giovedì 7 giugno 2012

Campionati Europei di calcio. Il Papa: scuola per superare individualismo ed egoismo


Campionati Europei di calcio. Il Papa: scuola per superare individualismo ed egoismo


Lo sport di squadra aiuta a superare la logica dell’individualismo e dell’egoismo: è quanto scrive Benedetto XVI in un Messaggio inviato al presidente della Conferenza episcopale polacca, mons. Józef Michalik, in occasione dei Campionati Europei di calcio, che si svolgeranno, a partire ad domani, in Polonia e in Ucraina. Il servizio di Sergio Centofanti:


I campionati Europei di calcio sono un evento sportivo – scrive il Papa - che coinvolge tutta la società e “anche la Chiesa non rimane indifferente”, in particolare riguardo “alle necessità spirituali di coloro che ne prendono parte”. Benedetto XVI accoglie “con riconoscenza” le informazioni sui programmati incontri catechetici, liturgici e di preghiera.


Quindi cita il Beato Giovanni Paolo II laddove afferma che “le potenzialità del fenomeno sportivo lo rendono strumento significativo per lo sviluppo globale della persona e fattore quanto mai utile per la costruzione di una società più a misura d'uomo. Il senso di fratellanza, la magnanimità, l'onestà e il rispetto del corpo - virtù indubbiamente indispensabili ad ogni buon atleta - contribuiscono all'edificazione di una società civile dove all'antagonismo si sostituisca l'agonismo, dove allo scontro si preferisca l'incontro ed alla contrapposizione astiosa il confronto leale. Così inteso, lo sport non è un fine, ma un mezzo; può divenire veicolo di civiltà e di genuino svago, stimolando la persona a porre in campo il meglio di sé e a rifuggire da ciò che può essere di pericolo o di grave danno a se stessi o agli altri” (28 ottobre 2000).


“Lo sport di squadra, poi, qual è il calcio – sottolinea Benedetto XVI - è una scuola importante per educare al senso del rispetto dell’altro, anche dell’avversario sportivo, allo spirito di sacrificio personale in vista del bene dell’intero gruppo, alla valorizzazione delle doti di ogni elemento che forma la squadra; in una parola, a superare la logica dell’individualismo e dell’egoismo, che spesso caratterizza i rapporti umani, per lasciare spazio alla logica della fraternità e dell’amore, la sola che può permettere – a tutti i livelli – di promuovere l’autentico bene comune”. 


Il Papa, infine, auspicando che questo evento “sia vissuto come l’espressione delle più nobili virtù e azioni umane, nello spirito di pace e di sincera gioia”, affida “a Dio i pastori, i volontari, i calciatori, i tifosi e tutti coloro che si impegnano nella preparazione e nello svolgimento dei Campionati”. 


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