mercoledì 7 marzo 2012

Il Papa conferma il card. Bagnasco alla Presidenza della Cei

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Troverete anche la ricostruzione del "caso" Romeo del 2006. Alla fine, come vedete, circolano sempre gli stessi nomi ma...tanto...nulla cambia! Alla fine si logorano i nervi anche del piu' fedele fra i fedeli.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffaella,
riprendo quanto ho scritto ieri riguardo all'articolo su "Golgota", che ben si applica proprio a quanto tu stessa dici riguardo al "logoramento di nervi" dei fedeli:

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Cito:
"Patrick spiega che dentro la Chiesa cattolica il modo di pensare è diverso da quello in vigore nel mondo esterno: l'istituzione viene prima di tutto il resto. Il colpevole si confessa sempre con qualcuno, spesso con un suo superiore: in questo modo, inconsciamente, si sente meno responsabile. È l'esatto opposto di quello che fa la vittima, che si chiude nel silenzio e si sente in parte colpevole pur essendo innocente. I sacerdoti colpevoli sono invece convinti che, se le loro azioni fossero davvero sbagliate e malvagie, i loro superiori non li lascerebbero continuare."

E' proprio questa logica di fondo che e' sbagliata, e che Benedetto XVI sta' cercando di correggere.
Ma fate bene attenzione: questa logica non riguarda SOLO gli abusi sessuali. Gli "abusi di potere" di cui siamo stati testimoni nell'ultimo mese, da Vigano' in poi, perche' un dossieraggio E' un abuso di potere, fanno altrettanti danni, e c'e' bisogno di fare pulizia anche in questo ambito, che mina la fede di molti.
***

Anonimo ha detto...

Caro anonimo che si cita, sic transit gloria mundi. Per salvaguardare il fegato è necessario guardare più in alto di queste basse questioni di potere e carriera e avere fiducia in Papa Benedetto. Capisco e condivido irritazione, disgusto e disprezzo per le cariatidi che non si rassegnano a farsi da parte, ma se la fede di molti dovesse venir minata da queste faccende saremmo messi davvero maluccio. Il confronto con lo scandalo abusi sessuali è improponibile.
Alessia

Anonimo ha detto...

Salve Alessia,
sono d'accordo con te che, singolarmente, il parallelo con gli abusi sessuali e' improponibile.
Qui pero' abbiamo un "soggetto collettivo", che ne amplifica la gravita' singola.
Faccio un esempio: se abuso sessualmente di una persona, rovino:
1) la persona abusata;
2) il circondario piu' o meno immediato (famiglia, amici...).
3) alla lontana si possono vedere anche altri danni (mentalita', psicologia, avversioni ecc) ma difficili da quantificare.

Con un "abuso di potere" fatto in alte sfere, lo scandalo che si crea e' *molto minore* rispetto a quanto sopra, ma e' moltiplicato per tutte le persone che ne vengono a conoscenza e restano scandalizzate da quanto successo.

Le "basse questioni di potere e di carriera" contribuiscono, e non di poco, a minare la fede di molti. Ci sono rimasti secchi anche i cardinali esteri di tutte le beghe vaticane dell'ultimo mese e mezzo, figurati come ci sono rimasti un sacco di gente che magari opera in zone difficili (missionari, cooperazione, recupero...) e che devono cercare di essere testimoni di Gesu' Cristo mentre alti papaveri si baloccano con le loro piccole prospettive private.
Essere una testimonianza coerente diventa sempre piu' difficile, proprio perche' si conferma ancora una volta quel non desiderio di trasparenza proprio come stile e mentalita', che e' il terreno ideale su cui poi possono crescere e moltiplicarsi gli abusi di ogni tipo (sessuali inclusi).
La mentalita' di fondo e' la stessa.