mercoledì 24 ottobre 2012

I Lefebvriani espellono il controverso vescovo Williamson. Comunicato ufficiale: Decisione dolorosa ma autorità va preservata

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:


Vaticano/ Lefebvriani espellono controverso vescovo Williamson

Comunicato ufficiale:Decisione dolorosa ma autorità va preservata

Roma, 24 ott. (TMNews) 

Il controverso vescovo britannico Richard Williamson è stato espulso dai lefebvriani. La decisione, lungamente preparata, è stata comunicata dalla stessa fraternità ultratradizionalista in un comunicato diffuso stamane.
"Avendo preso le distanze dalla direzione e dal governo della fraternità sacerdotale San Pio X da diversi anni, e rifiutando di manifestare il rispetto e l'obbedienza dovute ai suoi superiori legittimi - si legge nella nota - mons. Richard Williamson è stato dichiarato escluso dalla fraternità San Pio X con decisione del superiore generale e del consiglio il quattro ottobre 2012. Gli era stata accordata un'ultima scadenza per sottomettersi, alla scadenza della quale egli ha annunciato la diffusione di una 'lettera aperta' nella quale domanda al superiore generale di dimettersi. Questa decisione dolorosa - prosegue il comunicato - si è resa necessarie per la preoccupazione del bene comune della fraternità San Pio X e del suo buon governo, conformemente a quanto mons. Lefebvre deunciava: 'E' la distruzione dell'autorità. Come può esercitarsi l'autorità se deve domandare a tutti i membri di partecupare all'esercizio dell'autorità?'".
Mons. Williamson è uno dei quattro vescovi insieme al superiore Fellay, a Tissier de Mallerais e a de Gallareta, che Lefebvre ordinò incorrendo, negli anni Ottanta, nella scomunica vaticana. Il suo nome è assurto all'onre delle cronache quando, dopo la revoca della scomunica da parte di Benedetto XVI, su internet apparve un'intervista alla televisione svedese 'Svt' nella quale Williamson negava l'esistenza delle camere a gas dei lager nazisti e minimizzava l'entità della shoah. Le sue tesi negazioniste infirmmarono le polemiche nei confronti della decisione papale e costrinsero il superiore dei lefebvriani a intervenire per intimargli un silenzio mai rispettato. Il 'caso Williamson' complicò così un negoziato dottrinale intavolato dalla Santa Sede con gli eredi di Lefebvre teso a superare lo scisma iniziato negli anni Ottanta. Nelle ultime settimane, a prescindere dal 'caso Williamson', le trattative si sono però arenate e il nuovo prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il tedesco Gerhard Mueller, ha sancito che non sono previsti prossimamente nuovi incontri con i lefebvriani.

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3 commenti:

Framp ha detto...

e loro sono proprio quelli che criticano il Papa per mancanza di polso, di esercizio
di autorità, di decisionismo, di aver sacrificato la sua potestà a scapito di una collegialità ininfluente.... e non sanno obbedire neppure al loro Ministro Generale! Sono 4 Vescovi e ognuno ha la propria linea guida, come abbiamo visto in quest'ultima estate ognuno di loro è capo a se stesso. Però vorrebbero dar lezioni di gestione di obbedienza e di fedeltà alla Chiesa.... "perché guardi la pagliuzza nell'occhio del tuo vicino e non vedi la trave che è nel tuo??"

Anonimo ha detto...

In realtà non sembra che il principio di autorità appartenga a questa strana istituzione.
Leggendo l'articolo di Tornielli apparso oggi su Vatican Insider si apprende (infine) per bocca di de Gallareta che, dopo il recente ennesimo fallimento degli "accordi", la suprema autorità in casa loro è costituita dal Capitolo generale, che ha già rigettato il preambolo consegnato dal Cad. Levada lo scorso giugno, e alle cui decisioni, in sede deliberativa e a maggioranza assoluta, restano subordinate le indicazioni della Casa Generalizia (cioè del Superiore generale Fellay). Più chiaro di così.
Piena e radicale ricezione del principio modernista di "collegialità democratica".
Meditate gente...

...si dissolveranno. E stia attenta la CDF con chi ha da fare. Prima si assumeranno i provvedimenti necessari per espellere definitivamente dalla Chiesa questo corpo scismatico ed eretico e meglio sarà, per liberare davvero la Tradizione e anche per salvarne quanti più possibile.

http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/lefebvriani-lefebvrians-lefebvrianos-19156/

Anonimo ha detto...

Dopo che si saranno dissolti, a quanti chiederanno di rientrare nella Chiesa Cattolica forse sarà opportuno:
> far prestare il giuramento antimodernista;
> fare una buona radiografia per sincerarsi che non portino il segno di quell'associazione alla quale apparteneva il prelato che fu maestro del loro fondatore, e che lo ordinò sacerdote.