lunedì 2 luglio 2012

Il Papa nomina mons. Gerhard Ludwig Müller prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede


Il Papa nomina mons. Gerhard Ludwig Müller prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede


Il Papa ha nominato mons. Gerhard Ludwig Müller, finora vescovo di Ratisbona, nuovo prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede nonché presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. Il presule tedesco, elevato in pari tempo alla dignità di arcivescovo, succede a tali incarichi al cardinale William Joseph Levada che lascia per raggiunti limiti di età. Mons. Müller è nato 64 anni fa a Magonza, nel Land della Renania-Palatinato. Ordinato sacerdote a 30 anni e vescovo a 52, è stato per 16 anni professore ordinario di Dogmatica presso l’Università Ludwig-Maximilian di Monaco di Baviera. Il suo motto episcopale è “Dominus Jesus”, ovvero “Gesù è il Signore”, tratto dalla Lettera di San Paolo ai Romani.


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Papa: Gerhard Mueller nuovo prefetto Dottrina Fede


(ASCA) - Citta' del Vaticano, 2 lug - 


Papa Benedetto XVI ha nominato mons. Gerhard Ludwig Mueller, vescovo di Ratisbona, alla carica di Prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede. Il presule tedesco sostituisce nell'incarico che fu per 24 anni del suo connazionale Joseph Ratzinger lo statunitense William J. Levada.
In quanto prefetto dell'ex-Sant'Uffizio, Mueller sara' anche Presidente della Pontificia Commissione ''Ecclesia Dei'', responsabile dei rapporti con le comunita' tradizionaliste, compresi i lefebvriani, della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale.


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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Allen fa il suo ritratto di Muller. Tra reputazione di conservatorismo e sospetti di eterodossia.
http://ncronline.org/blogs/ncr-today/german-friend-liberation-theologian-named-vatican-doctrinal-czar
Alberto

Anonimo ha detto...

Ora se al posto di Bertone mettono un tedesco siamo alla completa germanizzazione della Santa Sede.

Raffaella ha detto...

Magari!
R.

raffaele ibba ha detto...

evviva Raffaella!!!!!
ciao r

Anonimo ha detto...

La rivincita di Roma su Lutero dopo 500 anni,interessante,staremo a vedere...

Roberto ha detto...

A me sembra piuttosto la rivincita di Lutero su Roma.

raffaele ibba ha detto...

Anonimo delle 17,45 e Roberto ... dipende da chi ha vinto e da chi ha perso 500 anni fa ... e la cosa non è semplice da stabilire.
ciao
r

Anonimo ha detto...

Raffaele, ma non ha capito che il fronte liberal (da i vescovi alle pastoraliste laiche di parrocchia) tedesco ha sempre visto il Müller come fumo negli occhi?
Idem sul fronte tradizionalista, beninteso: ma M. è un difensore ad oltranza del neo-conservativismo postconciliare, è davvero un "rottweiler", e non ha né gli slanci di un Martini né tantomeno di un Ratinger. Forse scalda il cuore a Gutierrez quando gli offre un tè, ma il fedele medio tedesco non prova alcuna umana simpatia per la disumana metallicità dell'ermeneuta-della-riforma Müller. Con o senza accenti "liberatori" (di pura sodalità accademica, peraltro.)

Anonimo ha detto...

All'ultimo anonimo,il fedele liberal tedesco,da 'Wir sind kirche'tanto per intenderci,vede Roma e il papa come il fumo agli occhi,quindi chiunque fosse eletto non andrebbe bene,se poi si va ad ascoltare Kung(strano non abbia ancora pontificato) ne sentiremo delle belle;di Ratzinger ce n'è stato e ce ne sarà sempre uno,ma bisogna ricordare che in patria non è mai stato molto amato,sia da docente di teologia che da arcivescovo e cardinale,non parliamo poi del prefetto della Cdf,quindi di che stiamo parlando?Non conosco Muller,so solo che era vicino a Lehman,tutt'altro che ammiratore di Ratzinger,ma stiamo a vedere,ho fiducia in BXVI.Per quanto riguarda Lutero e la chiesa cattolica,penso abbiano perso in 2 con laceranti ferite che perdurano ancora,una tragedia per il cristianesimo.GR2

Anonimo ha detto...

Müller ha fatto Dottorato e Abilitazione sotto Lehmann. Peraltro, frra le sue dissertazioni, ve ne è una su Bonnhoefer. Quindi ha gli strumenti per andare d'accordo, diciamo, con chiunque (senza dimenticare la Teologia della Liberazione in senso lato.)

Il fatto è che Müller "è molto pieno di sé", "non ammette i suoi errori" (e "non è capace di autocritica"), "è carrierista", "è autoritario", etc. etc..

A sentire i suoi detrattori, parrebbe non proprio con l'elasticità mentale di un Joseph Ratzinger (o il carattere di un Ouellet o Scola: diciamo che per certi aspetti parrebbe più simile come ambizione teologico-accademica a un Bruno Forte, e come testardaggine di governo autosufficiente a un Bertone, seza dimenticare un "amore" per la Tradizione alla Cardinal Romeo..).


MA stiamo a vedere, of course...