domenica 22 aprile 2012

"Mio fratello, il Papa": Georg racconta Joseph (Gagliarducci)

"Mio fratello, il Papa": Georg racconta Joseph

La vocazione e la vita quotidiana di Ratzinger

ANDREA GAGLIARDUCCI

A casa Ratzinger, a Ratisbona, il telefono squilla una, due, tre volte. E' il 17 aprile 2005. Nessuno risponde. Finché ci pensa Frau Heindl, la governante, a rispondere. Dall'altra parte della cornetta c'è… il Papa. Che per tutta la mattina aveva provato a chiamare il fratello. Invano.
È uno degli aneddoti contenuti nel libro "Mio fratello, il Papa" (Piemme) scritto da Georg Ratzinger insieme con Michael Hesemann, storico del Cristianesimo.
Ne viene fuori un ritratto molto umano di Papa Benedetto XVI. Un ritratto che in fondo poco si discosta dall'immagine pubblica di questo Papa, timido e umile, perfino schivo. Ed eccolo, Benedetto XVI visto da vicino. Georg racconta della felicità di Joseph - più piccolo di lui di tre anni - quando nel 1928 ebbe in dono per Natale un peluche che desiderava. «Era davvero affezionato a quei pupazzi. L'orso di San Corbiniano usato nel suo stemma è diventato simbolo del suo cammino».
E certo non poco fastidio deve aver provato Georg a vedere il fratello eletto Pontefice. «Non ho visto il fasto, né la bellezza del fatto che mio fratello era stato eletto Papa, ma solo la sfida di questo ufficio, che ora chiedeva tutto di lui, e l'onere che significava. Ed ero triste, perché ora probabilmente non avrebbe più avuto tempo per me. Così sono andato a letto piuttosto depresso».
Il progetto, in fondo, era pronto: una casa nella campagna bavarese, i due fratelli finalmente insieme, con Joseph a scrivere la sua opera su Gesù e Georg a coltivare i suoi interessi, per concludere insieme la loro vita. L'elezione di Ratzinger al soglio di Pietro ha cambiato completamente la loro vita.
Una vita che per Joseph era stata segnata da quella che si dice una vocazione precoce. Georg Ratzinger racconta nel libro un episodio del 1931. Joseph Ratzinger aveva quattro anni. Nel paese bavarese in cui abitava un giorno giunse un cardinale con una limousine nera e lui esclamò «Un giorno sarò cardinale». Ma - ci tiene a precisare il fratello del Papa - Joseph Ratzinger non è mai stato ambizioso e non ha mai gradito gli onori esteriori. Come era Papa Ratzinger da bambino? «Molto gracile e delicato», scrive il fratello, che sottolinea che «si ammalava spesso».
Ma ci sono anche episodi di vita quotidiana. Sia Joseph che Georg amano i cani, e per questo guardavano insieme gli episodi "Commissario Rex". Il Papa, inoltre, è un gran lavoratore: «Si può concentrare magnificamente durante tutta la giornata e lavora molto velocemente e efficientemente», ma non lavora di notte. Infine, Georg Ratzinger rivela che il fratello non è rimasto indifferente alle critiche che gli sono piovute addosso sia da Papa che da cardinale. «E' molto sensibile, ma sa anche da quali angoli vengono questi attacchi, e le loro ragioni, cosa c'è di solito dietro». Per questo, «li supera più facilmente».

© Copyright La Sicilia, 18 aprile 2012

1 commento:

Anonimo ha detto...

Articolone del Prof. Giannino su Papa Benedetto :-)
http://www.laperfettaletizia.com/2012/04/benedetto-xvi-un-papa-ne-conservatore.html
Alessia