A San Giovanni ieri la veglia dei giovani
“Siate sempre lieti nel Signore”. Queste parole della Lettera ai Filippesi sono il cuore del messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Gioventù, che quest’anno si celebra nelle singole diocesi. Roma lo ha fatto con una veglia nella Basilica di San Giovanni in Laterano, animata dai fratelli della comunità ecumenica di Taizé: A tenere la catechesi, partendo dal messaggio del Santo Padre, è stato il cardinale vicario, Agostino Vallini. Per noi c’era Davide Maggiore:
La gioia raccomandata da San Paolo è stata al centro delle parole del cardinale vicario, Agostino Vallini. Una gioia, ha ricordato il porporato, a cui l’Apostolo delle Genti ha voluto invitare i Filippesi persino dalla prigionia. Anche per i giovani di oggi, ha riconosciuto il card. Vallini, davanti alle difficoltà della vita la gioia “potrebbe apparire una chimera”. E gli esempi sono molti:
“Non sentire davanti a voi la possibilità sicura di costruire un futuro con un lavoro certo, domani, questo è motivo di difficoltà. La difficoltà di ritrovarsi in un contesto sociale litigioso dove tante cose non vanno bene: tante ingiustizie, tante cattiverie, tanti latrocinii, tante arroganze”.
E con queste difficoltà il porporato ha voluto confrontarsi, rispondendo alle domande di alcuni dei ragazzi. Ma come arrivare, infine, alla gioia? A ricordare la via indicata dal cardinale vicario è fratel Marek della comunità di Taizé:
“Per i giovani di oggi testimoniare la gioia è veramente una sfida. Le condizioni che li circondano non incoraggiano ad essere gioiosi secondo il Vangelo ma il messaggio di Cristo è più forte di queste condizioni che possono distruggere il desiderio di gioia”.
Dio stesso è la gioia e il suo amore, ha proseguito il cardinale, ha un volto e un nome, quello di Gesù di Nazaret, che oggi può essere incontrato prima di tutto nella parola e nell’Eucaristia. Un incontro che per sua stessa natura va comunicato:
“Oggi c’è bisogno di amore, c’è bisogno di gente che semina amore, di persone, di giovani che credono nell’amore e lo danno, che sono ottimisti, che sono positivi, che sono persone di speranza, che sanno annunciare e soprattutto mostrare con i fatti che è possibile una vita diversa”.
E anche la veglia e la meditazione che si sono svolte nella basilica di san Giovanni sono testimonianza di questa vita e dell’esser lieti a cui esortava l’Apostolo. A spiegarlo è fratel Davide, di Taizé:
“Penso che sia stato molto importante trovarsi insieme per la preghiera con i giovani di tutta la diocesi che sono venuti, che non sono soli a vivere questa gioia, a dare questa testimonianza cristiana nel mondo di oggi ma che insieme cerchiamo”.
Un concetto approfondito nelle parole di fratel Marek:
“Pregare con il canto, con il canto meditativo, mettersi ad adorare Gesù presente nell’Eucaristia ci ricorda che siamo una famiglia, che insieme possiamo irradiare questa gioia del Vangelo”.
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