giovedì 5 luglio 2012
Le novità che Benedetto XVI vedrà nella residenza estiva di Castel Gandolfo (O.R.)
L'arrivo nel tardo pomeriggio di martedì 3 luglio
La comunità di Castel Gandolfo ha accolto Benedetto XVI
Per il secondo anno consecutivo Benedetto XVI trascorrerà l'intero periodo estivo nella residenza delle Ville Pontificie a Castel Gandolfo, dove è giunto intorno alle 18 di ieri, martedì 3 luglio. Decisione in un certo senso annunciata già lo scorso anno proprio quando, al momento del suo arrivo, spiegò la sua predilezione per la cittadina laziale, dove il Papa è certo di poter trovare tutto ciò di cui ha bisogno per trascorrere un periodo di riposo immerso nella quiete e circondato da una natura rigogliosa -- «montagna, lago e vedo persino il mare» disse in quell'occasione -- accanto a una «bella chiesa» e tra «gente buona».
Tanti «cari amici», come ha salutato i suoi “temporanei” compaesani appena giunto tra di loro. La prima cosa che ha fatto è stata proprio comunicare la sua gioia. Si è affacciato infatti al balcone esterno del Palazzo Pontificio e a coloro che si sono radunati sulla piazzetta prospiciente per dargli il benvenuto ha confidato la sua felicità «per essere arrivato qui per le mie ferie. Auguro a tutti un buon riposo» ha detto aggiungendo anche l'auspicio che tutti possano godere della frescura che offre Castel Gandolfo. «Speriamo -- ha poi proseguito -- che possiamo rinnovarci spiritualmente e fisicamente in questa bella, piccola città circondata dalla bellezza della creazione». Infine ha ringraziato i presenti e ha rinnovato il suo augurio di buone vacanze per tutti.
Il Pontefice era giunto dalla Città del Vaticano in elicottero, accompagnato dal prefetto della Casa Pontificia, l'arcivescovo James Michael Harvey, dal reggente, il vescovo Paolo De Nicolò, dai monsignori Georg Gänswein, suo segretario particolare, e Alfred Xuereb, della segreteria particolare.
All'eliporto delle Ville Pontificie lo hanno accolto il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con il segretario generale, il vescovo Giuseppe Sciacca, il vescovo di Albano, Marcello Semeraro, padre Josef Mai, vice direttore della Specola Vaticana, don Pietro Diletti, parroco della parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova, e il direttore delle Ville Pontificie, Saverio Petrillo, il quale come sempre ha portato al Papa il primo saluto della comunità.
La popolazione della ridente cittadina laziale è stata rappresentata dal neo sindaco Silvia Monachesi. Il resto del Consiglio comunale ha applaudito al Papa dai balconi del municipio che si affacciano proprio sul lato destro del Palazzo Pontificio.
Come già annunciato, per tutto il mese di luglio restano sospese le udienze, mentre è confermato l'appuntamento domenicale per la recita dell'Angelus. Confermate anche le due uscite già programmate. Lunedì 9 luglio Benedetto XVI si recherà nel Centro Ad gentes dei padri Verbiti a Nemi. Incontrerà i religiosi riuniti per il capitolo generale, ma per il Papa sarà anche occasione per rivivere il ricordo di una sua precedente permanenza in quella casa. Era il 1964, e Joseph Ratzinger partecipava ai lavori del Vaticano II in qualità di perito. Con alcuni colleghi teologi trascorse alcuni giorni proprio nel convento di Nemi per lavorare su alcuni temi conciliari.
L'altra uscita riguarda la visita a Frascati, dove celebrerà la messa domenica 15 luglio. Confermato infine il concerto che sarà offerto dalla West-Eastern Divan Orchestra, diretta dal maestro Daniel Barenboim, nel pomeriggio di mercoledì 11 luglio, nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.
Da segnalare, infine, alcune novità che Benedetto XVI vedrà nella residenza estiva. Si tratta innanzitutto della ristrutturazione dell'ala del Palazzo situata al fianco del lago. Dove prima c'erano i locali occupati dalla Specola Vaticana -- trasferita nel 2009, come è noto, nell'ex monastero delle monache basiliane ai confini con la piazza di Albano -- sono state allestite, al primo piano, nuove sale per le udienze e, nel sottostante piano rialzato, sono stati ricavati alcuni locali per la Guardia Svizzera e un ulteriore punto di pronto soccorso, modernamente attrezzato, al servizio dei pellegrini che raggiungeranno il Palazzo in occasione di udienze e di altri eventi aperti al pubblico.
Lavori di restauro anche per la parrocchia di San Tommaso da Villanova. Conclusi quelli relativi alla facciata, stanno ormai arrivando al termine anche quelli all'interno. Obiettivo è restituire al tempio il tratto berniniano originario.
Infine un paio di novità anche nella fattoria pontificia. «Abbiamo impiantato -- ci ha spiegato il direttore Petrillo -- due piccoli vitigni, uno di uva rossa e uno di uva bianca. Il Papa avrà certamente occasione di vederli, magari durante una delle sue passeggiate domenicali, solitamente più lunghe di quelle che fa nei giorni feriali che per lui, anche qui a Castello, sono comunque giorni di lavoro, di studio e di riflessione. Ho piacere di mostrarglieli perché per noi hanno assunto un simbolismo particolare. Abbiamo collocato l'impianto proprio ai piedi della statua del Buon Pastore. Cosicché qui in Villa lo abbiamo battezzato “La vigna del Buon Pastore”. E chissà forse il Papa, durante una delle sue passeggiate quotidiane, incontrerà anche gli ultimi abitanti della fattoria, i due asinelli recentemente donati alle Ville e gelosamente allevati da tutta la comunità».
(©L'Osservatore Romano 5 luglio 2012)
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