PAPA: CARDINALE AMATO, DA ARCIVESCOVO MONACO FIRMO' PER ILDEGARDA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 3 lug.
Il 7 ottobre, all'apertura del Sinodo, nella basilica di San Pietro saranno proclamati due nuovi dottori della Chiesa: san Giovanni d'Avila, grande formatore di sacerdoti conosciuto soprattutto in America Latina, e Ildegarda di Bingen, badessa benedettina, grande mistica e personaggio dalla cultura enciclopedica. In merito il cardinale Angelo Amato ha rivelato oggi sull'Osservatore Romano che "la sua richiesta di dottorato fu avanzata dall'episcopato tedesco alla fine degli anni Settanta" ed e' stato "ritrovato nell'archivio uno scritto firmato da tutti i vescovi tedeschi: la terza firma e' quella dell'allora cardinale Joseph Ratzinger" che divenuto Papa, "il 10 maggio scorso, ha promulgato il decreto della canonizzazione equipollente di Ildegarda, cioe' dell'estensione del suo culto liturgico a tutta la Chiesa".
"Per la Chiesa - ha commentato Amato - e' importante la sua esemplarita' di vita e la sua dottrina spirituale e teologica" mentre "e' molto conosciuta in Germania, soprattutto per gli aspetti piu' comprensibili alla cultura laica, come la musica o la conoscenza delle piante".
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DON PUGLISI: CARD. AMATO, MAFIA E' INTRINSECAMENTE ANTICRISTIANA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 3 lug.
"La mafia e' intrinsecamente anticristiana". Lo ha affermato il prefetto della Congregazione per le cause dei santi, cardinale Angelo Amato, commentando sull'Osservatore Romano il decreto con il quale Benedetto XVI riconosce il martirio di don Pino Puglisi e autorizza cosi' la beatificazione del sacerdote palermitano ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 davanti alla sua parrocchia, nel quartiere Brancaccio di Palermo.
Quello di don Puglisi, spiega Amato, e' stato un "martirio, perche' e' stato ucciso in odium fidei". "Ovviamente - sottolinea il cardinale salesiano - qui bisogna chiarire cosa significa in odium fidei, dal momento che la mafia viene descritta spesso come una realta' 'religiosa', una realta' i cui membri sembrano apparentemente molto devoti". Nel processo canonico, rivela il prefetto per le cause dei santi, "noi abbiamo approfondito questo aspetto e abbiamo visto come, da una parte, abbiamo un'organizzazione che, piu' che 'religiosa', e' essenzialmente 'idolatrica'". "Anche il paganesimo antico - ricorda Amato - era 'religioso', ma la sua religiosita' era rivolta agli idoli. Nella mafia gli idoli sono il potere, il denaro e la prevaricazione. E' quindi una societa' che, con un involucro pseudo religioso, veicola un'etica antievangelica, che va contro i dieci comandamenti e il Vangelo. La Scrittura dice: non uccidere, non dire falsa testimonianza. Nella ideologia mafiosa, invece, si fa esattamente l'opposto. Gesu' ha detto di perdonare ai nemici e qui troviamo il contrario: la vendetta".Per la Chiesa Cattolica, dunque, "la mafia e' intrinsecamente anticristiana". E, osserva Amato, "per di piu', l'odio verso don Puglisi era determinato semplicemente dal fatto che si trattava di un sacerdote che educava i giovani alla vita buona del Vangelo".
Dunque "sottraeva le nuove generazioni alla nefasta influenza della malavita".
Davanti a casi analoghi, altri vescovi, dice ancora il capodicastero che pero' non cita nell'intervista il nome di don Giuseppe Diana, vittima della camorra, potranno ora decidere di seguire l'esempio dell'arcidiocesi di Palermo e introdurre cause di beatificazione per chi ha pagato con la vita il suo impegno per sottrarre i ragazzi alle cosche.
Per don Puglisi - precisa in merito il cardinale Amato - si e' fatta promotrice l'arcidiocesi di Palermo. Per quanto riguarda altri casi, sono i vescovi che nelle varie diocesi operano il discernimento opportuno". Secondo il prefetto per le cause dei santi, "pur in un contesto nuovo - comunque - anche in don Puglisi si verifica il concetto tradizionale di martirio e cioe', appunto, un battezzato ucciso in odio alla fede".
"Don Puglisi - conclude - e' stato ucciso in quanto sacerdote, non perche' immerso in attivita' socio-politiche particolari. Ucciso in quanto predicava la dottrina cristiana ed educava i giovani a vivere con coerenza il loro battesimo. Non per altro. Non andava contro nessuno".
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