PEDOFILIA: S.SEDE, MOLTI EPISCOPATI INADEMPIENTI E LINEE GUIDA DA CORREGGERE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 6 lug.
Un lavoro assai impegnativo attende - sul fronte della lotta agli abusi sessuali compiuti da ecclesiastici - il nuovo prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, monsignor Gherard Ludvig Muller, la cui nomina forse proprio per questo si e' cercato di ostacolare con una campagna stampa che voleva presentarlo come un teologo poco ortodosso. Il promotore di giustizia della CDF, monsignor Charles Scicluna, ha descritto cosa si accinge a fare il suo ufficio in un'intervista a Jesus, nella quale ha ricordato l'obbligo delle Conferenze Episcopali di redigere prima dello scorso maggio le Linee guida applicative delle severe indicazioni giunte da Roma.
"Gran parte degli Episcopati - ha spiegato - hanno elaborato le linee-guida e le hanno sottomesse all'esame della Congregazione, che avverra' dopo il periodo estivo. Per quelle che non hanno risposto e' in partenza una lettera di sollecito. Per tutte le linee-guida se il caso lo richiede saranno dati suggerimenti molto concreti per l'integrazione di alcuni punti o la revisione di alcune enfasi".
Ad essere in ritardo, ha precisato il prelato maltese, e' soprattutto "il continente africano, che e' una realta' particolare, in grande difficolta' nelle strutture ecclesiastiche", per il resto del mondo invece "piu' della meta' delle Conferenze ha risposto: "un dato parziale incoraggiante". E tra le altre, anche "la Conferenza Episcopale Italiana, come molte altre, ha presentato il proprio lavoro alla Congregazione".
Quanto alle valutazioni e richieste di integrazioni e correzioni che arriveranno dalla CDF, monsignor Scicluna ha anticipato uno dei criteri: "Se una Conferenza Episcopale per quanto riguarda il rapporto con le autorita' statali cita la legge dello Stato solo in relazione alla tutela dell'autonomia della Chiesa, senz'altro converra' completare il quadro con una descrizione precisa, attenta e completa di come viene recepito il delitto di abuso sessuale nell'ordinamento particolare di quello Stato e specificare anche che, nel pieno rispetto del diritto statale, la Chiesa si impegna a non agire mai per dissuadere le vittime dal loro diritto di denuncia allo Stato. E' un impegno che e' bene esplicitare, perche' cosi' il quadro e' piu' completo e giusto". "I vescovi - ha ricordato nell'intervista il promotore di giustizia - sono singole persone e le Conferenze sono fatte da persone diverse. L'esperienza di chi ha avuto l'opportunita' di essere presente ai lavori del Simposio in Gregoriana e' stata molto incoraggiante: alcuni prelati hanno testimoniato, con commozione, che l'impatto e' stato forte.
E' questa la mia speranza: non e' che in queste poche settimane abbiamo visto una rivoluzione di mentalita', ci vorra' tempo e pazienza, ma sotto la guida umile e coraggiosa del Santo Padre il seme giusto e' stato messo nel solco della Chiesa. La gente richiede un atteggiamento vigile dei pastori, questa e' una battaglia contro il peccato e contro i crimini. E noi non possiamo perderla: l'innocenza dei nostri bambini e dei nostri giovani sono tesori troppo preziosi per la Chiesa".
© Copyright (AGI)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Peggio per loro che si sono inventati le conferenze episcopali e/o hanno attribuito o lasciato che si arrogassero competenze non loro: quanti bracci di ferro fra la S. Sede e le conferenze episcopali perché queste ultime vogliono fare come vogliono loro in barba alle norme e disposizioni vaticane.
Quante energie e tempo perso: se le norme vaticane valessero automaticamente anche per gli episcopati nel mondo, avremmo risolto il problema da molto. Lo stesso vale per la liturgia!
Posta un commento