mercoledì 4 luglio 2012

Interessante trasmissione di Raitre su Vatileaks. Consiglio: i preti non vadano in tv. Vox populi vox Dei di un telespettatore da casa ma nessuno in studio vuole cogliere la provocazione sul Papa...

Cari amici, stamattina mi e' capitato di seguire l'ultima parte di una trasmissione di raitre dedicata a Vatileaks. 
E' la prima volta che la guardo e quindi non ne conosco nemmeno il titolo. Ospiti: Nuzzi, Politi, tre membri di una comunita' di base, un monsignore di cui non ricordo il nome e Cardini. In piu' un telespettatore che ha telefonato da casa: sicuramente il migliore per la provocazione che ha lanciato e che nessuno degli ospiti ha voluto approfondire. 
E questo la dice lunga...lunga!
Ma andiamo con ordine. Non diro' nulla sulla comunita' di base (mi pare legata a Franzoni) perche' ha riproposto le solite tematiche sul laicato, il Concilio ed il sacerdozio delle donne. Tutti interventi stigmatizzati dal telespettatore come arrivati direttamente dagli anni Settanta. Nessun altro commento da parte mia.
Nuzzi ha giustamente difeso il suo lavoro. Si e' anche lamentato per la detenzione di Gabriele. Mio appunto: quest'uomo e' cittadino vaticano e ha commesso il presunto reato in Vaticano, quindi e' sottoposto alle norme penali interne al Vaticano.
Politi ha ribadito molti dei concetti che scrive negli articoli de "Il Fatto" sullo Ior e sulla crisi della curia romana.
Discreto Cardini anche se non prende piu' di un sette.
Una "tragedia" il monsignore presente in trasmissione. Ma non doveva arrivare Burke?
Consiglio a preti, vescovi e cardinali di evitare di andare in televisione se non si ha la capacita' di controbattere a tono alle domande. Meglio lasciare il posto a laici motivati e preparati (magari anche aggressivi e soprattutto informati, come il telespettatore da casa!).
Non si puo' dire in questo momento: "Lo Ior non e' obbligato ad aderire alle regole di trasparenza".
Ma di che cosa stiamo parlando allora? Per che cosa lavora il Papa?
Non si puo' arrancare quando Politi pone la questione della mancanza di obbligo di denuncia nelle linee guida contro la pedofilia approvate dalla Cei. Ci si deve preparare per tempo e spiegare perche' in Italia non poteva essere previsto un obbligo di denuncia e come agisce ORA (non prima) la Chiesa per indurre le vittime a denunciare.
Gravemente insufficiente, quindi, la partecipazione del monsignore. Meglio lasciare spazio ai laici che conoscono alla perfezione il lavoro del Papa.
E qui plaudo senza riserve al telespettatore che ha telefonato e che ha posto la domanda delle domande: perche' fin da quando e' stato eletto c'e' stato chi ha voluto mettere i bastoni fra le ruote a Benedetto XVI?
Ha anche aggiunto che la grandissima opera di pulizia di Papa Ratzinger non viene evidenziata ne' riconosciuta da alcuno.
Evidentemente, ha sottolineato, esiste un pregiudizio contro questo Pontefice.
Gelo in studio ma dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, che cio' che pensano i media e cio' che provano i fedeli sono due concetti agli antipodi.
Peccato che nessuno abbia raccolto la provocazione.
Come mai, cari signori? Troppo comodo! Non appena qualcuno fa cenno alla pulizia imposta dal Papa, tutti sviano il discorso. Non ci siamo!
Al telespettatore ha risposto un'esponente della comunita' di base che ha portato il discorso sul sacerdozio femminile. Cardini si e' attaccato a questo concetto e non ha fatto alcun riferimento all'aspirapolvere del Papa.
Solo Politi ha elogiato la lettera agli Irlandesi ma poi ha portato la discussione sulla mancanza di obbligo di denuncia. Il monsignore ha cercato di rispondere non fornendo pero' spiegazioni adeguate anche se effettivamente ha parlato della trasparenza imposta da Benedetto XVI.
Cosi', cari media, non si va da nessuna parte.
Va bene criticare, va bene anche essere feroci contro cio' che non va nella Chiesa, ma cambiare argomento quando qualcuno lancia domande intelligenti sui pregiudizi contro l'attuale Papa e sul mancato riconoscimento dei suoi meriti dimostra, in modo assoluto, l'effettiva esistenza del pregiudizio stesso.
La trasmissione si e' poi chiusa per mandare in onda il tg.
Un dieci e lode al telespettatore a dimostrazione del fatto che forse qualcuno riesce ancora a ragionare con la propria testa.
R.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Perche nessuno dice neanche una parola sul tragico caso dell'arcivescovo Robert Bezak? Se parliamo della trasparenza... Perche questo silenzio assoluto?

