giovedì 18 ottobre 2012

Sinodo, card. Pell: non abbandonare la pratica del digiuno. Card. Rouco Varela: un bambino vale come una scimmia? (Izzo)

SINODO: CARDINALE PELL, NON ABBANDONARE LA PRATICA DEL DIGIUNO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 ott. 


Sarebbe "una rottura con la tradizione ebraica e cristiana" se la "antica pratica" del digiuno scomparisse tra i cristiani. Lo afferma al Sinodo il cardinale George Pell, arcivescovo di Sidney. "Di recente - racconta - ho organizzato una cena per celebrare la fine del digiuno del Ramadan. Il mufti sunnita era seduto alla mia sinistra, il capo degli sciti alla mia destra, con accanto rappresentanti ebraici. Il digiuno e la penitenza erano diventati l'argomento di conversazione della serata. Ben presto e' emerso che l'unico gruppo che digiuna meno della nostra Chiesa latina e' quello costituito da alcuni protestanti. Ho elogiato i vescovi inglesi per aver reintrodotto la tradizionale astinenza del venerdi'".
Secondo il cardinale Pell, occorrono "un'analisi e un dibattito molto piu' ampio sulle conseguenze che la presenza islamica nel mondo occidentale ha sulla Chiesa e sulla nuova evangelizzazione". "Se non altro - esorta - devono essere portati avanti e intensificati gli sforzi per sviluppare dialoghi e amicizie interreligiosi a livello locale e nazionale". Sul tema, interviene anche monsignor Matthew Hassan Kukah, vescovo di Sokoto, in Nigeria. "Molti studiosi islamici - rileva il presule africano - hanno spesso diffuso l'idea che le attivita' missionarie fossero in qualche modo direttamente collegate all'imperialismo occidentale, giacche' sia i missionari sia i colonizzatori parlavano la stessa lingua, avevano la stessa cultura, provenivano dagli stessi paesi e cosi' via". "Ritengo - afferma Hassan Kuka - che ora dobbiamo correggere questi errori rileggendo e riscrivendo la nostra storia comune". "La Chiesa - conclude il vescovo nigeriano - deve impegnarsi di piu' nelle questioni riguardanti la corruzione e la cattiva gestione delle risorse da parte dei politici le cui azioni continuano a essere causa di violenza nella societa'. Dobbiamo far conoscere alle nostre principali istituzioni e all'elite politica la dottrina sociale della Chiesa su temi quali il bene comune e la solidarieta' umana". 


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SINODO: PRESIDENTE VESCOVI SPAGNA, BAMBINO VALE COME UNA SCIMMIA?

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 ott. 


"Un cucciolo sano di scimpanze' vale piu' di un bambino disabile?". 
A rilanciare la domanda di un famoso antropologo anglosassone, nell'aula del Sinodo, e' il presidente della Conferenza Episcopale Spagnola e arcivescovo di Madrid, cardinale Antonio Rouco Varela. Il valore della persona umana, spiega, e' messo in discussione dalla secolarizzazione che, "iniziata nel XVII secolo, culmina nel secolo XX con il postulato della 'morte di Dio' e con l'esaltazione del 'Superuomo'". "I due totalitarismi piu' spaventosi dell'epoca, comunismo e nazionalsocialismo, cosi' come le due grandi guerre mondiali sono inspiegabili senza queste due tesi" , ricorda il porporato. 

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