mercoledì 25 aprile 2012

50mila fedeli accolgono il Papa in Piazza San Pietro. Benedetto XVI: non si può valutare solo col criterio dell'efficienza. La Chiesa non deve solo annunciare la Parola ma realizzarla (Izzo)

PAPA: 50MILA FEDELI LO ACCOLGONO IN PIAZZA SAN PIETRO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 apr.

Piazza San Pietro e' gremita questa mattina da 50mila fedeli che hanno accolto il Papa con applausi e altre manifestazioni di affetto. Al suo arrivo Benedetto XVI ha compiuto un giro in jeep scoperta tra i settori.
La catechesi all'Udienza Generale di oggi sara' dedicata alla spiritualita' della prima comunita' cristiana.

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PAPA: NON SI PUO' VALUTARE SOLO COL CRITERIO DELL'EFFICIENZA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 apr.

"Noi oggi, abituati a valutare tutto con il criterio della produttivita' e dell'efficienza". Lo ha osservato Benedetto XVI nella catechesi all'Udienza Generale di oggi, ricordando che un cristiano "senza la preghiera quotidiana vissuta con fedelta', perde l'anima profonda" e la sua azione si riduce a un semplice attivismo che, alla fine, lascia insoddisfatti".
"Solo dal rapporto intimo con Dio coltivato ogni giorno - ha aggiunto - nasce la risposta alla scelta del Signore e viene affidato ogni ministero nella Chiesa". Secondo il Papa, "se i polmoni della preghiera e della Parola di Dio non alimentano il respiro della nostra vita spirituale, rischiamo di soffocare in mezzo alle mille cose di ogni giorno: la preghiera e il respiro dell'anima e della vita".
"Una vita frenetica e attivita' eccessive spesso finiscono per indurire il cuore e far soffrire lo spirito", ha detto ancora Papa Ratzinger citando San Bernardo nella riflessione proposta ai 50 mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro, che ha esortato a non contrapporre "i momenti della preghiera" e "l'esercizio della carita'". Il Pontefice teologo nella sua catechesi, ha ricordato come l'esercizio della carita' fosse centrale nella prima comunita' cristiana di Gerusalemme.
"Di fronte alla necessita' di aiutare i deboli, i poveri, le vedove vennero scelti sette uomini perche' si dedicassero alla diaconia della carita'. Una scelta - ha spiegato - non disgiunta dalla preghiera per sottolineare la profonda unita' di vita tra preghiera e azione".

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PAPA: CHIESA NON DEVE SOLO ANNUNCIARE LA PAROLA MA REALIZZARLA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 apr.

"La Chiesa non deve solo annunciare la Parola, ma anche realizzare la Parola che e' carita' e verita'". Lo ha affermato Benedetto XVI nella catechesi di oggi. Il Pontefice ha sottolineato in particolare il gesto compiuto dagli Apostoli di imporre le mani sui diaconi designati "dopo aver pregato": questo fatto, ha spiegato, "e' importante perche' evidenzia proprio la dimensione spirituale del gesto; non si tratta semplicemente di conferire un incarico come avviene in un'organizzazione sociale, ma e' un evento ecclesiale in cui lo Spirito Santo si appropria di sette uomini scelti dalla Chiesa, consacrandoli nella Verita'".
"Questi uomini - ha poi aggiunto il Pontefice teologo - non solo devono godere di buona reputazione, ma devono essere uomini pieni di Spirito Santo e di sapienza.
Cioe', non possono essere solo organizzatori che sanno fare, ma devono fare nello Spirito della fede, con la luce di Dio, nella sapienza del cuore e quindi anche la loro funzione, benche' soprattutto pratica, e' tuttavia una funzione spirituale".
Secondo Papa Ratzinger, "la caritas e la giustizia non sono solo azioni sociali, ma sono azioni spirituali realizzate nella luce dello Spirito Santo". "C'e' - ha concluso - una bella invocazione della tradizione cristiana: 'ogni nostra preghiera e attivita' nostro parlare ed agire abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento'".
Dunque, "ogni passo, ogni azione, anche della Chiesa, deve essere fatta davanti a Dio, nella preghiera, alla luce della sua Parola".

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