mercoledì 24 ottobre 2012

Tra i nuovi cardinali il Prefetto che ha caldeggiato Gabriele al Papa (Giansoldati)

Tra i nuovi cardinali il Prefetto che ha caldeggiato Paolo Gabriele al Papa

di Franca Giansoldati

CITTA’ DEL VATICANO 

Nell’elenco dei nuovi cardinali spicca un nome di curia assai conosciuto. Si tratta di un arcivescovo americano 63enne al quale il Papa aveva affidato la guida della Prefettura della casa pontificia, un organismo strategico, collegato con l’Appartamento pontificio a doppio filo, perché assiste il Papa ovunque egli intenda recarsi, organizzando le sue udienze, ricevendo le personalità, tenendo l’agenda. L’uscita di James Harvey anzitempo ha dato la stura a una sequela di ipotesi, tutte legate al fatto che fu lui, otto anni fa, ad introdurre Paolo Gabriele nell’appartamento pontificio e a suggerirlo come collaboratore fidato ovviamente ignorando che l’ex maggiordomo si potesse trasformare in un traditore e trafugare una montagna di carte. Magro, con il volto di una sfinge, sempre in movimento, Harvey in tanti anni di lavoro, prima con Giovanni Paolo II e ora con Benedetto XVI ha lavorato nell’ombra, discretamente, per far funzionare le cose al meglio. Ad un certo punto qualcosa però non deve essere andato per il verso giusto se nell’arco di poco tempo Harvey risulta la seconda figura ai vertici della Prefettura ad essere spostata. Poco tempo fa, a sorpresa, è stato mandato in pensione allo scoccare dei 75 anni, non un giorno di più, il vescovo Paolo De Nicolò, praticamente una colonna. Ora tocca ad Harvey, anche se la sua uscita sarà accompagnata da riconoscimenti e onori. Nelle indiscrezioni di curia si è ascolato che Harvey non abbia preso tanto bene questo passaggio benché l’incarico a futuro arciprete della basilica di San Paolo sia un ruolo di grande prestigio. Ma tant’è. 
Nella lista dei cardinali del concistoro del 24 novembre ci sono diverse figure di primo piano, come il patriarca di Antiochia dei maroniti, il libanese Boutros Rai, 72 anni, che ha accolto Papa Ratzinger in settembre nel suo viaggio in Libano. Poi l'arcivescovo di Trivandrum dei siromalabaresi, l'indiano Baselios Cleemis Thottunkal, che con i suoi 53 anni diventerà il più giovane membro del collegio cardinalizio e proviene da una delle chiese più antiche del cristianesimo; Il coraggioso arcivescovo di Abuja, città martire del terrorismo religioso, il nigeriano John Olorunfemi Onaiyekan, 68 anni, impegnato a evitare ogni contrapposizione tra cristiani e islamici; l'arcivescovo di Bogotà in Colombia, Ruben Salazar Gomez, 70 anni, presidente della Conferenza episcopale colombiana e dell'arcivescovo di Manila nelle Filippine, Luis Antonio Tagle, 55 anni, un'altra porpora outsider con un curriculum molto interessante. Il suo peso specifico anche fuori dall’area asiatica potrebbe significare molto per la Chiesa cattolica del futuro.

3 commenti:

Eugenia ha detto...

Promoveatur ut amoveatur! E bravo Harvey! !!!!!!!!!magari e'la stessa persona che qualche hanno fa si diverti'a passare ad un certo giornale i dati al ribasso delle udienze di Sua Santita'!

Anonimo ha detto...

Promoveatur ut removeatur

Anonimo ha detto...

Una postilla,Ratzinger quando fu creato cardinale da Paolo VI,di anni ne aveva 51 e venne definito dal Time il più giovane membro di una istituzione prestigiosa come il collegio cardinalizio,tanto per precisare;amoveatur o removeatur pari sono,l'importante è che la curia 'italiana'da secoli, venga messa in minoranza e la finisca una volta per tutte con i suoi giochini di potere,sennò a questo proposito bisogna dare ragiome a Martini,la chiesa è indietro,ma non di 200 anni,di 500 e questo non è più permesso e Ratzinger,intelligenza acuta e mente inarrivabile per tutti,lo sa bene....GR2