martedì 23 ottobre 2012

Il processo a Sciarpelletti inizierà il 5 novembre. Lo stesso giorno saranno ascoltati come testimoni Polvani e Gabriele (Izzo)

VATICANO: PROCESSO A SCIARPELLETTI INIZIA IL 5 NOVEMBRE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 ott. 

"E' stato fissato il processo a Claudio Sciarpelletti per il 5 novembre alle ore 9". Lo ha annunciato oggi il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Il presidente del Tribunale della Citta' del Vaticano, professor Giuseppe Dalla Torre, ha emesso il decreto che stabilisce per il giorno 5 di novembre prossimo, alle ore 9, l'udienza del processo nei confronti di Claudio Sciarpelletti, imputato di favoreggiamento, rinviato a giudizio il 13 agosto scorso con sentenza del giudice istruttore, ma il cui giudizio era stato separato da quello di Paolo Gabriele con ordinanza pronunciata nel corso dell'udienza dibattimentale del 29 settembre 2012. 
L'udienza avra' luogo nell'Aula delle udienze del Tribunale dello Stato della Citta' del Vaticano e il Collegio giudicante sara' composto dal professor Giuseppe Dalla Torre presidente, dal professor Paolo Papanti-Pelletier giudice, e dal professor Venerando Marano, giudice. 

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VATICANO: MONSIGNOR POLVANI E GABRIELE TESTIMONI IL 5 NOVEMBRE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 23 ott. 

Al processo a carico di Claudio Sciarpelletti, l'informatico della Segreteria di Stato imputato per "favoreggiamento" nell'ambito della cosidetta inchiesta Vatileaks, il prossimo 5 novembre, siedera' tra i testimoni anche monsignor Carlo Maria Polvani, il responsabile dell'ufficio Informazione della Segreteria di Stato nonche' nipote dell'attuale nunzio a Washington, monsignor Carlo Maria Vigano', che con le sue lettere di protesta per il trasferimento in America e' stato forse l'involontario detonatore di tutta la vicenda
Secondo quanto trapelato, monsignor Polvani sarebbe stato chiamato pero' come testimone (dalla difesa) in quanto capo dell'ufficio dove lavorava Sciarpelletti e non per un suo possibile coinvolgimento. 
Come e' noto, all'informatico era stata trovata una busta indirizzata a Paolo Gabriele, sulla quale, nel corso dell'interrogatorio seguito all'arresto del 24 maggio, il tecnico (peraltro rilasciato dopo meno di 24 ore di fermo) aveva dato versioni discordanti, affermando prima di averla ricevuta dallo stesso Gabriele e poi da un monsignore della Segreteria di Stato, il cui nome negli atti e' stato mantenuto fino ad oggi coperto. 
Gli altri testimoni citati dalla difesa di Sciarpelletti sono il maggiordomo infedele del Papa, Paolo Gabriele, che negli interrogatori ha dichiarato di essere solo un conoscente dell'informatico e di non considerarlo un suo amico e confidente, l'ufficiale della Guardia Svizzera William Kloter, il comandante della Gendarmeria, generale Domenico Giani, e il gendarme Gianluca Gauzzi Broccoletti.
Questi ultimi due sono citati e fortemente criticati nel capitolo "Napoleone in Vaticano" pubblicato da Gianluigi Nuzzi nel libro "Sua Santita'" insieme ai documenti sottratti al Papa da Gabriele. 
E - circostanza che fa riflettere - proprio una copia di quel testo anti-Gendarmeria era contenuta nella busta sequestrata a Sciarpelletti lo scroso maggio. Il caso Vatileaks, insomma, resta molto intricato e infatti la sentenza pubblicata oggi assicura che "del resto ulteriori indagini sono in corso circa la sussistenza di altre eventuali responsabilita' nella fuga di documenti riservati". 

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