lunedì 9 luglio 2012

“In Vaticano altro che fumo di Satana...”. Intervista a monsignor Domenico Mogavero (Galeazzi)

Clicca qui per leggere l'intervista. Alcune risposte mi lasciano basita.
Mi pare superfluo ricordare che Gesu' ha assegnato a Pietro, e solo a Pietro (ed ai suoi successori), le chiavi del Regno dei Cieli. Forse i vescovi dovrebbero chiedersi come mai i fedeli corrono dal Papa e non nelle parrocchie invece di reclamare piu' potere nella nomina del Presidente della Cei.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma lui (Mogavero) non deve firmare "preamboli dottrinali"...

C'est la vie.

Anonimo ha detto...

Ah, comunque qui siamo ai limiti del "Febronianismo".

Anonimo ha detto...

http://it.wikipedia.org/wiki/Febronianesimo

Anonimo ha detto...

Giuste osservazioni, Raffaella.
Vogliono diventare tutti papi, ma si mettano il cuore in pace: di Papa ce n'é uno solo, grazie a Dio.

In questi termini la cei non serve a nulla e meglio sarebbe abolirla. I Mogavero di occupino delle loro diocesi, se ne sono capaci. Ovviamente a condizione di trovarsi in perfetta comunione con Pietro, per la qual cosa, come suggerisce il primo anonimo, sarebbe molto opportuno che firmassero un "preambolo dottrinale", che contenga tutti gli articoli essenziali della Fede Cattolica (almeno come hanno fatto gli anglicani tornati all'unica Vera Chiesa, che hanno sottoscritto e accettato il Catechismo).

Così potremo essere sicuri che si tratta di vescovi cattolici, di fatto oltre che di nome.

corvo di rovo ha detto...

un'interessante notizia:

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2011/2-maggio-2011/vescovo-veste-armani-mogavero-paramenti-disegnati-ad-hoc-stilista--190552398340.shtml

Anonimo ha detto...

Almeno Mogavero ha il coraggio di dire quello che tanti, in troppi pensano: il Papa è un vescovo come noi, perché deve comandare lui?

Complimenti al principio della collegialità e a Paolo VI che lo ha permesso.

Vorrei ricordare al mons. Mogavero questo due punti del diritto canonico:
Can. 331 - Il Vescovo della Chiesa di Roma, in cui permane l'ufficio concesso dal Signore singolarmente a Pietro, primo degli Apostoli, e che deve essere trasmesso ai suoi successori, è capo del Collegio dei Vescovi, Vicario di Cristo e Pastore qui in terra della Chiesa universale; egli perciò, in forza del suo ufficio, ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente.

Can. 332 - §1. Il Romano Pontefice ottiene la potestà piena e suprema sulla Chiesa con l'elezione legittima, da lui accettata, insieme con la consacrazione episcopale. Di conseguenza l'eletto al sommo pontificato che sia già insignito del carattere episcopale ottiene tale potestà dal momento dell'accettazione. Che se l'eletto fosse privo del carattere episcopale, sia immediatamente ordinato Vescovo.


Per non parlare di questo passo della costituzione Lumen Gentium § 22:
"Il collegio o corpo episcopale non ha però autorità, se non lo si concepisce unito al Pontefice romano, successore di Pietro, quale suo capo, e senza pregiudizio per la sua potestà di primato su tutti, sia pastori che fedeli. Infatti il Romano Pontefice, in forza del suo Ufficio, cioè di Vicario di Cristo e Pastore di tutta la Chiesa, ha su questa una potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente. D'altra parte, l'ordine dei vescovi, il quale succede al collegio degli apostoli nel magistero e nel governo pastorale, anzi, nel quale si perpetua il corpo apostolico, è anch'esso insieme col suo capo il romano Pontefice, e mai senza questo capo, il soggetto di una suprema e piena potestà su tutta la Chiesa sebbene tale potestà non possa essere esercitata se non col consenso del romano Pontefice. Il Signore ha posto solo Simone come pietra e clavigero della Chiesa (cfr. Mt 16,18-19), e lo ha costituito pastore di tutto il suo gregge (cfr. Gv 21,15 ss)".

Anonimo ha detto...

Mogavero è stato nominato vescovo da Benedetto XVI!
E non è nuovo a queste uscite: l' anno scorso, mi pare, uscì un suo libro nel quale pretendeva maggior collegialità, come se non avessero fatto sin troppo danno con questa collegialità: ognuno fa quello che vuole e non si capisce più nulla.
Sarebbe bello se in Vaticano si dedicassero con più cura nella scelta dei vescovi!
Siamo veramente stanchi di questi pastori raccomandati (dall'articolo si evince chi è il suo sponsor) e maniaci di protagonismo: Mogavero si fede fotografare con la stola firmata Armani!
A uno come Mogavero non farei scegliere neppure il ristorante dove andare, figuriamoci se gli farei decidere sulla salvezza della mia anima!

Fabiola ha detto...

Le ultime vicende politiche gli hanno tolto uno dei punti di interesse che l'aveva tenuto occupato in precedenza.
Essendo, anche lui, ormai orfano di B., purtroppo è passato a dedicarsi alla "riforma strutturale" della Chiesa con le solite parole d'ordine stantie.
In margine rivela quanto poco sia attento al magistero di Benedetto: il quale si sgola a spiegarci che non è certo la "struttura" la questione decisiva per il rinnovamento della Chiesa.

Anonimo ha detto...

Mons. Mogavero ha perso l'ennesima occasione per tacere. Questa intervista non giova certo alla sua immagine. Un bel bagno d'umiltà, questo ci vorrebbe e non solo per lui in ambito CEI, dove corrono dal Papa per piagnucolare e si dileguano quando il Papa viene attaccato. Ricordiamo Ratisbona e remissione scomunica ai lefebvriani, per esempio. Cos'è questa vergognosa brama di potere e visibilità mediatica? Imparino dal nostro Papa Benedetto, grande e umile uomo, Pastore della Chiesa universale in quanto successore dell'Apostolo Pietro che ha ricevuto il mandato da Cristo stesso. Che si limitino a fare i "papi" nelle loro diocesi che tanto la gente scappa e si rivolge all'unico Papa.
Alessia

Anonimo ha detto...

'Il bel tacer non fu mai scritto' nè tantomeno applicato;la sua intervista dal punto di vista relativista non fa una piega,casomai difetta assai dal punto di vista dottrinale e di fedeltà al successore di Pietro che non va lodato solo quando serve da paravento,ma seguito ed obbedito sempre....Cmq,stola o non stola,mi sembra una delle tante voci fuori dal coro(e ce ne sono francamente un pò troppe e ci hanno stufato!)GR2

Andrea ha detto...

Che il Papa sia tale in quanto vescovo di Roma è vero nel senso storico-giuridico (e i Cardinali sono, proprio per questo "Clero romano" che elegge il proprio vescovo), ma non dice il fatto che Roma non è "una diocesi", né "la diocesi più prestigiosa", bensì è la sede della Cattedra di Pietro scelta dalla provvidenza, tramite l'apostolato e il martirio dei SS. Pietro e Paolo.

Roma, in altre parole, è il punto di contatto fra la Terra e il Cielo . Il Papa è "Pontefice", cioè il costruttore e garante del Ponte fra i due ambiti della realtà (quello dove la Chiesa milita e quello dove la Chiesa trionfa).

In maniera ridicola e vergognosa, gli occupanti "italiani" del 1870 cominciarono a parlare delle "due sponde del Tevere", e a cercare di tagliare i ponti fra l'una (quella dell'Altare della Patria) e l'altra (quella dei "preti")