio su chi abbia tutto il merito.
R.

Anonimo ha detto...

Non solo in tema di pedofilia, Raffy. Pensa solo allo scandalo IOR.
Alessia

Anonimo ha detto...

Dice il sacerdote intervistato che è giunta l'ora di ammettere al sacerdozio i preti sposati. Intanto da tempo sono stati ammessi i preti suonati.

Alberto ha detto...

Leggo l'intervista e rimango nauseato.
Voi non capite l'indignazione dei fedeli contro i preti come sta montando.
Mi vengono in mente le parole del gran teologo spagnolo del XVI sec. Melchior Cano in riferimento a Roma(Chiesa cattolica)...Piangiamo su Babilonia ma lei non vuole essere curata,Roma è inemendabile.
La colpa è tutta del Vaticano II e dei loro papi, escluso Benedetto XVI,l'unico non omertoso!

Anonimo ha detto...

Ragazzi se cominciamo a fare della dietrologia,anche Lutero può essere considerato un esempio di fulgida coerenza e virtuosità,purtroppo le cose non stanno così;la chiesa è sempre stata vittima più o meno palesemente degli stessi peccati mortali,lussuria ed avarizia (vista come attaccamento ai soldi),fin dall'inizio e questo lo stesso Cristo lo sapeva,ora non occorre essere dei geni per capire che se resiste ancora nonostante tutto non è per colpa o per suo merito.Per quel che concerne tutti questi'biblisti'che proliferano su tutti i siti e si degnassero mai di leggerla la Bibbia e,volendo,anche i Vangeli,dove sono chiarissime le parole di condanna per questo genere di peccati,è che la modernità ha rimosso l'idea del peccato,salvo poi bacchettare chi vi incorre,specie i preti cattolici,laddove l'ipocrisia rasenta l'autolesionismo nella richiesta di matrimonio per i preti,come se i pedofili non fossero presenti in ogni categoria ed anche numericamente più importanti,ma le schiere di farisei sono sempre all'opera e i giornali'laici'e 'liberal 'ci vanno a nozze;non è vero che questo sito difenda a spada tratta il papa solo se fa comodo,è in gioco la credibilità di tutti,non quella di BXVI che è l'unico che ci mette la faccia e affronti i problemi da solo,si tratta di dargliene cavallerescamente atto,a puntare il dito e ad accusare sono capaci tutti,quel che nessuno ha è la sincera volontà di raccontare le cose come realmente sono,non da diverse angolature scegliendo solo quelle che fanno comodo ai propri interessi,dovrebbe valere per tutti,in primis tutti questi prelati smaniosi di apparire e di primeggiare,salvo poi ritirarsi come a Caporetto quando il gioco si fa duro.