venerdì 2 marzo 2012

La proposta di Galli Della Loggia: tutti i vescovi siano elettori del Papa. La replica di Melloni: «Così si snatura il suo essere vescovo di Roma» (Tornielli)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Laura.
L'autorita' del vescovo di Roma si rafforza solo pretendendo l'obbedienza che ciascun prete giura al proprio vescovo il quale presta lo stesso giuramento al Santo Padre. I cardinali poi giurano fedelta' fino all'effusione del sangue (il loro, non quello di Benedetto XVI!).
Se poi ogni sacerdote pretende di essere "papa" nella sua parrocchia e ogni vescovo nella sua diocesi...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo articolo!!!
Finalmente qualcuno parla chiaro!!!
Era ora che dicessero quello che vogliono i "poteri forti"!!!!!!!

Il Mister Galli della Loggia evidenzia bene che il papa e' un "Cesare oligarchico". Benissimo.
Non sta' scritto da nessuna parte che la Chiesa e' una istituzione democratica.
Mai notato questo?

Secondo, andiamo a vedere i risultati di uno stile "maggiormente democratico e rappresentativo dei fedeli ecc ecc ecc".
Le Chiese protestanti sono in crisi nerissima. Paradossalmente, e grazie alla vera conclusione portata da B16 e *NON* da altri (Kasper, GP2 ecc) sul "dialogo ecumenico, con l'introduzione della "anglicanorum coetibus" parte del mondo protestatnte di ogni dove sta' tornando alla cattolicita'.

Terzo, "allargare la base elettorale... per evitare cordate e combine".
A parte i motivi gia' espressi da Melloni (il che e' tutto dire!), la cosa e' ben falsa. Non solo siamo in un'epoca in cui le macchine propagandistiche fanno grande sfoggio di mezzi e denari per condizionare la vita delle persone, ma con piu' persone di ruolo "medio" non si fa altro che allargare il parco dei comprabili a poco prezzo, e la combine e' assicurata.

Quello a cui da' profondissimo fastidio al Mister Ernesto ha un nome ben preciso, che non puo' rientrare nelle sue categorie. Si chiama Spirito Santo.
Perche' il "Cesare oligarchico", per usare la sua definizione, non obbedisce alle convenienze del momento, ma ha un riferimento esterno a se' molto serio e a cui deve rendere conto.
Non e' una questione di politica. E' una questione di fede.

Ovviamente, cambiando il punto di partenza, tutta l'analisi risulta falsata alla radice, ed esprime bene quello che queste persone vorrebbero: una Chiesa senza Dio.

Signore Ernesto Galli della Loggia:
- lei non ha titolo per parlare di queste cose;
- se l'affermazione di cui sopra la offende, perche' vi lamentate sempre se il Papa fa qualcosa - partendo da ben altri principi - e lo accusate di ingerenza? La sua che cos'e'?
- farebbe molto comodo ai "poteri forti", economico in primis, il poter affermare la propria autorita' massima su tutto. In inglese si dice "Playing God".
Niente di nuovo sotto il sole.
Si rilegga il Vangelo di Matteo, capitolo 4, versetti 8-10.

Avete gia' perso. In eterno.

Rendetevi conto, finche' ancora potete, di chi vi fate strumento.

Anonimo ha detto...

Di questo passo qualcuno arriverà a proporre le primarie, magari con due o tre "candidati" al soglio, alla facciaccia dello Spirito Santo. L'autorità al Papa viene dal suo essere Vicario di Cristo, successore dell'apostolo Pietro, ergo Vescovo di Roma, non dal potere temporale. Il problema è la disobbedienza di preti, vescovi e cardinali. Mancanza di fede, suppongo.
Alessia
Alessia

Anonimo ha detto...

Non agitarti anonimo, Galli della Loggia è un non credente, per cui non devono stupire la sue uscite. Anzi, la sua sincera preoccupazione, come quella di Giuliano Ferrara, è apprezzabile malgrado l'improponibilità di certe proposte. Il problema è quando certi venti di riforma, alcuni davvero estremi, vengono dal mondo cattolico, o cosiddetto tale. Fatti un giro su adista, Fine Settimana percorsi su fede e cultura, il dialogo, franco barbero, per citarne alcuni.
Papato debole? In realtà non è mai stato forte come oggi, pur dovendo scontare un eccesso di cesaropapismo del passato. Per questo dà fastidio, non è controllabile.
Alessia

Anonimo ha detto...

più che non controllabile,BXVI non è incline nè a cedimenti nè a sconti sui principi non negoziabili,insomma,Ratzinger non ha prezzo in tutti i sensi e,al di là delle penose battute che circolano sulla sua età(molti con la metà dei suoi anni sono già devastati da senescenza precoce) è più lucido lui di uno specchio appena molato e polito e ciò è assai irritante per i nostri maitres à penser radical-chic......

rosadeldeserto68 ha detto...

Per chi vuol riflettere sulla questione del rapporto tra Chiesa e democrazia propongo di cercare su Youtube l'intervento dell'allora cardinale Ratzinger al Meeting di Rimini digitando: "Ratzinger - La Chiesa non è una democrazia".
Il suo argomentare è illuminante e stringente nello svelare la vera natura della Chiesa e nello spiegare perché essa non può e deve essere una democrazia, se vuole rimanere fedele a se stessa e alla missione affidatale da Cristo. Secondo me basta questo solo intervento per ribattere a chi vorrebbe una Chiesa “democratica”, nella quale vige il principio di maggioranza.

Anonimo ha detto...

titolo esatto della conferenza"Una compagnia sempre riformanda",cit.-non sono le maggioranze occasionali che si formano qui o là nella Chiesa a decidere il suo e il nostro cammino....la libertà che noi ci aspettiamo con ragione dalla chiesa e nella chiesa non si realizza per il fatto che noi introduciamo in essa il principio della maggioranza...nella chiesa l'atmosfera diventa angusta e pesante se i portatori del ministero dimenticano che il Sacramento non è una spartizione di potere,ma è invece espropriazione di me stesso in favore di Colui,nella persona del quale io devo parlare ed agire." Più chiari di così....