Benedetto XVI durante la celebrazione crismale indica a la parola che rivela il Figlio e ci mostra la strada
La dinamica del vero rinnovamento
Destinata ai profughi siriani la colletta per la carità del Papa raccolta nella messa nella cena del Signore
È nel conformarsi a Cristo il vero rinnovamento della Chiesa.
Puntuale la risposta di Benedetto XVI «a un gruppo di sacerdoti in un Paese europeo» che di recente «ha pubblicato un appello alla disobbedienza, portando al tempo stesso anche esempi concreti di come possa esprimersi questa disobbedienza», con la pretesa di rinnovare la Chiesa. E, in modo significativo, essa è giunta durante la messa crismale — presieduta questa mattina, giovedì santo, nella basilica di San Pietro — durante la quale i sacerdoti sono chiamati a rinnovare le loro promesse di consacrati. Promesse, ha ricordato il Papa, che implicano da una parte un «legame interiore, anzi, una conformazione a Cristo», il quale ha reso credibile la sua intera missione nell’umiltà della Croce, e dall’altra «la rinuncia all’autorealizzazione».
Dunque anche ammettendo la possibilità che i firmatari dell’appello siano stati mossi «dalla sollecitudine per la Chiesa» Benedetto XVI ha invitato a riflettere piuttosto sul come sia possibile realizzare questa conformazione a Cristo «nella situazione spesso drammatica della Chiesa oggi». La tentazione della disobbedienza, ha spiegato il Papa, appare piuttosto «soltanto come la spinta disperata a fare qualcosa, a trasformare la Chiesa secondo i nostri desideri e le nostre idee». Forse perché la figura di Cristo «ci appare a volte troppo elevata e troppo grande, per poter osare prendere le misure su di lui».
In soccorso vengono le grandi figure ecclesiali, la lunga schiera dei santi e dei martiri che hanno saputo conformarsi a Cristo e «che ci precedono — ha detto il Pontefice — a indicarci la strada» a dirci «come si fa».
E, riprendendo un argomento sollevato proprio dagli oppositori, cioè l’ordinazione delle donne, Benedetto XVI ha richiamato il magistero di Giovanni Paolo II, il quale «ha dichiarato in maniera irrevocabile che la Chiesa, al riguardo, non ha avuto alcuna autorizzazione da parte del Signore». Un riferimento forse non casuale a Papa Wojtyła, un Pontefice molto amato ancora oggi, il quale ci ha donato «un tesoro di documenti», tuttavia «lontano — ha fatto notare Benedetto XVI — dall’essere sfruttato fino in fondo».
(©L'Osservatore Romano 6 aprile 2012)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Dio mio, che discorso! Così profondo, vero e forte che lascia tramortiti e senza fiato…. e questo perché papa Benedetto ci mostra il vero Cristo, il Cristo del Vangelo, e non le false immagini che il mondo costruisce e che anche noi, che ci diciamo cristiani, troppo spesso e troppo facilmente accettiamo per comodità o vigliaccheria. È difficile, infatti, accogliere veramente Cristo e credere in Lui,non in modo teorico o intellettualistico, ma cercando di imitarlo come Lui ci ha invitati a fare ( “ Chi mi ama mi segua” e “Chi crede in me farà le opere che io compio”) . Gesù non ha scelto il potere, la realizzazione personale, il riconoscimento del mondo, tutte cose che, invece, sono i motori propulsori del nostro agire. Egli ha scelto l’umiltà, l’obbedienza al Padre, il servizio agli altri e il sacrificio di sé fino alla morte di Croce.
Eh sì, è difficile la sequela di Cristo, e per me è molto faticosa; frequentemente ho la tentazione di ritenerla impossibile. Ma in questi momenti di debolezza sorgono in me sempre le stesse domande: ‘Senza Cristo, cosa sarei, cosa saremmo? Cosa sarebbe la mia vita e la vita di tutti?’. Voglio ringraziare Papa Benedetto che mi aiuta a rimettermi in cammino verso Gesù, le sue parole e il suo esempio di pastore mite e fedele mi sostengono nella vita di fede e mi donano speranza. Anche le parole pronunciate stamani hanno il potere di farmi levare il capo e volgere lo sguardo verso Gesù; anche se sento incidermi la carne, provo gioia!
Posta un commento