giovedì 25 ottobre 2012

Intitolato a Benedetto XVI il nuovo centro del Bambino Gesù (O.R.)

Il segretario di Stato ha inaugurato la struttura nei pressi della basilica di San Paolo fuori le mura

Intitolato a Benedetto XVI il nuovo centro del Bambino Gesù


È stato intitolato a Benedetto XVI il nuovo centro dell'ospedale pediatrico romano Bambino Gesù, che sorge accanto alla basilica di San Paolo fuori le Mura. La cerimonia di inaugurazione e benedizione è stata presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, questa mattina, mercoledì 24 ottobre. Il nuovo complesso -- ventiduemila metri quadrati dedicati a cure pediatriche, ricerca e formazione in un contesto a misura di bambino -- è un'ulteriore testimonianza dell'impegno dell'ospedale per assicurare ai più piccoli assistenza e cure d'eccellenza, allo scopo di garantire loro il conforto e la serenità necessari per affrontare senza traumi l'esperienza della malattia.

Una testimonianza, questa, sottolineata dal cardinale Bertone durante la conferenza seguita alla cerimonia per l'inaugurazione del centro. «L'innovazione di ieri, la ricerca di oggi, le cure del domani» il tema sviluppato negli interventi dei relatori Marcello Sacchetti, Elio Guzzanti, Giacomo Pongiglione e Bruno Dallapiccola, che hanno ripercorso nel tempo la crescita di questo centro di cura e di ricerca indicandone i traguardi scientifici all'orizzonte.
I relatori sono stati introdotti dal presidente dell'ospedale Giuseppe Profiti, il quale, dopo aver ringraziato il segretario di Stato per la sua costante vicinanza e per la benevolenza con la quale segue il cammino dell'ospedale, ha detto che «dotare Roma di un centro in grado di soddisfare con ancora maggior efficacia alle esigenze delle famiglie provenienti da tutta Italia per attività anche complesse ma che non richiedono il ricovero per più giorni, è un importante risultato per l'ospedale pediatrico Bambino Gesù e contribuisce a fare della capitale sempre più una realtà di eccellenza internazionale, non solo sul fronte della qualità delle cure ma anche della qualità dell'accoglienza, in linea con le altre capitali europee». Quando nei primi mesi del prossimo anno «partiranno anche le attività del più grande centro di ricerche pediatriche d'Europa -- ha assicurato -- Roma consoliderà il proprio ruolo di capitale internazionale della salute dei bambini».
Nel suo intervento il cardinale Bertone ha voluto innanzitutto auspicare che la realizzazione di questo centro contribuisca anche a «qualificare questa zona della capitale, particolarmente cara alla cristianità. La grande basilica di San Paolo fuori le Mura è richiamo per la fede di tanti pellegrini di ogni parte del mondo, e, poco distante, l'ospedale pediatrico Bambino Gesù è richiamo per la speranza di tanti bambini e delle loro famiglie dall'Italia e dall'estero per un futuro di salute». Dunque una realtà «che dovrebbe essere motivo di giusto orgoglio per ogni cittadino di Roma -- ha precisato il porporato -- ma la cui azione non sarà circoscritta al territorio capitolino, perché è in grado di diventare nel tempo, sotto la guida attenta e lungimirante di chi ne ha assunto la responsabilità, punto di riferimento di livello internazionale per la salute e la ricerca a favore della salute dei bambini».
Il nuovo complesso, infatti, non è solo un centro diurno avanzato con ambulatori e sale operatorie per la chirurgia in day surgery, dove, grazie al progresso della tecnologia e delle conoscenze mediche, è possibile operare in maniera mininvasiva bambini che possono così rientrare a casa la sera stessa. Di qui a breve, infatti, «aprirà le porte qui a San Paolo -- ha annunciato il porporato -- il più grande e moderno centro di ricerche pediatriche d'Europa, in cui ricercatori italiani e di tutto il mondo lavoreranno per mettere a punto nuove cure per malattie rare o complesse che oggi non hanno ancora una cura efficace e definitiva». Il centro diventerà anche un luogo «di alta formazione, in cui medici e ricercatori provenienti da ogni parte del mondo metteranno in condivisione il proprio sapere con i colleghi, al fine di migliorare le competenze e le abilità diagnostiche e terapeutiche a favore dei bambini di tutti i continenti».
Lo sforzo che è stato compiuto per realizzarlo ha molti protagonisti che, a tutti i livelli, «hanno dato il loro contributo -- ha aggiunto il segretario di Stato -- alla creazione di una struttura funzionale, accogliente, rispettosa dell'ambiente e del contesto storico-urbanistico nel quale è armoniosamente inserita». Le tecniche costruttive usate, ha notato ancora, sono state le più moderne e particolarmente sensibili al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, con alcune soluzioni inedite per una struttura assistenziale. Anche per questo si può dire che con la realizzazione del centro sono stati restituiti «dignità e decoro a una superficie che, pur essendo prossima ad un luogo di primaria importanza religiosa, storica e culturale, finora non era valorizzata».
Benedetto XVI, che ha accolto «molto volentieri la proposta di questa dedicazione» -- come ha assicurato il cardinale Bertone -- segue con «amorevole attenzione le iniziative che nel mondo vengono portate avanti a favore dell'infanzia, soprattutto di quella più sofferente e indifesa». Informato con puntualità dei progressi e delle iniziative del nuovo centro, «il nostro amato Pontefice -- ha aggiunto -- assicura il ricordo nelle sue preghiere e imparte una speciale benedizione apostolica su tutti voi e su quanti hanno reso possibile tale opera».
Il segretario di Stato ha poi ringraziato «i vertici dell'ospedale e tutto il suo personale, che ha accolto con il consueto favore e la abituale partecipazione questa nuova sfida di innovazione; le istituzioni (il municipio, Roma capitale, la provincia, la regione, le istituzioni nazionali); le aziende e i privati cittadini che hanno sostenuto anche con un contributo economico la realizzazione della struttura». I ringraziamenti sono stati poi estesi a «quanti si sono cimentati nel progettare il centro in modo rispettoso del contesto nel quale andava sviluppato, sul suolo che la Santa Sede ha inteso destinare alla ricerca scientifica, all'alta formazione e alla cura dei bambini».
Infine il cardinale ha voluto ancora sottolineare il significato del risultato raggiunto con la realizzazione di questo centro, grazie al quale sarà possibile raccogliere «le nuove sfide che il progresso della medicina ci chiama ad affrontare, per il servizio all'uomo, specialmente alla vita dei più piccoli».
«Affidiamo alla celeste protezione dell'apostolo Paolo -- ha concluso -- questo centro, tutti coloro che qui lavorano e lavoreranno, e soprattutto i bambini malati e le loro famiglie».


(©L'Osservatore Romano 25 ottobre 2012)

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