Raffaella ha detto...

E' stato sollevato dal suo incarico.
Certo! Bisognerebbe spiegare il perche'. Giusto invitare la Santa Sede a fornire i particolari.
R.

Anonimo ha detto...

Purtroppo i sacerdoti sono spesso coloro che seguono meno l'attività e il Magistero del Papa. Questo è un grandissimo pericolo per la Chiesa e un tranello per il mondo. Forse, davvero, faremo a meno degli ordini religiosi e la sntità si troverà nel laicato

mariateresa ha detto...

cara sempre più spesso mi meraviglio della tua pazienza.
Già la composizione degli invitati alla trasmissione è significativa, poi il resto lo immagino. Sono dei copioni prestampati.
Guarda che di gente che ha capito la solfa ce n'è e il telespettatore è in buona e numerosa compagnia.
La storia della chiesa di base poi mi fa venire l'accidia.Per forza la chiesa di base deve essere rappresentata dai soliti malpanciasti ormai sulle soglie del ricovero (almeno quelli che conosco io) come se tutti noi , che siamo gente comune battezzata, credente, frequentante la messa, che ne abbiamo pieni i penduli di certi discorsi NON fossimo chiesa di base ma chissà dei marziani. E in più con il Fatto noi ci incartiamo il pesce.
Sono, queste trasmissioni, delle sceneggiate. Non so chi è il responsabile della trasmissione ma, informandoci, potremmo fare una colletta e mandargli una vanga.
Circa Nuzzi non ho la tua capacità di sopportazione e non lo giustifico. A lui manderei una zappa.

Anonimo ha detto...

L'arcivescovo Robert Bezak, di soli 52 anni, e stato sollevato dal suo incarico. La sua storia assomigila a quella del vescovo Giovanni Scanavino... Bezak accoglieva dei seminaristi mandati fuori dagli altri seminari e li ordinava sacerdoti. Lo faceva contro la volonta degli altri vescovi. Ma perche nessuno pronuncia la parola riguardante il motivo per il quale gli altri vescovi non li volevano ordinare? Di quale trasparenza parialmo?

Alberto ha detto...

In Italia non è mai esistita una vera libertà di stampa,l'unico giornale libero è sempre stato L'Osservatore Romano.
Guardate il curriculum del Messaggero:ha servito tutti quelli che furon coinvolti nello scandalo della Banca Romana a fine ottocento,è stato giolittiano,nazionalista,interventista,dannunziano,fascista...Alessandro Pavolini fu l'ultimo suo direttore fino al 55 luglio 1943,poi imperialista,badogliano,per gli alleati,servo della DC palazzinara negli anni cinquanta e sessanta,craxiano e via... a seguire i governi che si son succeduti fino ad oggi!
Questa signori è l'Italia ,misera,misera!

Anonimo ha detto...

Perché il caso dell'arcivescovo Bezak sarebbe tragico? Deve aver commesso qualche grave irregolarità e il Papa lo ha cacciato. Punto! Non sono interessata a conoscerne i motivi, visto che mi fido del discernimento del mio Papa, ma se a te interessa, anonimo delle 13:06e delle 13.43, datti da fare, informati.
Mariateresa ha ragione sei paziente, forse troppo, Raffy :-)
Nuzzi, che stimavo, mi ha delusa, Politi mi dà il voltastomaco e le cosiddette comunità "di base" scopiazzanti Wir sind Kirche, noi no invece secondo loro, pure. Penso che la provocazione del telespettatore intervenuto non sia stata raccolta perché non avrebbero saputo cosa rispondere senza fare la figura dei disonesti che sono. Raffy, scusa, chi ha moderato e chi è il monsignore su cui stendere un telo pietoso?
Alessia

Raffaella ha detto...

Mi pare che il monsignore si chiami Greco o Grieco.
Il programma e' questo:

http://www.cominciamobene.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-9dfb16a1-81df-466a-99bb-1d0259231e0f.html

Anonimo ha detto...

Però Scanavino si era almeno formalmente dimesso ed è stato nominato guida della Federazione esercizi spirituali. A Roma hanno rispedito in Irlanda, con l'accusa di essere gayfriendly, i responsabili del Collegio pontificio irlandese e i residenti irlandesi nella capitale fanno lo sciopero della messa. In Croazia tutti hanno preso le difese del vescovo di Parenzo-Pola e accusato Bertone di neocolonialismo italiano. In questi popoli, una volta cattolicissimi, diventati stati indipendente grazie anche alla loro religione, sembra che ogni occasione sia buona per rivoltarsi contro Roma. Eufemia