giovedì 26 luglio 2012

Per un'etica della responsabilità. Messaggio per la prossima Giornata mondiale del turismo (O.R.)


Messaggio per la prossima Giornata mondiale del turismo


Per un'etica della responsabilità


«Turismo e sostenibilità energetica: propulsori di sviluppo sostenibile». È il tema scelto dall'Organizzazione mondiale del turismo (Omt) per la Giornata mondiale che si celebra il prossimo 27 settembre. In vista dell'appuntamento annuale, il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha reso noto in questi giorni un messaggio nel quale si sottolinea come la Santa Sede, abbia «aderito a questa iniziativa fin dalla sua prima edizione», considerandola «un'opportunità per dialogare con il mondo civile -- offrendo il suo apporto concreto, basato sul Vangelo -- e vedendola anche come un'occasione per sensibilizzare tutta la Chiesa sull'importanza che questo settore riveste a livello economico, sociale e, particolarmente, nel contesto della nuova evangelizzazione».
Sulla scia del successo del VII congresso mondiale di pastorale del turismo -- svoltosi nell'aprile scorso in Messico per iniziativa del dicastero vaticano in collaborazione con la prelatura territoriale di Cancún-Chetumal e della Conferenza episcopale locale -- il messaggio di quest'anno ne riprende le conclusioni e le rilancia come linee programmatiche per l'azione pastorale dei prossimi anni.
Anche per la prossima edizione della Giornata mondiale, il Pontificio Consiglio fa proprio il tema proposto dall'Omt, collegandolo con l'«Anno internazionale dell'energia sostenibile per tutti» promosso in questo stesso periodo dalle Nazioni Unite nell'intento di richiamare l'attenzione sulla necessità di migliorare l'accesso a servizi energetici e a sorgenti di energia affidabili, dunque dal costo ragionevole, economicamente validi, socialmente accettabili ed ecologicamente razionali. Ciò consentirebbe di assicurare a tutti uno sviluppo sostenibile.
Passando all'analisi dell'attuale situazione internazionale, il documento del dicastero per i migranti spiega come il turismo sia cresciuto a un ritmo impressionante nelle ultime decadi. Tanto che secondo le statistiche dell'Omt, durante l'anno in corso si dovrebbe raggiungere la quota di un miliardo di arrivi di turisti in varie parti del mondo, sino a giungere ai due miliardi nel 2030. A questi vanno aggiunti i numeri ancor più rilevanti attinenti al turismo locale. Di fronte a tale crescita, «che ha certamente degli effetti positivi», il messaggio mette in guardia sulla possibilità di un «serio impatto ambientale, dovuto fra altri fattori, al consumo smisurato di risorse energetiche, all'aumento di agenti inquinanti e alla produzione di rifiuti». E se da un lato il «turismo ha un ruolo importante nel conseguire gli obiettivi di sviluppo del millennio -- fra i quali quello di “garantire la sostenibilità ambientale”-- e deve fare tutto quanto è in suo potere perché questi siano raggiungibili», dall'altro lato ciò comporta che si debba «adattare alle condizioni del cambiamento climatico, riducendo le emissioni di gas serra, che rappresentano il 5 per cento del totale». Anche perché -- precisa il messaggio -- il turismo non solo contribuisce al riscaldamento globale, ma ne è vittima.
Quanto al concetto di «sviluppo sostenibile», esso «è già radicato nella nostra società e il settore del turismo non può né deve rimanere al margine. Quando parliamo di “turismo sostenibile” non ci stiamo riferendo a una modalità fra le altre, come potrebbe essere il turismo culturale, quello di spiaggia o di avventura. Ogni forma ed espressione del turismo deve essere necessariamente sostenibile». In questo percorso si devono mettere in conto i problemi energetici, in quanto è un presupposto errato pensare che «esiste una quantità illimitata di energia e di risorse da utilizzare, che la loro rigenerazione sia possibile nell'immediato e che gli effetti negativi delle manipolazioni dell'ordine naturale possono essere facilmente assorbiti». E pur essendo vero, come afferma il segretario generale dell'Omt, Taleb Rifai, che «il turismo è all'avanguardia per alcune iniziative sulla sostenibilità energetica più innovative al mondo», è altrettanto vero -- risponde il Pontificio Consiglio citando Benedetto XVI -- «che rimane ancora molto lavoro da fare», nella convinzione che «la Chiesa ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico».
