giovedì 12 luglio 2012

Napolitano all'Osservatore Romano: con Benedetto XVI affinità, sintonia e rispetto. Stato e Chiesa profondamente uniti. Gli appelli alla pace del Papa mirano a sciogliere i grumi d'odio in Medio Oriente (Izzo)

ITALIA-S.SEDE: NAPOLITANO INTERVISTATO DALL'OSSERVATORE ROMANO

Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 12 lug. 


L'Osservatore Romano pubblica oggi un'intervista al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo ha reso noto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "Il Capo dello Stato - ha spiegato Lombardi in merito al concerto di ieri a Castelgandolfo - ha voluto esprimere sintonia col Papa e testimoniargli amicizia". "Napolitano - ha aggiunto il gesuita - e' stato in un certo senso l'architetto della celebrazione di ieri, cioe' ha suscitato lui l'iniziativa, e dunque la sua presenza non era casuale o marginale". Lombardi ha detto anche che "la cena e' stata serena: un'oretta di conversazione familiare". 


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NAPOLITANO: CON BENEDETTO XVI AFFINITA', SINTONIA E RISPETTO



Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 12 lug. 


"Non esito a confessare che una delle componenti piu' belle che hanno caratterizzato la mia esperienza e' stato proprio il rapporto con Benedetto XVI. 
Abbiamo scoperto insieme una grande affinita', abbiamo vissuto un sentimento di grande e reciproco rispetto". Cosi' il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, descrive all'Osservatore Romano l'amicizia che lo lega al Papa, al quale e' vicino anche nello stile: "e' necessario - spiega - far prevalere in qualsiasi contesto delle forti motivazioni di serenita', di pace, di moderazione. 
Ecco - confida - io sento molto questa mia missione di moderatore: e cosa dire della analoga missione che spetta al Pontefice?". 


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ITALIA-VATICANO: NAPOLITANO, STATO E CHIESA PROFONDAMENTE UNITI



Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 12 lug. 


La decisione di Benedetto XVI di partecipare con un messaggio alle celebrazioni peer i 150 anni dell'unita' d'Italia "dimostra veramente come in Italia lo Stato e la Chiesa, il popolo della Repubblica e il popolo della Chiesa, siano cosi' profondamente e intimamente uniti".
Lo afferma il presdente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un'intervista all'Osservatore Romano. 
"Non dimentichero' mai - asscura il Capo dello Stato - il messaggio che ci ha rivolto, lo porto e lo portero' sempre con me come retaggio del mio mandato presidenziale. Ci si poteva aspettare certo un messaggio cordiale, formale, ma non tanto impegnativo come invece sono state le sue parole e anche il suo giudizio storico".


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M.O.: NAPOLITANO, APPELLI PAPA MIRANO A SCIOGLIERE GRUMI D'ODIO



Salvatore Izzo


(AGI) CdV, 12 lug. 


In Medio Oriente, dopo "decenni e decenni senza riuscire a trovare una soluzione, c'e' qualcosa che poi si trasforma in incrostazione molto dura da sciogliere". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, spiega cosi' la stagnazione del processo di pace a causa di "un certo incancrenimento di conflitti e di contrasti". "Ciascuno di noi - sottolinea in un'intervista all'Osservatore Romano - fa quello che puo' e il Pontefice puo' fare molto con la sua ispirazione, con la costanza della sua azione. Questo e' almeno quello che mi auguro".
"Io credo - continua il Capo dello Stato nell'intervista all'Osservatore - che i continui appelli del Papa alla pace siano accolti e condivisi da tantissima gente in tutto il mondo".
Al giornale diretto dal professor Giovanni Maria Vian, Naspolitano rivela anche il suo ruolo nel concerto della West-Eastern Divan Orchestra di ieri a Castelgandolfo. "Da molti anni conosco e intrattengo un rapporto fatto di ammirazione e di amicizia profonda con il maestro Barenboim. 
Conosco bene anche la sua orchestra di giovani. Anzi sono stato molto lieto di devolvere il premio Dan David che mi e' stato conferito il 15 maggio 2011 a Tel Aviv (una borsa da un milione di dollari, ndr) a questa orchestra per aiutarla a consolidare e a sviluppare la sua attivita' nel mondo".
"Ho visto - rivela Napolitano - immagini meravigliose dei loro concerti nel mondo. Mi ha molto colpito il concerto che hanno tenuto a Ramallah: incredibile come questi ragazzi riescano ad affratellare tanti giovani diversi, come la musica dia quello che purtroppo ancora oggi i Governi e la politica non riescono a dare, cioe' un senso di pace, di partecipazione, di condivisione di valori comuni che parlano di solidarieta', di spiritualita'". 
Secondo il presidente, si tratta di "valori che potrebbero veramente facilitare la soluzione di un annoso e drammatico problema come quello del rapporto tra israeliani e palestinesi. 
Dunque il Papa doveva conoscere questa realta'". E, conclude Napolitano, "qualche tempo fa ho avuto occasione di parlargli personalmente di questa orchestra di giovani, del messaggio che portavano nel mondo. Il Pontefice ha mostrato di comprenderne immediatamente l'importanza, ha voluto saperne di piu'. E poi il grande dono. Il dono che lui ha fatto a questi giovani accogliendoli in casa. Anche per il maestro Barenboim e' stato un grande regalo. Sono rimasti profondamente toccati da tanta sensibilita'". 


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