martedì 2 ottobre 2012

Processo a Gabriele, lettera del Presidente dell'Aigav, Salvatore Mazza, al Direttore di "Repubblica" a proposito dell'articolo di Marco Ansaldo del 30 settembre 2012

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo la lettera scritta da Salvatore Mazza, Presidente Aigav, al Direttore di Repubblica, Ezio Mauro, a proposito dell'articolo di Marco Ansaldo pubblicato sul quotidiano il 30 settembre scorso. Si tratta della lettera originale e non di quella, tagliata, pubblicata da "Repubblica" stamattina.
R.

Caro Direttore,

ho letto con grande imbarazzo e dispiacere, sopra la firma del collega Marco Ansaldo sulla cronaca del processo aperto sabato in Vaticano, la dicitura "dal nostro inviato nell'aula del tribunale".
Ora, sorvolando sul suo risuonare vagamente surreale e anche, permettimi, un po' ridicola, devo piuttosto rilevare che rappresenta una palese violazione delle regole di pool, del quale, nell'occasione, il collega Ansaldo faceva parte per essere stato estratto a sorte tra decine di altri nomi. Regole, lo sottolineo per i lettori di "Repubblica", che tanto per essere chiari non sono state stabilite né dal Vaticano né dall'Aigav, l'Associazione di tutti i vaticanisti che rappresento, ma sono regole internazionali e ovunque riconosciute. E regole che, sulla base di un accordo tra gentiluomini, prevedono che ove non sia possibile una presenza della stampa al completo un pool ristretto di essi li rappresenti tutti; impegnandosi, con questo, anche a non "approfittarsi" della situazione scrivendo espressamente o lasciando intendere: "Io c'ero, gli altri no". Peraltro, sai benissimo quanto e quale nocumento possa portare agli altri colleghi una cosa del genere presso le rispettive testate.
Ansaldo, nel suo pezzo di oggi - e anche ieri, sabato, facendo rimuovere dal vostro sito web un audio configurabile, pur in misura più blanda, come una violazione delle stesse regole di pool - s'è effettivamente comportato da gentiluomo. Tanto più per questo disturba, allora, la dicitura "dal nostro inviato nell'aula del tribunale", chiaramente farina del sacco di un desk o ignaro di certe regole internazionali, o noncurante di esse. Non so quale delle due cose sia più grave.
Sperando vivamente che voglia pubblicare questa mia lettera, ti auguro un buon lavoro

Salvatore Mazza
Presidente Aigav

Roma, 30 settembre 2012

3 commenti:

Angelo ha detto...

Grandissimo!!!
Ps. Com'era la versione tagliata?

Anonimo ha detto...

Non so chi abbia inviato a questo blog l'originale della lettera da me inviata a Ezio Mauro, non essendo stato io, ma la cosa non mi disturba affatto. Anzi, mi dà modo di precisare alcune cose. A cominciare da come la versione pubblicata da "Repubblica", che riporto alla fine, non renda incomprensibile ai lettori l'oggetto della mia precisazione, ma, cosa a mio avviso ancora più sorprendente, finisca con addossare la responsabilità della violazione delle regole di cui si parla, e quindi la colpa, su Marco Ansaldo, al quale al contrario, come scrivo, va invece reso onore per come si è comportato nella circostanza.

Ecco il testo pubblicato:

Salvatore Mazza
presidente Aigava

Ho letto sopra la firma del collega
Marco Ansaldo sulla cronaca del pro-
cesso aperto sabato in Vaticano la
dicitura "dal nostro inviato nell'aula del
tribunale". Devo rilevare che rappre-
senta una violazione delle regole del
pool del quale il collega Ansaldo
faceva parte. Regole non stabilite né dal
Vaticano né dall'Aigav ma internazio-
nali.

Devo anche però a questo punto sottolineare che, a oggi, quella di "Repubblica" non è stata purtroppo l'unica violazione delle suddette di pool. Altre, minori, sono state compiute da "Ansa" e dall'americana ABC, mentre sono state segnalate rotture dell'embargo (ossia divulgazione delle notizie prima dell'orario consentito) a carico di TG1 e di "Il Fatto".

Grazie dell'ospitalità
Salvatore Mazza

Raffaella ha detto...

Grazie a Lei per l'intervento.
Raffaella