Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
IL MAGGIORDOMO DEL PAPA AGLI ARRESTI IN VATICANO
Paolo Gabriele in cella
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
Per ottenere la grazia dovrà chiedere perdono al Pontefice dell’«offesa personale» e dello scandalo inflitto ai fedeli. Intanto Paolo Gabriele torna in carcere e perde il lavoro.
Da ieri pomeriggio l’ex maggiordomo papale è nuovamente detenuto in una cella della Gendarmeria. L’arresto è avvenuto su ordine del pm d’Oltretevere Nicola Picardi. Per il mancato ricorso in appello la revoca dei domiciliari è scattata dopo che il tribunale vaticano ha dichiarato definitiva la pena comminata il 6 ottobre. Gabriele deve scontare 18 mesi, dai quali vanno sottratti i 50 giorni di detenzione preventiva e il periodo di cinque mesi trascorso ai domiciliari. Resterà in cella 13 mesi.
L’ex aiutante di camera, precisa la Segreteria di Stato in un’inusuale nota, «è stato riconosciuto colpevole al termine di un procedimento giudiziario che si è svolto con trasparenza, equanimità, nel pieno rispetto del diritto alla difesa».
Il dibattimento «ha accertato i fatti, appurando che Gabriele ha messo in atto il suo progetto criminoso senza istigazione o incitamento da parte di altri, ma basandosi su convinzioni personali in nessun modo condivisibili». Nessun complotto, quindi. Ma i Radicali chiedono alla Farnesina di «fornire ad un cittadino italiano tutta l’assistenza necessaria».
Altre carte segrete mancano all’appello, Vatileaks continua.
© Copyright La Stampa, 26 ottobre 2012
1 commento:
Figurarsi se i 'radicali' perdono l'occasione per andare a cercare 'radici', o meglio 'tuberi', nel campi che stanno oltre Tevere (dove purtroppo il fango non manca)!
Che pensino a contare e ricontare i soldi che ricevono ogni anno (in indecente abbondanza e senza vergognarsene) dallo Stato italiano! Senza questi (soldi) come potrebbero mantenere se stessi, le loro 'strutture' e la propaganda contro la Chiesa visto che rimasti, loro sì, davvero 'quattro gatti'?!
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