SUORE USA: OSSERVATORE CON CDF DIALOGO BASATO SU RISPETTO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 27 giu.
"Un colloquio sereno e collaborativo fra soggetti che si ascoltano e si rispettano".
L'Osservatore Romano descrive cosi' il dialogo avviato tra la Congregazione della Dottrina della Fede e l'associazione delle religiose degli Stati Uniti, che nei fatti si e' discostato dall'immagine stereotipata di "uno scontro fra uomini potenti e donne umili", alla quale e' ci hanno abituato i media a che "oggi non viene tollerato dall'opinione pubblica" in quanto percepito come "un atto di autoritarismo maschile". Ma per il clima nel quale e' avvenuto e lo stile che gli si e' voluto dare, "il recente colloquio del prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale William Joseph Levada, con le rappresentanti della Leadership Conference of Women Religious - scrive l'Osservatore - sembra avere rimesso le cose a posto".
L'articolo dell'Osservatore Romano risponde a un "titolo provocatorio" della "New York Review of Books" del 7 giugno: "Fare i bulli con le suore" che precede uno scritto dell' autore cattolico, Garry Wills, dedicato alla questione che e' sembrata contrapporre la Congregazione per la Dottrina della Fede e la Leadership Conference of Women Religious, l'organizzazione che raccoglie la maggior parte delle suore statunitensi. In sintesi, secondo Wills, le suore sono accusate di occuparsi troppo dell'impegno sociale (di cui si parlerebbe nel Vangelo) e di interessarsi troppo poco di aborto e contraccezione (di cui invece non si parlerebbe nel Vangelo).
"Il ragionamento dello scrittore - spiega Lucetta Scaraffia, docente di storia contemporanea alla Sapienza di Roma, consultore del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione e penna di punta del giornale della Santa Sede - non e' certo nuovo e non tiene conto dei cambiamenti storici sopravvenuti, e tanto meno delle valutazioni su di essi elaborate da Benedetto XVI fin dall'inizio del suo pontificato". "L'assistenza ai bisognosi infatti - ricorda l'editoriale firmato dalla Scaraffia - non e' in questione: la Chiesa Cattolica ha sempre riscosso e riscuote un generale apprezzamento per il suo aiuto generoso e puntuale, e anche per questo i cristiani sono in aumento costante nei Paesi poveri".
Secondo l'Osservatore, del resto, "la crisi del cristianesimo, oggi, riguarda le grandi regioni di antica tradizione cristiana, come l'Europa e gli Stati Uniti, dove la nuova evangelizzazione deve passare anche per una critica alle derive che ha preso la societa; occidentale, soprattutto per quanto riguarda la morale sessuale e la bioetica".
Dunque, conclude il quotidiano del Papa, "e' veramente difficile, a questo proposito, sostenere, come fa Wills, che il Vangelo non si schiera a favore del rispetto di ogni vita umana, quindi anche dei feti, o che l'Incarnazione, rendendo il corpo umano tempio di Dio, non trasformi in via di santificazione spirituale ogni attivita' che compiamo con il corpo, e quindi anche se non soprattutto l'atto sessuale".
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