Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 ott.
"Le ideologie hanno il tempo contato" mentre "la verita' di Gesu' Cristo non scompare mai, non invecchia".
Lo afferma Benedetto XVI in un'intervista tv - trasmessa nell'Aula del Sinodo e diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede - nella quale spiega le ragioni della sua speranza per l'avvenire della fede in Europa.
"Il primo motivo della mia speranza - elenca Ratzinger - consiste nel fatto che il desiderio di Dio, la ricerca di Dio e' profondamente scritta in ogni anima umana e non puo' scomparire". "Certamente, per un certo tempo - rileva - si puo' dimenticare Dio, accantonarlo, occuparsi di altre cose, ma Dio non scompare mai".
"Le ideologie hanno il tempo contato" mentre "la verita' di Gesu' Cristo non scompare mai, non invecchia".
Lo afferma Benedetto XVI in un'intervista tv - trasmessa nell'Aula del Sinodo e diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede - nella quale spiega le ragioni della sua speranza per l'avvenire della fede in Europa.
"Il primo motivo della mia speranza - elenca Ratzinger - consiste nel fatto che il desiderio di Dio, la ricerca di Dio e' profondamente scritta in ogni anima umana e non puo' scomparire". "Certamente, per un certo tempo - rileva - si puo' dimenticare Dio, accantonarlo, occuparsi di altre cose, ma Dio non scompare mai".
Secondo il Papa, "e' semplicemente vero quanto dice sant'Agostino, che noi uomini siamo inquieti finche' non abbiamo trovato Dio".
"Questa inquietudine - osserva - anche oggi esiste. E' la speranza che l'uomo sempre di nuovo, anche oggi, si ponga in cammino verso questo Dio".
"Il secondo motivo della mia speranza - continua Benedetto XVI nel docu-film 'Bells of Europe; Campane d'Europa' realizzato dal Centro Televisivo Vaticano - consiste nel fatto che il Vangelo di Gesu' Cristo, la fede in Cristo e' semplicemente vera" mentre "le ideologie hanno un tempo contato, sembrano forti, irresistibili, ma dopo un certo periodo si consumano, non hanno piu' la forza in loro, perche' manca loro una verita' profonda. Sono particelle di verita', ma alla fine si sono consumate". Invece, argomenta Joseph Ratzinger, "il Vangelo e' vero, e percio' non si consuma mai. In tutti i periodi della storia appaiono sue nuove dimensioni, appare tutta la sua novita' nel rispondere alle esigenze del cuore e della ragione umana, che puo' camminare in questa verita' e trovarvisi.
E percio', proprio per questo motivo, sono convinto che ci sia anche una nuova primavera del cristianesimo".
"Questa inquietudine - osserva - anche oggi esiste. E' la speranza che l'uomo sempre di nuovo, anche oggi, si ponga in cammino verso questo Dio".
"Il secondo motivo della mia speranza - continua Benedetto XVI nel docu-film 'Bells of Europe; Campane d'Europa' realizzato dal Centro Televisivo Vaticano - consiste nel fatto che il Vangelo di Gesu' Cristo, la fede in Cristo e' semplicemente vera" mentre "le ideologie hanno un tempo contato, sembrano forti, irresistibili, ma dopo un certo periodo si consumano, non hanno piu' la forza in loro, perche' manca loro una verita' profonda. Sono particelle di verita', ma alla fine si sono consumate". Invece, argomenta Joseph Ratzinger, "il Vangelo e' vero, e percio' non si consuma mai. In tutti i periodi della storia appaiono sue nuove dimensioni, appare tutta la sua novita' nel rispondere alle esigenze del cuore e della ragione umana, che puo' camminare in questa verita' e trovarvisi.
E percio', proprio per questo motivo, sono convinto che ci sia anche una nuova primavera del cristianesimo".
Il Papa teologo si sente incoraggiato anche da "un terzo motivo empirico: il fatto che questa inquietudine oggi lavora nella gioventu'". "I giovani - sottolinea l'85enne Joseph Ratzinger - hanno visto tante cose - le offerte delle ideologie e del consumismo - ma colgono il vuoto in tutto questo, la sua insufficienza".
"L'uomo - ricorda il Pontefice - e' creato per l'infinito. Tutto il finito e' troppo poco. E percio' vediamo come, proprio nelle nuove generazioni, questa inquietudine si risveglia di nuovo ed essi si mettono in cammino, e cosi' ci sono nuove scoperte della bellezza del cristianesimo.
Un cristianesimo non a prezzo moderato, non ridotto, ma nella sua radicalita' e profondita'". "Quindi - conclude - mi sembra che l'antropologia come tale ci indichi che ci saranno sempre nuovi risvegli del cristianesimo e i fatti lo confermano con una parola: fondamento profondo. E' il cristianesimo. E' vero, e la verita' ha sempre un futuro".
© Copyright (AGI)
"L'uomo - ricorda il Pontefice - e' creato per l'infinito. Tutto il finito e' troppo poco. E percio' vediamo come, proprio nelle nuove generazioni, questa inquietudine si risveglia di nuovo ed essi si mettono in cammino, e cosi' ci sono nuove scoperte della bellezza del cristianesimo.
Un cristianesimo non a prezzo moderato, non ridotto, ma nella sua radicalita' e profondita'". "Quindi - conclude - mi sembra che l'antropologia come tale ci indichi che ci saranno sempre nuovi risvegli del cristianesimo e i fatti lo confermano con una parola: fondamento profondo. E' il cristianesimo. E' vero, e la verita' ha sempre un futuro".
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SINODO: PAPA, L'EUROPA DEVE ANCORA TROVARE UNA PIENA IDENTITA'
Salvatore Izzo
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 ott.
"L'Europa deve trovare ancora la sua piena identita' per poter parlare e agire secondo la sua responsabilita'".
Lo afferma Benedetto XVI nell'intervista televisiva trasmessa nell'Aula del Sinodo e diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede. "E' evidente - rileva - che l'Europa ha anche oggi nel mondo un grande peso sia economico, sia culturale e intellettuale. E che, in corrispondenza a questo peso, ha una grande responsabilita'". Per il Pontefice, "il problema dell'Europa di trovare la sua identita' sembra consistere nel fatto che in Europa oggi abbiamo due anime: un'anima e' una ragione astratta, anti-storica, che intende dominare tutto perche' si sente sopra tutte le culture".
"L'Europa deve trovare ancora la sua piena identita' per poter parlare e agire secondo la sua responsabilita'".
Lo afferma Benedetto XVI nell'intervista televisiva trasmessa nell'Aula del Sinodo e diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede. "E' evidente - rileva - che l'Europa ha anche oggi nel mondo un grande peso sia economico, sia culturale e intellettuale. E che, in corrispondenza a questo peso, ha una grande responsabilita'". Per il Pontefice, "il problema dell'Europa di trovare la sua identita' sembra consistere nel fatto che in Europa oggi abbiamo due anime: un'anima e' una ragione astratta, anti-storica, che intende dominare tutto perche' si sente sopra tutte le culture".
In questione, sottolinea Papa Ratzinger nel filmato 'Bells of Europe - Campane d`Europa' realizzato dal Centro Televisivo Vaticano, "non sono piu' le differenze nazionali. Si tratta di diversita' che non sono piu' divisioni, grazie a Dio. Le nazioni rimangono e nella loro diversita' culturale, umana, temperamentale, sono una ricchezza che si completa e da' nascita ad una grande sinfonia di culture. Sono fondamentalmente una cultura comune". Secondo il Pontefice, "la prima sentenza di Strasburgo sul Crocifisso era un esempio di questa ragione astratta che vuole emanciparsi da tutte le tradizioni, dalla storia stessa. Ma cosi' non si puo' vivere". L'anima cristiana, spiega, "si apre a tutto quello che e' ragionevole, che ha essa stessa creato l'audacia della ragione e la liberta' di una ragione critica, ma rimane ancorata alle radici che hanno dato origine a questa Europa, che l'hanno costruita nei grandi valori, nelle grandi intuizioni, nella visione della fede cristiana".
Per il Papa teologo, "soprattutto nel dialogo ecumenico tra Chiesa Cattolica, Ortodossa, Protestante, quest'anima deve trovare una comune espressione e deve poi incontrarsi con questa ragione astratta, cioe' accettare e conservare la liberta' critica della ragione rispetto a tutto quello che puo' fare e ha fatto, ma praticarla, concretizzarla nel fondamento, nella coesione con i grandi valori che ci ha dato il cristianesimo".
"Solo in questa sintesi - conclude - l'Europa puo' avere il suo peso nel dialogo interculturale dell'umanita' di oggi e di domani, perche' una ragione che si e' emancipata da tutte le culture non puo' entrare in un dialogo interculturale. Solo una ragione che ha un'identita' storica e morale puo' anche parlare con gli altri, cercare una interculturalita' nella quale tutti possono entrare e trovare una unita' fondamentale dei valori che possono aprire le strade al futuro, a un nuovo umanesimo, che deve essere il nostro scopo. E per noi questo umanesimo cresce proprio dalla grande idea dell'uomo a immagine e somiglianza di Dio".
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"Solo in questa sintesi - conclude - l'Europa puo' avere il suo peso nel dialogo interculturale dell'umanita' di oggi e di domani, perche' una ragione che si e' emancipata da tutte le culture non puo' entrare in un dialogo interculturale. Solo una ragione che ha un'identita' storica e morale puo' anche parlare con gli altri, cercare una interculturalita' nella quale tutti possono entrare e trovare una unita' fondamentale dei valori che possono aprire le strade al futuro, a un nuovo umanesimo, che deve essere il nostro scopo. E per noi questo umanesimo cresce proprio dalla grande idea dell'uomo a immagine e somiglianza di Dio".
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