mercoledì 27 giugno 2012
Vatileaks. Dopo due mesi di indagini il cardinale Herranz rompe il silenzio
Vatileaks. Dopo due mesi di indagini il cardinale Herranz rompe il silenzio
CITTÀ DEL VATICANO.
Lavoro "intenso e proficuo", "collaborazione da parte di tutti" e presto anche "qualche sorpresa". Dopo oltre due mesi di indagini riservatissime e felpate tra le inaccessibili stanze degli uffici di Curia, rompe il silenzio il cardinale Julian Herranz, fine prelato proveniente dalla fila dell'Opus Dei che Benedetto XVI ha voluto a capo della commissione dei tre cardinali incaricata di fare luce sul caso Vatileaks.
E conversando con l'Ansa parla per la prima volta delle indagini che sta svolgendo assieme ai porporati Salvatore De Giorgi e Jozef Tomko.
In assoluta riservatezza ma anche con "rapidità" e fiducia: "Sono molto sereno", il lavoro della commissione va avanti "a ritmi serrati". E parallelamente alle indagini della magistratura vaticana: che però, fa sapere padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, al momento non prevede nuovi interrogatori con Paolo Gabriele l'ex maggiordomo del Papa accusato di furto aggravato, finora l'unico indagato formale, che tuttavia "resterà in cella di sicurezza". Sul contenuto delle indagini, Herranz mantiene l'usuale riserbo - "dovete capire, si fa così in tutte le inchieste", premette - ma annunciando "qualche sorpresa" lascia intendere che il quadro per i tre cardinali è a un passo dall'essere definito.
Il prelato sottolinea infatti che il lavoro "é proficuo", dalle audizioni emergono "dati ed elementi" utili per fare chiarezza sulla vicenda dei corvi che, con una fuga di documenti riservati senza precedenti nella storia del Vaticano, ha gettato scompiglio in curia e ha scatenato una ferma reazione del Papa, determinato ad andare fino in fondo.
Herranz ha spiegato come vengono svolte le indagini: "Giusto oggi - spiega - abbiamo concluso una prima sessione di audizioni. Il ritmo di lavoro è molto intenso. Le persone sentite sono più di quattro, cinque la settimana. Si tratta sia di ecclesiastici, sia di laici. Sia di persone interne, sia di persone che lavorano in Vaticano ma risiedono fuori. Ovviamente sentiamo soprattutto gli officiali dei dicasteri".
"Le persone convocate - prosegue - quando vengono da noi parlano con tutta sincerità, con tutta apertura, è un colloquio. Noi facciamo le domande, loro parlano di quello di cui vogliono parlare".
"È chiaro - aggiunge - che in questa fase è necessaria un'assoluta riservatezza perché le persone coinvolte ne hanno diritto fino alla conclusione delle indagini". Difficile comunque prevedere i tempi. Tuttavia il porporato assicura che "si procede con rapidità". "Quello che dobbiamo fare è cercare di concludere con il maggior numero di dati e di elementi sufficienti".
Ci sono reticenze in Curia? La commissione trova ostacoli? "Niente affatto - replica Herranz -, incontriamo la collaborazione di tutti. Le cose, grazie a Dio, stanno andando molto bene". E che il lavoro sia proficuo, il cardinale lo conferma con un annuncio: "Presto ci saranno sorprese".
http://americaoggi.info/2012/06/27/31433-vatileaks-dopo-due-mesi-di-indagini-il-cardinale-herranz-rompe-il-silenzio
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