venerdì 16 marzo 2012

Sacerdoti brasiliani a scuola di ecumenismo. Riflessioni sulla Lettera Apostolica "Porta Fidei" (Riccardo Burigana)

Nuove prospettive di formazione presso l'Università cattolica del Pernambuco

Sacerdoti brasiliani a scuola di ecumenismo

di Riccardo Burigana

«La nuova missione dell'Università cattolica di Recife non è stata progettata: si è trattato di una chiamata improvvisa, perché niente lasciava immaginare la possibilità di creare un percorso di formazione filosofico-teologica per i seminaristi da parte dell'università, creando una sempre più stretta collaborazione con la Chiesa locale». Così il gesuita Pedro Rubens Ferreiro Oliveira, rettore dell'Università Cattolica del Pernambuco (Unicap), parla del progetto di formare i futuri sacerdoti dell'arcidiocesi di Olinda e Recife e degli ordini religiosi locali all'interno dell'ateneo.
Il progetto è venuto maturando nel 2010, poco dopo la nomina del benedettino Antônio Fernando Saburido ad arcivescovo di Olinda e Recife. Il presule si è fatto interprete della volontà di creare un percorso comune per tutti coloro che nell'arcidiocesi si preparano all'ordinazione sacerdotale. Si è venuta così configurando una «nuova missione» dell'Università cattolica che si è trovata a operare sul piano locale con forme completamente nuove rispetto a quelle che hanno caratterizzato la sua attività di formazione fin dalla fondazione del 1951.
Padre Ferreiro Oliveira, docente di teologia, che ha studiato a Parigi con Christoph Theobald, ricorda la «nuova missione» al termine di una giornata di studio dedicata all'approfondimento della lettera apostolica di Papa Benedetto XVI Porta fidei sull'Anno della fede. L'incontro è stato pensato soprattutto per gli studenti in teologia nell'ambito di questo cammino di formazione, arricchito da incontri e seminari per una sempre maggiore attenzione al presente della Chiesa cattolica. L'appuntamento è stato aperto anche al clero dell'arcidiocesi di Olinda e Recife per riaffermare l'impegno a una formazione permanente in campo teologico, con un particolare attenzione al dialogo ecumenico e a quello tra le diverse religioni.
Proprio la dimensione del dialogo è stato uno dei temi più dibattuti nell'incontro, al quale hanno preso anche parte i docenti dei corsi di teologia e di storia, offrendo un contributo multidisciplinare alla riflessione sulla lettera apostolica e della nota della Congregazione per la Dottrina della Fede riguardante le indicazioni pastorali per l'Anno della fede.
Da questa lettura multidisciplinare sono stati sottolineati l'importanza dell'inizio di una nuova evangelizzazione da parte della Chiesa cattolica a partire dalle realtà nelle quali si sperimenta l'assenza dei valori cristiani. Senza però circoscriverla a questi ambienti, poiché si deve promuovere un rinnovamento delle comunità locali, che in Brasile convivono con nuove forme di religiosità che, talvolta, si richiamano solo apparentemente al cristianesimo. Si è posto così l'accento sulla centralità della conoscenza dei documenti del concilio Vaticano II in un anno nel quale se ne celebra il 50° anniversario dell'apertura, con la consapevolezza che su questo aspetto ancora molto deve essere fatto per la scoperta del suo ricco patrimonio dogmatico, pastorale e spirituale.
Sulla conoscenza dei testi del Vaticano II, il rettore della Unicap ha successivamente insistito ricordando che «i documenti del concilio non devono essere semplicemente letti o citati, ma devono essere conosciuti in profondità», poiché essi rappresentano una straordinaria fonte per la riflessione e per l'insegnamento della teologia. Si devono immaginare delle occasioni, soprattutto nell'ambito dell'insegnamento della teologia, in grado di favorire la conoscenza dei documenti conciliari per i giovani studenti che sono ormai lontani cronologicamente dai tempi della celebrazione del Vaticano II.
Nell'incontro dedicato alla Porta fidei si è anche parlato della testimonianza quotidiana per l'unità dei cristiani alla quale i cattolici sono chiamati per una fedeltà alle parole rivolte da Cristo alla Chiesa, così come è stato chiaramente indicato dal Vaticano II e dai Pontefici, da Paolo VI a Benedetto XVI. Aspetto, sottolineato in numerosi interventi, nei quali non sono mancate le precisazioni sulla diversa natura del dialogo ecumenico rispetto al dialogo tra le religioni.
Queste precisazioni hanno costituito un passaggio particolarmente importante dell'incontro, tenuto conto della situazione religiosa del Brasile dove la Chiesa cattolica è chiamata a confrontarsi non solo con un sempre maggior numero di comunità dell'universo pentecostale, spesso in contrasto al loro interno, ma con espressioni di sincretismo religioso che niente hanno a che vedere con il cristianesimo, se non per il richiamo alla figura di Gesù in un pantheon di maestri di vita, senza alcun riferimento teologico alla missione salvifica di Cristo.
Come ha ricordato padre Ferreiro Oliveira il tema della vocazione al dialogo della Chiesa cattolica è centrale nell'esperienza della Unicap, che chiede a tutti gli studenti iscritti la frequenza a almeno due corsi di teologia, uno dedicato al rapporto della Chiesa con la società e l'altro alla trascendenza di Dio nella storia dell'uomo. L'impegno per la conoscenza della dottrina riguardante il dialogo ecumenico e interreligioso ha assunto sempre nuove forme nella Unicap nel tentativo di arricchire la formazione filosofico-teologica e di operare con maggiore efficacia nella Chiesa e nella società contemporanea del nord-est del Brasile. Tra le iniziative va segnalato il master in Scienza delle religioni, coordinato da Gilbraz de Souza Aragão. Questo corso, che è riconosciuto come una delle realtà più dinamiche e propositive nel campo delle scienze della religione in Brasile, si propone di offrire una conoscenza scientifica della situazione religiosa brasiliana in relazione al mondo della cultura e alla società e delle tradizioni giudaico-cristiane, con una prospettiva che non vuole essere circoscritta al pur articolato contesto brasiliano. Anche per questo il presente anno accademico è stato aperto da una prolusione sulle dinamiche interconfessionali, interreligiose e interculturali del Mediterraneo, alla luce del confronto tra cristiani e istituzioni europee sul tema dell'unità e del contributo delle religioni alla «primavera araba».
Con questa offerta formativa e culturale per il dialogo nella tradizione dell'insegnamento della Chiesa cattolica l'Unicap intende prendere parte al dibattito che caratterizza il presente della società brasiliana, che per padre Ferreiro Oliveira «vive una stagione nella quale è fondamentale offrire non solo conoscenze per il dialogo, ma soprattutto una metodologia del dialogo senza il quale si rischia di perdere di vista la vera natura del dialogo». In questa stagione la Chiesa è chiamata «a prendere parte alla riflessione sui diritti umani, tanto viva in Brasile, ma soprattutto a testimoniare la scelta irreversibile in favore dell'unità della Chiesa, così come è stato affermato dal Vaticano II».

(©L'Osservatore Romano 16 marzo 2012)

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