Il dicastero vaticano non intende proporre soluzioni tecniche, ma soltanto far vedere che lo sviluppo non può ridursi a semplici parametri politici o economici; esso esige «adeguati orientamenti etici, che sottolineano il fatto che ogni crescita deve essere sempre al servizio dell'essere umano e del bene comune». Lo stesso Pontefice, nel messaggio indirizzato al congresso di Cancún, aveva richiamato l'importanza di «illuminare questo fenomeno con la dottrina sociale della Chiesa, promuovendo una cultura del turismo etico e responsabile, in modo che giunga a essere rispettoso della dignità delle persone e dei popoli, accessibile a tutti, giusto, sostenibile ed ecologico». Non è infatti possibile separare il tema dell'ecologia ambientale dalla preoccupazione per un'ecologia umana adeguata, intesa come interesse verso lo sviluppo integrale dell'essere umano. E allo stesso modo, non è possibile scindere «la nostra visione dell'uomo e della natura dal vincolo che li unisce con il Creatore. Dio ha affidato all'essere umano la buona gestione della creazione».
Per questo, appare anzitutto necessario «un grande sforzo educativo al fine di promuovere un effettivo cambiamento di mentalità che induca ad adottare nuovi stili di vita». Una conversione della mente e del cuore, dunque, che permetta di giungere rapidamente «a un'arte di vivere insieme che rispetti l'alleanza tra l'uomo e la natura».
Nel messaggio si riconosce poi che le abitudini quotidiane degli uomini stanno cambiando nella direzione di una maggiore sensibilità ecologica, sebbene si corra ancora il rischio di dimenticare tali motivazioni «durante il periodo delle vacanze, nella ricerca di determinate comodità alle quali crediamo di avere diritto, senza riflettere sempre sulle loro conseguenze». Invece l'etica della responsabilità e della prudenza va coltivata sempre, interrogandosi sull'impatto e sulle conseguenze delle nostre azioni. Al riguardo, il Papa afferma che «le modalità con cui l'uomo tratta l'ambiente influiscono sulle modalità con cui tratta se stesso e viceversa. Ciò richiama la società odierna a rivedere seriamente il suo stile di vita che, in molte parti del mondo, è incline all'edonismo e al consumismo, restando indifferente ai danni che ne derivano» (Caritas in veritate, n. 51). Da qui l'auspicio del Pontificio Consiglio affinché siano incoraggiati gli imprenditori e i turisti a tener conto delle ripercussioni delle loro decisioni e dei loro atteggiamenti. Allo stesso modo, è cruciale «favorire comportamenti improntati alla sobrietà, diminuendo il proprio fabbisogno di energia e migliorando le condizioni del suo utilizzo».
Idee di fondo, queste contenute nel messaggio, che devono tradursi necessariamente in azioni. Pertanto, con l'obiettivo di rendere sostenibili le destinazioni turistiche, si devono promuovere e appoggiare tutte le iniziative che siano energeticamente efficienti e con il minor impatto ambientale possibile, che portino a usare energie rinnovabili, a promuovere il risparmio delle risorse e a evitare la contaminazione. Al riguardo, è fondamentale che le strutture turistiche ecclesiali e le proposte di vacanze che la Chiesa promuove siano caratterizzate, fra le altre cose, dal loro rispetto per l'ambiente.
Il documento si conclude con il richiamo a tutti i settori coinvolti -- imprese, comunità locali, governi e turisti -- a «essere consapevoli della rispettive responsabilità per raggiungere forme sostenibili di turismo». La dottrina sociale della Chiesa, del resto, ci ricorda che «la tutela dell'ambiente costituisce una sfida per l'umanità intera: si tratta del dovere, comune e universale, di rispettare un bene collettivo», un bene di cui gli uomini non sono padroni ma «amministratori» per conto di Dio. E lo stesso Benedetto XVI parlando della nuova evangelizzazione, evidenzia come essa richieda di «usare le numerose occasioni che il fenomeno del turismo ci offre per presentare Cristo come risposta suprema agli interrogativi dell'uomo di oggi». Da qui l'invito finale del messaggio «a promuovere e utilizzare il turismo in modo rispettoso e responsabile, per consentirgli di sviluppare tutte le sue potenzialità, nella certezza che contemplando la bellezza della natura e dei popoli possiamo giungere all'incontro con Dio».



(©L'Osservatore Romano 26 luglio 2012)

Nessun commento: