mercoledì 27 giugno 2012

I saluti al Pontefice. Nessuna crepa nei nostri cuori


Vedi anche:

UN AUGURIO SPECIALE AL SANTO PADRE CHE 35 ANNI FA DIVENTAVA CARDINALE 

Don Camillo e la vera ricchezza (Andrea Tornielli)

IL PAPA A ROVERETO: FOTOALBUM

Usura, la Cei: vittime un milione di famiglie; oggi dal Papa (Izzo)

La visita del Papa in Emilia nel servizio di Valli

La visita del Papa in Emilia nei due servizi del Tg2

Il Papa scalda il cuore della Bassa e prega in memoria di don Ivan (Dondi)

Il Papa: prego per Mantova. Il Papa incoraggia il vescovo Busti: servono pazienza, forza e speranza (Cipollina)

Il Papa: anche nella paura e nella precarietà certi che Dio c'è (Zanotti)

Il Papa consegnerà il pallio a 44 arcivescovi, fra cui quelli di Venezia e Cagliari (Izzo)

Il Papa in Emilia: In mezzo a tanta distruzione non siete soli (Galeazzi)

Il Papa nella terra colpita dal sisma (Bricco)

Monica Lodi di San Carlo faccia a faccia col Pontefice. «Ha indossato il cappellino della nostra associazione» (Marchetti)

Il vescovo di Carpi: «Il Papa e’ rimasto colpito dal contatto con la gente» (Saracino)

Novità nel rito dei Palli. Il maestro delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice sulla messa dei santi Pietro e Paolo (Biccini)

Il Papa dimette il vescovo argentino fotografato con l'amante (Izzo)

Politi rimpiange i bei tempi che furono ma tace sui problemi che Benedetto XVI ha ereditato

Videocronaca: la visita del Papa a Rovereto (Gazzetta di Modena)

Il Papa ai terremotati: «Non siete soli» (Il Tempo)

Il Papa in Emilia. Il racconto di un terremotato: come figli davanti al padre

35 anni fa Joseph Ratzinger diventava cardinale. L'omelia pronunciata da Paolo VI durante la Messa concelebrata con i nuovi porporati (O.R.)

Il 27 giugno di 35 anni fa l'arcivescovo Joseph Ratzinger veniva creato cardinale da Papa Paolo VI (O.R.)

Il Papa in Emilia, Stefano Maria Paci (Sky): i vostri cuori non hanno crepe

Padre Lombardi conferma il commissariamento della Comunità Missionaria di Villaregia (Izzo)


IL PAPA IN EMILIA: I VIDEO E LE FOTO 

Il Papa rafforza con Di Noia la commissione per i tradizionalisti. Mons. Paglia a capo del dicastero per la famiglia, Brugues bibliotecario (Izzo)

Il Papa in Emilia, una presenza breve ma uno straordinario messaggio (Lamma)

Segno d'amore e speranza. L'omaggio del Papa a don Ivan Martini e l'incontro con la popolazione (Sir)

Il rettore del seminario di Carpi: con il Papa la Chiesa si china sulle nostre necessità (Radio Vaticana)

Terremoto, il Papa: i vostri cuori non hanno crepe, l'Italia vi stima. Ringrazio per la grande testimonianza dei volontari. Serve la fede per ricostruire, come nel dopoguerra (Izzo)

Benedetto XVI tra le popolazioni terremotate dell'Emilia Romagna: Ho visto che la vita ricomincia (O.R.)

Vatileaks, card. Herranz: ci sarà presto qualche sorpresa

Per Fellay il nuovo preambolo è inaccettabile (Tornielli)

Il Papa in Emilia: la sicurezza che ci da la fede è quella del bambino che si sente amato (Ambrogetti)

Il Papa a Rovereto: la cronaca della Gazzetta di Modena

Mons. Bruguès nuovo archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Mons. Di Noia vicepresidente Commissione "Ecclesia Dei"


Il Papa alle popolazioni terremotate dell'Emilia: "La situazione che state vivendo ha messo in luce un aspetto che vorrei fosse ben presente nel vostro cuore: non siete e non sarete soli! In questi giorni, in mezzo a tanta distruzione e tanto dolore, voi avete visto e sentito come tanta gente si è mossa per esprimervi vicinanza, solidarietà, affetto; e questo attraverso tanti segni e aiuti concreti. La mia presenza in mezzo a voi vuole essere uno di questi segni di amore e di speranza" 

Il Papa: Fin dai primi giorni sono stato sempre vicino a voi con la preghiera e con l’interessamento (Galeazzi)

Benedetto XVI: "Il mio cuore vicino al vostro per consolarvi"

Il Papa ai terremotati: Non siete e non sarete soli. Istituzioni e ogni cittadino siano come il buon samaritano del Vangelo


Il Concilio Vaticano II: elenco di testi utili (parte seconda) 


NOI PER BENEDETTO - 29 GIUGNO 2012 - PIAZZA SAN PIETRO - ORE 11 

Venere davanti al Sole. Un’iniziativa del VATICAN-Magazin per sostenere il Santo Padre. Sintonizziamo gli orologi sulle 18.45
__________________________________________



I saluti al Pontefice


Nessuna crepa nei nostri cuori


A dare il «caloroso benvenuto» al Papa, ringraziandolo per la visita, sono stati Vasco Errani, presidente della regione Emilia-Romagna, e il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna.
Un primo commosso pensiero Errani ha rivolto alle vittime dei terremoti e a don Ivan Martini, «testimone di un impegno e di una vicinanza spirituale vera della Chiesa, dei parroci, dei vescovi, delle associazioni del volontariato cattolico verso chi ha meno e chi soffre, che in questi giorni è stata molto importante per alleviare le tante ferite, in piena collaborazione con le istituzioni. Queste persone sono state colpite mentre svolgevano il loro lavoro, con i gesti quotidiani che rendono un consorzio umano, un paese, qualcosa di più: una comunità». Una comunità, ha detto, «che non cede alla disperazione e allo sconforto» ma «guarda avanti e vuole costruire qualcosa per domani».
Errani ha poi proseguito sottolineando che, «affrontata la prima emergenza con una grande solidarietà e una grande collaborazione davvero corale -- ricordiamo i tantissimi volontari e in primo luogo la grande collaborazione del Dipartimento nazionale della Protezione civile, per cui ringraziamo il prefetto Gabrielli -- abbiamo detto: prima di tutto le scuole. Perché una società moderna e solidale si misura da come tratta anziani e bambini. Come abbiamo considerato sanità e assistenza una priorità nell'emergenza, così vogliamo essere pronti, in modo dignitoso, per il prossimo anno scolastico».
«In parallelo -- ha proseguito -- abbiamo detto: ripresa in sicurezza del lavoro e delle attività produttive. Perché in questa straordinaria pianura fra Reggio, Modena, Ferrara e Bologna si trova un concentrato di buona economia e di buona occupazione che dobbiamo salvaguardare e rilanciare non solo per noi ma per il bene dell'Italia e dell'Europa. In sicurezza significa elevando subito, con interventi ad hoc, la tenuta degli edifici produttivi».
«Assieme a ciò -- ha spiegato -- si lavora sul patrimonio storico, artistico, religioso per ricostruire i nostri centri storici, tratto sostanziale della nostra vita comunitaria. Interverremo sulle abitazioni civili per dare soluzioni dignitose a chi ha la casa inagibile, in tempi accettabili, certamente prima dell'inverno, e accelerando il riconoscimento dei danni. Il tutto in trasparenza, sconfiggendo subito possibili infiltrazioni illegali, criminali e mafiose, lavorando alla luce del sole, con la collaborazione essenziale con il governo nazionale, a cui non chiediamo assistenza ma collaborazione, e le istituzioni democratiche». Si tratta di «una sfida con noi stessi, con la burocrazia, con quella forma di indifferenza che spesso subentra al grande cuore delle prime settimane che seguono un dramma come il terremoto». Una sfida da vincere -- anche con il sostegno della preghiera e la solidarietà «concreta e generosa» del Papa -- «non solamente per noi, ma anche, come ci ha indicato il presidente Giorgio Napolitano, per dimostrare a tutti che l'Italia ce la può fare. E poi non solamente per rendere doveroso onore alle vittime, al loro sacrificio, al gesto così umano e così altamente simbolico di don Ivan, ma anche per dare un significato e un orizzonte di tanti colori ai nostri figli».
Subito dopo il cardinale Caffarra ha ricordato come questo popolo abbia «perduto ciò che aveva di più caro: le sue case, le sue chiese, i suoi municipi, i luoghi del lavoro». Ha rimarcato l'eroica testimonianza di condivisione dei sacerdoti; il lavoro di tutti, specie dei volontari. «Alcuni giorni orsono -- ha raccontato -- un bambino mi ha detto: “Eminenza, ci sono tante crepe nelle nostre case, ma nessuna nei nostri cuori”. Pur così duramente flagellato, questo popolo sta ritrovando un'unità più vera e più profonda». Il cardinale ha anche ricordato le parole di speranza di Giovanni Guareschi, «il più emiliano degli scrittori, attraverso l'indimenticabile figura sacerdotale di don Camillo dopo la famosa alluvione». Con il Papa, ha concluso, la gente avrà più forza per «vivere questo momento così triste e faticoso nella luce della fede e nella certezza della speranza che non delude».


 (©L'Osservatore Romano 27 giugno 2012)

Nessun commento: