PAPA: CONFERMA CARDINALE BERTONE, FIDUCIA IMMUTATA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 4 lug.
"Avendo notato con rammarico le ingiuste critiche levatesi verso la sua persona, intendo rinnovarle l'attestazione della mia personale fiducia, che gia' ebbi modo di manifestarle con la lettera del 15 gennaio 2010, il cui contenuto rimane per me immutato".
Lo scrive il Papa al cardinale Tarcisio Bertone, suo segretario di Stato. "Alla vigilia della partenza per il soggiorno estivo a Castelgandolfo, desidero esprimerle - aggiunge il Pontefice - profonda riconoscenza per la sua discreta vicinanza e per il duo illuminato consiglio, che ho trovato di particolare aiuto in questi ultimi mesi". "Nell'affidare il suo ministero alla materna intercessione della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, mi e' gradito inviarle - si legge ancora il testo a firma del Papa - insieme con il fraterno saluto, la Benedizione Apostolica, in pegno di ogni desiderato bene".
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PAPA: VERSO BERTONE CRITICHE INGIUSTE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 4 lug.
Benedetto XVI esprime oggi "rammarico" per "le ingiuste critiche" rivolte al cardinale Tarcisio Bertone, suo segretario di Stato, e lo fa in una lettera nella quale conferma la propria fiducia al suo piu' stretto collaboratore.
La lettera diffusa oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede risponde nel modo piu' chiaro e netto al tentativo di screditare e delegittimare il segretario di Stato, messo in atto sia con la sottrazione e pubblicazione di documenti riservati dall'Appartamento Pontificio, che con la propagazione da parte di altri di calunnie (come l'accusa di aver tramato contro Dino Boffo) e ogni sorta di critica.
Ex prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, Papa Ratzinger conosce bene "la sporcizia" che c'e' purtroppo anche nella Chiesa a ogni livello e con mite fermezza continua a fare pulizia, sollevando ad esempio dai loro incarichi numerosi vescovi. Un'attivita' che certo non attira consensi da parte soprattutto della "vecchia guardia" curiale, che in qualche modo si sente messa anch'essa sotto accusa per non aver agito a suo tempo. Ed e' noto che solo i cardinali Christopher Schoenborn di Vienna e Sean O'Malley di Boston, entrambi alla guida di diocesi davastate dallo scandalo degli abusi, hanno avuto il coraggio di dissociarsi pubblicamente dalle critiche del cardinale Angelo Sodano a quello che il decano del Collegio Cardinalizio ha chiamato il "chiacchiericcio" sui media delle vittime della pedofilia, alle quali il Papa ha dato invece il suo appoggio.
E certo erano in maggior numero i cardinali che in tempi diversi si sono mossi per cercare di convincere Benedetto XVI a fare a meno del suo braccio destro, divenuto da tempo il parafulmini di un Pontificato in guerra con il vizio e ogni forma di malcostume ecclesiastico. Ma non c'e' stato solo il complotto che, dopo uno stillicidio di documenti e notizie in libera uscita dall'Appartamento del Papa, ha portato al tradimento del maggiordomo Paolo Gabriele e che potrebbe essere nato o almeno giustificato proprio dal clima di ostilita' contro Ratzinger: e' innegabile che all'insofferenza verso l'opera di pulizia in corso si sono sommati risentimenti personali di cardinali mandati invece in pensione e di aspiranti cardinali che tali sono rimasti. Il tutto ingigantito dalla stampa che in questo periodo ha mostrato scarso senso critico nella valutazione delle notizie e delle fonti, come ha detto recentemente il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi smentendo proprio le ricorrenti indiscrezioni sulle dimissioni di Bertone. Una sinergia negativa dunque che con mite fermezza il Papa ha deciso oggi di stoppare.
Assicurando al cardinale Bertone che la propria fiducia in lui e' immutata, il Papa fa riferimento, infatti, a una precedente lettera, datata 15 gennaio 2010, che gli aveva scritto in occasione delle dimissioni da segretario di Stato presentate al compimento dei 75 anni, come prescritto dal Codice di Diritto Canonico. Respingendole, in quell'occasione Benedetto XVI ricordava "il lungo cammino" della loro collaborazione, iniziata quando l'allora rettore della Pontificia Universita' Salesiana, don Tarcisio Bertone, era stato chiamato da Papa Wojtyla ad essere consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.
"Penso pure - scriveva Papa Ratzinger - al delicato lavoro da Lei svolto per costruire il dialogo con Monsignor Marcel Lefebvre" ed al grande lavoro "svolto con competenza e generosa dedizione" quale segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede in "anni intensi ed impegnativi, durante i quali sono nati documenti di grande importanza dottrinale e disciplinare".
"Ho sempre ammirato il suo 'sensus fidei', la sua preparazione dottrinale e canonistica e la sua 'humanitas', che ci ha molto aiutato a vivere nella Congregazione per la Dottrina della Fede un clima di autentica familiarita', unita ad una decisa e determinata disciplina di lavoro". "Tutte queste qualita' - aveva dunque chiarito Benedetto XVI - sono state il motivo che mi ha portato alla decisione, nell'estate del 2006, di nominarla mio Segretario di Stato e sono oggi la ragione per la quale, anche in futuro, non vorrei rinunciare a questa sua preziosa collaborazione".
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